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domenica 13 ottobre 2019

I simboli come rimedi energetici

Da quando, alcune centinaia di migliaia di anni fa, l’uomo ha preso coscienza di sé e del suo ambiente, ha capito che i fenomeni della natura si manifestano attraverso forme e immagini. Da allora sente anche l’esigenza di trasmettere le informazioni rappresentate da queste forme in un modo simbolico che sia il più chiaro possibile.

Un semplice cerchio per un corpo complesso come il sole, un occhio per Dio, una linea per un albero eccetera. Anche le pitture corporali diffuse in molte culture contengono informazioni complesse che non si possono ridurre a una mera descrizione della forma visibile. Molti sciamani - come, un tempo, i nostri antenati - conoscono la forza dei simboli attraverso la trasmissione orale: sono al corrente del loro contenuto mistico e li usano per importanti rituali. La linea, il cerchio, il triangolo e il rettangolo sono gli elementi figurativi più ricorrenti. Molti mandala, bellissimi ed esteticamente pregevoli, hanno una struttura che si può osservare in natura: minerali, cristalli di ghiaccio o la disposizione delle molecole d’acqua. Hanno una configurazione analoga le cellule con il loro nucleo o gli atomi, attorno ai quali ruotano elettroni e neutroni. Le piante, primi fra tutti i fiori, compongono mandala appariscenti.

Oggi le immagini e i simboli sono onnipresenti. Per l’osservatore, i simboli veicolano sempre un significato: vogliono dirci qualcosa, a prescindere che riusciamo a coglierlo «razionalmente» o con il subconscio, come «linguaggio dell’anima». I simboli rivelano informazioni in forma compressa. Anche il cervello pensa per simboli, come dimostrato dalle ricerche di neurologi e linguisti. I simboli sono la lingua dell’inconscio e possono darci informazioni preziose. Questi impulsi possono addirittura avere su di noi un effetto terapeutico. Oggi, infatti, sappiamo che l’energia e i campi di informazione influiscono anche sulla nostra fisiologia e biochimica.

A decifrare come nessun altro il linguaggio simbolico dell’anima fu lo psicologo Cari Gustav Jung (1875-1961). Analizzando i sogni si imbatté in alcuni elementi comuni con le rappresentazioni figurative in culture straniere. Nell’opera classica Ilmmo e i suoi simboli descrive determinati «archetipi» come complessi energetici che accomunano tutti gli esseri umani e che appartengono al cosiddetto «inconscio collettivo»- Queste immagini originarie dell’anima possono essere risvegliate anche dall’incontro con le persone o con i simboli quotidiani. Secondo jung, esse si rivolgono a uno strato più profondo della psiche.

Le recenti ricerche neurologiche confermano che i simboli sono la base linguistica del cervello. I neurologi paragonano questo organo, con i suoi oltre cento miliardi di neuroni e le sue cento milioni e più di sinapsi, a un computer: il cervello è il computer (l’hardware) e la mente una sorta di programma (per così dire, un software). Il linguaggio della mente si compone di immagini interiori sotto forma di simboli, che sono la base della capacità di pensare e della comunicazione interiore. Esiste tuttavia un aspetto che distingue nettamente il cervello umano dal computer: i simboli sono sempre abbinati alle emozioni. Secondo la «Physical Symbol Hipothesis» degli informatici Alan Newell e Herbert Simon, il cervello umano è zeppo di simboli elementari che vengono identificati dai neuroni.

Usiamo i simboli da anni come strumenti preziosi per l’attivazione delle risorse energetiche in tutti i possibili ambiti della vita. Come ogni parola e ogni suono, ogni simbolo ha memorizzato una frequenza ben precisa e un determinato contenuto mentale, che agisce non appena il simbolo si attiva.

Le energie dei simboli sono possibilità di armonizzazione energetica delle dissonanze nel campo sottile degli organismi viventi, così come le essenze dei fiori, i rimedi omeopatici o le pietre curative. Come con le altre frequenze, è possibile attingervi in ogni momento e, soprattutto, praticamente gratis. I simboli hanno un notevole effetto equilibrante sui vari piani del corpo (mondo materiale), dell’anima (sentimenti) e della mente (pensiero). La loro azione si può percepire come una «messa in moto» di un organismo diventato troppo statico, paragonabile alla prima reazione dopo l’assunzione di un rimedio omeopatico. I conflitti emotivi o i traumi nascosti possono venire alla luce oppure le capacità di autoguarigione possono essere attivate da reazioni fisiche. Perciò ogni reazione è esattamente quella giusta. In realtà, il «sovradosaggio» non è possibile, perché il corpo o il campo emotivo della persona, dell’animale, della pianta o dell’ambiente assorbe soltanto la dose necessaria e tollerabile. Nonostante ciò, il lavoro pratico con i simboli non sostituisce i farmaci o la terapia medica.

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