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sabato 1 marzo 2014

L’aglio “germogliato”



L’aglio (Allium sativum) è una pianta bulbosa di origini asiatiche, nota da sempre per le sue proprietà antisettiche e antibatteriche. Col passare del tempo però gli sono state riconosciute anche funzioni antiossidanti, dovute alla presenza di composti solforati, oligoelementi, vitamina A e B.



Un nuovo studio sottolinea quanto l’aglio sia un concentrato di tutte queste sostanze, giocando un ruolo di fondamentale importanza per il nostro organismo anche quando magari ce ne stiamo per sbarazzare perchè vecchio..

L’aglio “germogliato”, infatti solitamente finisce nel bidone della spazzatura. Ma gli scienziati in un articolo pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry spiegano che è proprio questa tipologia ad avere un’elevata azione antiossidante per il cuore rispetto ai suoi omologhi più freschi.

Il dottor Jong- Sang Kim e colleghi spiegano che l’uomo ha utilizzato l’aglio per scopi medicinali fin dall’antichità. Nel Medioevo ad esempio i medici usavano delle mascherine imbevute di succo per proteggersi dalle infezioni, e ancora oggi viene ampiamente usato nella medicina popolare. Mangiare aglio o l’assunzione di integratori all’aglio risulta essere un modo naturale per ridurre i livelli di colesterolo, la pressione arteriosa, prevenire il rischio di malattie cardiache e aiutare a rafforzare il sistema immunitario. Da alcune ricerche l’aglio risulta essere anche un alleato contro il cancro: studi su un campione di persone, che consumano abitualmente questo prodotto, hanno rilevato un rischio inferiore di contrarre tumori dello stomaco, del colon e della pelle.

Ma questi benefici vengono da sempre attribuiti al prodotto fresco e crudo, mentre l’aglio germogliato ha ricevuto molta meno attenzione. Quando i germogli crescono formano molti nuovi composti, compresi quelli che proteggono una giovane pianta dagli agenti patogeni. Il gruppo di ricerca guidato dal dottor Kim ha spiegato che la stessa cosa potrebbe accadere quando i germogli verdi crescono nelle vecchie teste d’aglio. Altri studi infatti hanno dimostrato che fagioli e cereali germogliati aumentano l’attività antiossidante, e lo stesso vale per l’aglio.

Gli scienziati hanno scoperto che l’aglio germogliato per cinque giorni presenta un’attività antiossidante superiore rispetto a quello fresco. Gli estratti di questo tipo di aglio proteggono dunque le cellule da determinati tipi di danno. “Pertanto, la germinazione può essere un modo utile per migliorare il potenziale antiossidante dell’ aglio,” concludono gli esperti.

Sono tante le ricerche che stanno volgendo la loro attenzione verso questo prodotto che già fa parte della nostra alimentazione. Attualmente uno dei problemi più allarmanti per la nostra salute è la grande resistenza che molti batteri stanno sviluppando verso gli antibiotici. Le infezioni multiresistenti costituiscono dunque un problema crescente per la salute in tutto il mondo. Ma secondo nuove indagine la soluzione potrebbe arrivare proprio da alcuni composti dell’aglio.

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