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lunedì 3 giugno 2019

La tua voce per allontanare il dolore

Secondo gli studi di Campbell è stato dimostrato che determinati suoni, così come ritmi e suoni particolari , possono rimuovere blocchi, paure , timidezze e talvolta avere persino un effetto curativo.

Guardando tra le più recenti ricerche , ma anche ricorrendo alle antiche conoscenze orientali, Campbell spiega come suoni e vibrazioni, percepiti dal feto durante la vita intrauterina, avranno un effetto sulla salute del futuro bambino, sulll’apprendimento e sul comportamento.

Veniamo così a sapere che gli studenti capaci di suonare e cantare, hanno in genere voti scolastici più alti della media, o che al momento del parto la musica puo’ ridurre l’ansia della futura madre, aiutando il rilascio di endorfine, sostanze naturali che attenuano il dolore , o ancora secondo un direttore di unita coronarica, trenta minuti di musica classica , producono gli stessi effetti di dieci milligrammi di Valium.

Ora mi chiederete : cosa c’entra tutto questo con la nostra voce?

Campbell : “ Le vostre orecchie , la vostra voce e il vostro repertorio musicale sono il più potente strumento di cura a vostra disposizione “

E sentite cosa dice Clarissa Pinkola l’autrice di “Donne che corrono con il Lupi “

Ascoltare buona Musica , può rafforzare le difese del corpo , curare la mente e ristabilire l’armonia dell’anima “

La nostra stessa voce può essere usata per allontanare un forte dolore. La voce veniva usata come balsamo lenitivo del dolore anche dagli antichi ESSENI ( comunità vissuta ai tempi di Gesù ) e la chiamavano “voce lattea”;inoltre sono note diverse popolazioni che usano la voce e il Suono per guarire delle fratture o per portare a guarigione delle ferite .

Ora in questa sede non parlo di guarigione ma della possibilità di allontanare il dolore con il suono della nostra voce.

Non è necessario sapere cantare, tutte le forme di uso della voce sono utili, il canto, lo humming , la recitazione e il semplice atto di parlare.



Alcuni anni fa , mentre andava al lavoro, Betty Brenneman, abile violinista e insegnante in scuole speciali a Racine , nel Wisconsin , scivolo suo ghiaccio e si ruppe la caviglia destra . Era in mezzo al parco e sapeva che potevano facilmente trascorrere dieci e quindici minuti prima che qualcuno la soccorresse. Erano sei mesi che praticava la vocalizzazione , sviluppando la consapevolezza dei diversi punti in cui i suoni risuonavano in lei . Mentre un dolore strano esplodeva nel suo corpo, Betty facendo scivolare su e giù la voce , cerco di trovare il Suono che avrebbe alleviato il dolore . Quando sentì una reazione alla caviglia , provo’ vari suoni vocalici e scopri che la “o “ lunga era quella che funzionava meglio .

“Nel giro di venti minuti non sentivo più dolore” ricorda. “ Osservavi la bellezza del parco . Mi chiedevo se il dolore sarebbe tornato se avessi smesso: smisi e ritornò come per vendicarsi! Ripresi immediatamente a vocalizzare e in quindici venti secondi il dolore cessò. Durante la guarigione cantai spesso alla mia caviglia e ciò mi aiuto’ moltissimo

Da Don Campbell “l’ Effetto Mozart” .




Che la musica influenzi l'umore è cosa nota. Meno risaputo è che la musica possa agire direttamente sull'organismo modificando il nostro stato emotivo, fisico e mentale.

Questo fenomeno - chiamato effetto Mozart - non si verifica solo ascoltando le sinfonie del grande Amadeus, ma anche i canti gregoriani, un certo tipo di jazz e di pop, i ritmi sudamericani, le armonie new age e persino un po' di sano e robusto rock'n'roll.

Don Campbell ha raccolto in questo saggio le esperienze di medici e sciamani, musicisti e ricercatori, per mostrare come la musica possa influenzare l'ansia, la pressione alta, il dolore, la dislessia e alcune malattie mentali: è stato infatti dimostrato che determinati suoni, così come ritmi e toni particolari, possono rimuovere blocchi, paure, timidezze e, talvolta, avere persino un effetto curativo.

Guardando fra le più recenti ricerche, ma anche ricorrendo alle antiche conoscenze orientali, l'autore spiega come suoni e vibrazioni, percepiti dal feto durante la vita intrauterina, avranno un effetto sulla salute del futuro bambino, sull'apprendimento e sul comportamento.

Veniamo così a sapere che gli studenti capaci di suonare o cantare hanno in genere voti scolastici più alti della media; o che, al momento del parto, la musica può ridurre l'ansia della futura madre aiutando il rilascio di endorfine, sostanze naturali che attenuano il dolore e consentono in molti casi di evitare il ricorso all'anestesia; o ancora che, secondo un direttore di unità coronarica, trenta minuti di musica classica producono gli stessi effetti di dieci milligrammi di Valium.

Ma l'effetto Mozart non è solo una curiosità scientifica. Attraverso una trentina di esercizi, semplici e diretti, Campbell spiega come toccare con mano, anzi con orecchio, gli effetti benefici della musica, insegnandoci a riconoscere i suoni giusti da quelli sbagliati, le note buone da quelle cattive.


L'Effetto Mozart
Curarsi con la musica
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