... Non Solo Cromopuntura

domenica 19 aprile 2020

TIMO: LA GHIANDOLA DELLA GIOVINEZZA

TIMO: LA GHIANDOLA DELLA GIOVINEZZA

Non è difficile capire dove nel nostro corpo si trova questa ghiandola: basta mettere due dita sotto la fossetta clavicolare. La funzione del timo è di portare a maturazione vari tipi di linfociti, finalizzandoli a distruggere i patogeni intracellulari.

E' molto attiva nei bambini, ma verso i 30 anni "si spegne", a 40 quasi sparisce, mentre in alcune persone resta una sua traccia sotto forma di tessuto linfatico. Più tardi avviene questa involuzione (per noi) e meglio è, perché il timo è capace di rallentare l'invecchiamento. Questo accade per un motivo: il timo produce degli ormoni che attivano il sistema immunitario, migliorano la rigenerazione della pelle e il rinnovamento cellulare.
Il timo ama la dieta proteica (pesce, carne, latticini, fagioli ecc.), ama il caldo, i compressi riscaldanti, gli oli eterici (procedure da fare prima del periodo delle malattie stagionali, e non per più di 5-10 giorni).
Il timo non ama: gli stress (il rumore, gli sbalzi della temperatura, l'anestesia). Nelle persone sottoposte allo stress il timo si restringe e invecchia prima.
Come stimolare il timo?
Esiste un metodo molto semplice: potete picchiettare il punto dove si trova con la mano, 10-20 volte. Si può farlo con le estremità delle dita o con il pugno stretto leggermente, scegliendo un ritmo che vi pace. Facendo così, potete dare un po' di energia al corpo, in pochi secondi.


Si può anche mettere la mano sul timo e permettere all'energia di scorrere. Fatelo ogni mattina e poi diverse volte durante la giornata. E' possibile aggiungere delle affermazioni tipo "Sono giovane, bello/a, forte".

Quando il vostro timo si attiva sentirete la gioia o anche la pelle d'oca



GUARIGIONE NEUROACUSTICA Questi programmi sono destinati alla cura delle tua salute e alla guarigione , usano una tecnica neuroacustica priva di effetti collaterali, non ha scadenza, non termina mai acquistata una volta é a tua disposizione per sempre per te e per la tua famiglia, .... per te ora c'è a disposizione la guarigione neuracustica provare per credere, ci sono inoltre anche parecchi programmi on line e programmi acustici gratuiti, qui sotto i principali programmi per la salute

giovedì 16 aprile 2020

acqua ionizzata

L'acqua "pura" è necessaria anche non tanto per dissetarsi, quanto per purificarsi.

Bere acqua depurata nelle giuste quantità dunque, significa eliminare, attraverso le urine, tutti i cataboliti, ovvero le sostanze che non servono più perché, se accumulate con il tempo, i danni che ne deriverebbero nell’organismo potrebbero essere tanti.


L'acqua è di importanza fondamentale per la sopravvivenza dell'uomo: il corpo umano è composto da addirittura 75% d'acqua. Senza acqua un essere umano non sopravvive più di 3 giorni, senza cibo, invece, può sopravvivere anche un mese.

Tuttavia l'acqua non è tutta uguale, in particolare quella che beviamo tutti i giorni è contaminata da cloro e altre sostanze tossiche: in tal modo l'acqua diventa veicolo di malattia e non di salute. Per questo è importante trattare l'acqua in modo corretto, come fa questo ionizzatore.

L'acqua proveniente dal rubinetto viene trattata, filtrata e modificata in modo da fornire una grande quantità di elettroni che si vanno ad aggiungere all'ossigeno attivo nel corpo, per arrestare l'ossidazione delle cellule normali. Infatti l'acqua ionizzata è un potente antiossidante, aumente l'energia presente nel corpo, regola il PH e contrinuisce a combattere le malattie.

Chi beve fino a 2-3 litri di acqua ionizzata al giorno provvede ad eliminare dal corpo tutte le sostanze nocive introdotte con un’alimentazione eccessiva o scorretta. Non solo, più bevi e meglio funzionano i tuoi organi digerenti, i reni, il cuore e la circolazione sanguigna. E l'acqua ionizzata non ha controindicazioni: la possono bere tutti, giovani, anziani,...


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martedì 14 aprile 2020

Un guaritore

Un guaritore non è veramente un guaritore perché non c’é niente che lui faccia.
La guarigione accade attraverso di lui, lui deve solo annullarsi.
Essere un guaritore significa proprio non essere.
Meno ci sei tu, meglio la guarigione può accadere.
Più ci sei tu, più il passaggio è bloccato.
E’ Dio o il Tutto o comunque tu preferisci chiamarlo il guaritore.
E’ la totalità a guarire.
Una persona malata è semplicemente qualcuno che ha creato dei blocchi tra sé e il Tutto, c’è una sconnessione.
La funzione del guaritore è di riconnettere.
Ma quando dico che la funzione del guaritore è di riconnettere,
non intendo che il guaritore debba fare qualche cosa.
Il guaritore è solo una funzione, chi fa è Dio, è il Tutto.
Allora guarire diventa quasi un’esperienza di preghiera, un’esperienza di Dio, dell’Amore, del Tutto.
Osho

domenica 5 aprile 2020

Il dottor Hamer, i virus e la paura


Scrivo questo breve articolo dopo una pausa piuttosto lunga. Negli ultimi due anni, infatti, non ho potuto dedicarmi quanto avrei voluto alla medicina di Hamer, e alla divulgazione di altri argomenti che ritengo interessanti e importanti.


Riprendo in mano questo blog in un periodo di cambiamenti epocali nella nostra società. Questi cambiamenti, ovviamente imposti alla popolazione, hanno come base (o scusa) proprio le convinzioni ufficiali riguardo all’eziologia delle malattie. Ci è stato detto, infatti, che un pericoloso e nuovo virus, nato (pur essendo materia morta…) da una mutazione di un virus normalmente presente nei pipistrelli, sta minacciando l’intera popolazione mondiale. Ci è stato detto che essendo un virus “nuovo”, potrebbe espandersi in modo incontrollato tra la popolazione, causando un numero imprecisato di vittime. Per questa ragione, ai fini di contenere la diffusione del virus, ci hanno imposto misure straordinarie di privazione di molte libertà personali. In pratica, ci hanno chiusi tutti nelle nostre case, e
possiamo uscire solo per fare la spesa o per esigenze mediche, con controlli militari per le strade che prevedono conseguenze penali per i “trasgressori”. Ma tutto avrà un termine, ci dicono. Quando i contagi saranno in diminuzione, gradualmente potremo dire che siamo fuori pericolo e tornare alla normalità. Questa la narrazione del sistema.

Le convinzioni sistemiche, in conseguenza delle quali è stato possibile dichiarare questo stato di polizia senza precedenti nella storia dell’uomo, sono dogmi mai dimostrati nati dalla teoria patogena dei microrganismi di Louis Pasteur. Conosciamo tutti la storia. Egli era un chimico che ad un certo punto si riciclò come biologo, e che aveva osservato con i rudimentali microscopi dell’epoca che in molti casi in cui un paziente stava male, si poteva trovare in lui la presenza di determinati microrganismi, e che tali microrganismi erano di solito assenti in chi stava bene. Formulò quindi la teoria secondo la quale l’intero stato patologico del paziente fosse causato da questi microrganismi.

Lui e i suoi seguaci, nei decenni successivi, avevano da affrontare però un grave problema: in molte malattie non si rilevava la presenza di microrganismi in azione. Si ipotizzò quindi che tali malattie fossero causate da microrganismi talmente piccoli da non poter essere visti con i microscopi dell’epoca. Gli si diede anche un nome: virus, che guarda caso significa veleno. Si aveva la certezza che in futuro la miglior definizione dei microscopi avrebbe permesso di vedere questi minuscoli microrganismi maligni in azione.

Passarono gli anni, e i microscopi in effetti diventarono sempre più potenti. Da ottici divennero elettronici. Ad un certo punto avrebbero potuto vedere anche creature 10 volte più piccole dei batteri, ma niente. 100 volte più piccole, ancora niente. 1000 volte più piccole, sempre niente. 10000 volte più piccole… attenzione, ad alcuni sembra di vedere dei minuscoli frammenti, delle cacarelle, immote, senza vita, che potrebbero essere tranquillamente frammenti causati dalla disgregazione, disidratazione e colorazione a cui i tessuti sono sottoposti per essere visti al microscopio elettronico. Va beh, in mancanza d’altro diamo la colpa a quelle cacarelle, diciamo che abbiamo finalmente visto il virus, pensarono gli scienziati. Ma, qualcuno obiettò, il virus è troppo piccolo per avere una vita biologica, non ha metabolismo, è materia morta, come possiamo sostenere che faccia qualcosa? Lo sosteniamo, risposero i capi, noi siamo la scienza, noi occupiamo tutte le riviste scientifiche, tutte le università, noi siamo l’autorità. La gente ci crede anche se diciamo assurdità. Siamo già riusciti a separare il corpo dalla mente, e a negare l’esistenza di anima e spirito, cosa vuoi che sia far credere anche questa balla dei virus? E in effetti…

La questione dei microrganismi (funghi e batteri) nostri simbionti è stata spiegata sensatamente da Hamer attraverso la quarta legge biologica. Ogni microrganismo nostro simbionte collabora con noi, e non è la causa di nessun stato patologico. Batteri e funghi, al contrario, intervengono in determinate fasi di processi speciali, svolgendo il loro indispensabile lavoro, al servizio del sistema corpo-psiche. Cellule, batteri e funghi formano un tutt’uno perfettamente organizzato. Niente prolifera nel nostro corpo senza un utilità, e senza il consenso del sistema corpo-psiche. Capite bene che in quest’ottica stare lontani dei microrganismi ed averne paura è un’assurdità.

Sulla questione specifica dei virus Hamer è stato sempre dubbioso. Inizialmente non aveva scartato la loro esistenza. Aveva osservato infatti che i tessuti dell’endoderma hanno come organismi simbionti i funghi, mentre quelli del mesoderma i batteri. Ipotizzò quindi che i tessuti dell’ectoderma, nei quali come detto non si rilevano mai batteri nè funghi, si
ricostruissero nella fase di riparazione PCL grazie ai virus. La visione di Hamer, comunque, ribaltava la prospettiva: i virus, nel caso fossero esistiti, di certo partecipavano sensatamente ai processi come batteri e funghi, e non erano quindi nè da attaccare nè da temere in nessun modo. Per questo la questione se esistessero o meno aveva per lui, credo,
un’importanza secondaria.

Con gli anni però si chiarì le idee anche su questo aspetto. Osservò infatti che le riparazioni dell’ectoderma avvenivano esattamente nello stesso modo sia che si risultasse positivi al test del virus in questione, sia che si risultasse negativi (ad esempio, nelle epatiti A B e C, ma anche non-A, non-B e non-C). Gli stessi test dei vari virus, poi, non cercavano mai il virus con il microscopio, ma ne deducevano la presenza in modo arbitrario sulla base di
supposizioni. Probabilmente, infine, anche a livello logico, ritenne un insanabile controsenso credere che materia morta, forse minuscoli pezzi di materiale genetico comunque inerte, senza vita, possano “fare” qualcosa. Si convinse quindi che l’intera questione era campata per aria e affatto scientifica, e che quindi i virus non esistono.

Potremmo chiederci allora: quella che sta avvenendo ora è un’epidemia di che cosa? All’inizio non era nulla, non c’era incremento statistico della mortalità, e senza quello non ha senso parlare di nessuna epidemia. Però si può fare terrorismo, si può dire che i pochi morti di oggi potrebbero diventare centinaia, migliaia, milioni, forse miliardi, come ci hanno fatto vedere in molti film. Si può ripetere il tam tam del terrore all’esasperazione, attraverso i media. E si può obbligare l’intera popolazione a stare in casa a tempo indeterminato, senza neanche permettergli di lavorare e guadagnarsi da vivere, lasciando tutti nell’incertezza più assoluta per il futuro. Queste condizioni, molto lontane dalla biologia ottimale, porteranno probabilmente ad un incremento di “malati”, e quindi anche ad una epidemia, questa volta reale. Potremmo dire che è un’epidemia della paura, come forse lo sono state tutte le altre “epidemie” del passato. Ma, per ora, mi fermo qui.

venerdì 3 aprile 2020

ESSICAZIONE TECNICA MATURALE

Essiccare è da sempre una tecnica per conservare gli alimenti, non ce ne accorgiamo ma ogni giorno sulla nostra tavola possiamo trovare prodotti essiccati: cereali e legumi, mais, soia, ortaggi, etc.
L'essiccazione è un ottimo metodo per conservare nel tempo la propria produzione, soprattutto per chi ha un'eccedenza dal proprio orto oppure dal proprio frutteto.
Un prodotto essiccato mantiene intatte le sua proprietà e può essere conservato a lungo termine.
Nella nostra società non tutti hanno la possibilità di effettuare un'essiccazione, e piano piano si sta perdendo questa stupenda e funzionale tradizione.
Con questi essiccatori vogliamo darvi la possibilità di poter effettuare una sana essiccazione direttamente in casa, senza dover dipendere dalle condizioni metereologiche o dal possedere un luogo all'aperto dove eseguire l'essiccazione.
Durante tutto l'anno potrete realizzare un'essiccazione uniforme e rapida, anche se non siete esperti, perché gli essiccatori sono semplici da usare e richiedono pochissima manutenzione.

Guida all'essiccazione


4 semplici passi per essiccare

1 - Tagliare il prodotto a fette, consigliamo di non superare il centimetro di spessore, considerate anche il grado di acquosità. In alcuni casi, come le albicocche, sarà sufficiente aprirlo a metà.
2 - Appoggiare il prodotto nei cestelli, evitare di far accavallare le fette una sopra l'altra, una volta disposte le fette, inserite il cestello nell'essiccatore.
3 - Accendere l'essicatore con l'apposito interruttore e regolate l'intensità di calore attraverso la manopola.
4 - Attendere che l'essicatore faccia il suo dovere, le tempistiche variano da prodotto a prodotto, a fine pagina potete consultare una tabella riassuntiva delle essiccazioni più comuni.

I tre principi dell'essiccazione

1 - Spessore, gioca un ruolo importante durante l'essiccazione perché più la fetta è sottile e meno impiega ad essiccarsi, invece con una fetta più spessa otteniamo un prodotto più gustoso ma è richiesto più tempo; raggiungete il giusto compromesso in base ai propri gusti - Consigliamo di non superare 1 centimetro di spessore.
2 - Acquosità, alcuni prodotti contengono più acqua rispetto ad altri e di conseguenza richiedono più tempo per essiccarsi, un fattore sul quale non possiamo agire ma da considerare durante l'essiccazione.
3 - Umidità, l'ambiente può incidere sui tempi di essiccazione, è preferibile un ambiente secco con una temperatura stabile per non allungare i tempi di essiccazione.

Perché Essiccare?


Naturale : L'essiccazione è una tecnica che riesce a conservare proprietà organolettiche e nutritive del prodotto, il cibo essiccato non subisce nessun trattamento chimico o meccanico. Durante il processo di essiccazione viene eliminata solo l'acqua contenuta nel prodotto, in questo modo viene bloccato l'attivazione di microorganismi decompositori, viene impedito lo sviluppo di microbi o muffe e prevenuta l'ossidazione.




Essiccatore Biosec Silver B10s + Omaggio
Essiccatore Domestico con struttura in acciaio inox - 10 cestelli in resina alimentare.

ORTICA

Sapevi che l'ortica verde possiede moltissime proprietà benefiche? 

 è ricca di sali minerali e vitamine⠀
 ha una forte azione depurativa e diuretica⠀
 facilita la digestione⠀
 aiuta a combattere episodi di dissenteria⠀





















Cos’è che non ha detto Tafti
Ortica Tisana
Depurativa, diuretica
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