Radin utilizzando le teorie di Böhr, di De Broglie, di Schrödinger, di Bell e la teoria dell’entanglement, sostiene che la struttura fondamentale dell’Universo, dal Big Bang ad oggi, potrebbe essere costituita da un’enorme rete di particelle che rimangono in contatto le une con le altre a qualsiasi distanza, al di fuori della dimensione temporale in assenza di spostamento di energia e informazione. La realtà fisica potrebbe essere un vasto sistema quantistico che risponde a delle particolari interazioni. All’interno di questa prospettiva la mente coesiste in modo inseparabile con le menti delle altre persone ed entità, e con gli oggetti distanti. L’attenzione, la consapevolezza derivante dalle pratiche meditative e l’intenzione rappresentano il tramite migliore per interagire con questo sistema quantistico.
Per Radin queste teorie consentono una lettura delle interazioni mentali a distanza e tra mente e materia, non come misteriose o esoteriche capacità della mente, ma come specifiche forme di interazioni delle menti nella realtà dell’entanglement.
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