I SOLDI E IL GUARITORE


..Un altro tema scottante, ma interessante; perché non parlarne?
E' tutto chiaro con i medici, avvocati, notai, professionisti vari. Si paga. E se si tratta di un guaritore che non possiede diplomi incorniciati disposti sui muri? Ci deve curare lo stesso, se no, "che guaritore è"?
Avevo trovato questo testo nel web russo, e, per la verità, l'avevo già messo, tempo fa, in questo gruppo, ma non ricordo sotto quale nome, ma avendo ritrovato il testo, lo rimetto. Emoticon smile Colui che scrive deve essere un "mago", ma il discorso cambia poco.
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"...Spesso incontro i pareri tipo “Un vero guaritore non prende mai i soldi per il suo lavoro”, oppure “se sei un mago dimostramelo”. Li incontro nelle lettere dei clienti, nei forum tematici, nelle conversazioni, e soprattutto durante i primi incontri con persone che cercano aiuto.
Supponiamo che Lei si rivolge a me con un suo problema.
Per prima cosa, sottolineo: è Lei a rivolgersi a me.
Non ci sono delle situazioni uguali, alcune sono molto difficili. Cerco di commentare la sua situazione, di aiutarla a capire qual’è il problema. Non la faccio pagare per questo, ma anche questo è già un lavoro, diventi o no Lei un mio cliente..
D’altra parte, cerco di capire la sua posizione: non si tratta di un banale problema di vita quotidiana ma di sentimenti o di tormenti dell’anima molto profondi.
...C’è una legge che suona così: “Qualsiasi aiuto, anche disinteressato, va ricompensato”. E’ un assioma del mondo magico (a non solo magico). Io lavoro con Lei, con le sue energie. Ci metto non solo il mio tempo e spendo le mie forze, ma soprattutto, utilizzo le mie conoscenze, le mie esperienze. Le scrivo, le spiego i particolari del mio intervento. Durante questo lavoro lei è una parte del processo. In questo periodo tra lei e me si stabilisce, seppur temporaneo, un filo interattivo.
Esiste una soglia che non va varcata in nessun modo: non si può disporre delle energie del cliente per scopi propri. Per evitare questo, c’è un modo valido e consolidato: il pagamento da parte del cliente. Che va inteso come il pagamento di ciò che Le chiede il guaritore. Solo in questo modo le spese del guaritore saranno compensati in maniera adeguata. So bene che non esiste un modo adeguato né un equivalente in moneta per riacquistare la felicità dopo la guarigione dalla malattia che L’aveva attanagliato per anni, o dopo io ripristino dei contatti con una persona cara. Per cui, il pagamento è un modo che permette di ripagare il debito verso il guaritore/mago che Le permetterà di vivere e non solo di pagare i conti.
...Quanto alla “gratuità”... se il guaritore non vi ha fatto pagare, s’instaura un filo, un canale grazie a cui le energie del cliente continuano ad alimentare il guaritore. C’è sempre un compenso. Non si può versare dell’acqua in un bicchiere senza averla presa da qualche altra parte... Tutti i rapporti tendono a stabilire un bilanciamento dinamico simile ai vasi comunicanti in cui l’acqua si stabilisce allo stesso livello, anche se Lei cercherà di chiudere il rubinetto...
Qualsiasi lavoro va ricompensato: un medico non vi riceve nemmeno per un consulto se prima non versate dei soldi alla cassa, senza parlare di specialisti di altra classe che fanno degli interventi di altissimo livello.... in un negozio non vi daranno la merce se non la pagate, e questa soluzione è l’unica possibile.
...Il pagamento posticipato al risultato.
Dopo che il lavoro è stato fatto, a qualcuno è più cara non la calma/salute riacquistati ma il componente materiale. Mi scrivono che si tratta delle coincidenze, che la magia non esiste. Ci sono persone che mi raccontano, con tutti i particolari, i loro problemi, e poi chiedono di pagare dopo aver visto il risultato oppure mi chiedono di lavorare per loro gratis.
Se chiedo “perché Lei non vuole pagare il lavoro fatto da un’altra persona?” rispondono: “Non la conosco, e se lei è un ciarlatano?”
Sento delle risposte tipo: “Adesso non ho soldi, ma dopo la pagherò sicuramente”. Oppure, dopo aver visto, per esempio, tornare, il suo amato, dicono: “... sì è tornato ma non mi ha chiesto di sposarlo... credo che sia una coincidenza”. Oppure cercano di ingannare in tutti i modi... per questo la ricerca dell’aiuto con il pagamento posticipato io la vedo come il tentativo di trovare un aiuto gratuito.
... Non ho la possibilità di aiutare tutti gratis, anche perché anch’io ho i miei cari che hanno bisogno del mio intervento, oppure i clienti onesti che hanno pagato e aspettano i risultato. E’ meglio che io pensi a loro e non agli sconosciuti che mi chiedono il pagamento posticipato!
Vorrei dire alle persone che cercano quel genere di servizio: mi spiace, probabilmente, Lei ha davvero ha un grave problema che necessità di un intervento “magico”. MA: io non sono un mecenate e non lavoro in un’associazione di beneficienza. In più,
a) qualsiasi rapporto va bilanciato. Se adesso Lei riceve un servizio gratuito, in futuro il pagamento (da parte sua) avverrà comunque. Da parte mia, non mi interessa avere le sue energie, per cui, l’interazione tra Lei e me si misura in denaro.
b) Ho dei clienti pronti a pagare il mio servizio
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