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mercoledì 31 agosto 2016

La realtà solida non esiste: l'universo olografico di Bohm

"nonostante la sua apparente solidità, l'Universo è un fantasma, un ologramma gigantesco e splendidamente dettagliato.(...)le particelle subatomiche restano in contatto, indipendentemente dalla distanza che le separa (...) la loro separazione è un illusione"

Nell' ultimo secolo si sono fatti immensi passi avanti nella ricerca scientifica, tanto da spingere i nostri costumi verso un salto vertiginoso che ci ha portato dalle locomotive a vapore ai computer quantistici di nuova generazione nel giro di cento anni. Questa accellerazione nella ricerca è continua e non sembra volersi arrestare, avanza talmente veloce che per la maggior parte delle persone e dei sistemi sociali non è facile adattarsi alle nuove scoperte, sempre più orientate a farci cambiare il modo di interpretare il mondo, l'universo e la nostra vita. Così infatti, la maggior parte delle persone pensa che dopo Einstein non siano avvenute scoperte sensazionali e che la fisica newtoniana sia sempre la più affidabile per descrivere la realtà; invece la ricerca avanza, non si ferma mai, trova sempre qualche spunto in più dove indagare ed ogni giorno mette le basi per una nuova e più corretta visione della realtà.

Invero, è nel 1982, e a tutti noi sembrerà una news, che l' equipe di ricerca ordinata dal fisico Alain Aspect, direttore francese del CNRS (Centre National de la Recherche Scientifique, la più grande e prominente organizzazione di ricerca pubblica in Francia), effettua uno dei più importanti esperimenti della storia. Il team scoprì che sottoponendo a determinate condizioni delle particelle subatomiche come gli elettroni, esse sono capaci di comunicare istantaneamente l' un l' altra a prescindere dalla distanza che le separa, sia che si tratti di un millimetro, che di diversi miliardi di chilometri. Questo fenomeno portò a due tipi di spiegazioni: o la teoria di Einstein (che esclude la possibilità di comunicazioni più veloci della luce) è da considerarsi errata, oppure più possibilmente le particelle subatomiche sono connesse non-localmente: esiste qualcosa di non tangibile e visibile che mantiene collegati gli atomi a prescindere dallo spazio (e quindi anche dal tempo?).

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