IL CAVOLO le sue proprietà e il suo forte potere curativo


Il Cavolo è conosciuto le sue proprietà per il suo forte potere curativo sin dall’antichità.
I suoi effetti benefici sull’organismo umano sono molteplici: disinfetta, calma, normalizza la temperatura corporea, aiuta la circolazione del sangue, calma il dolore e attenua le ustioni.
trattamenti a base di cavolo costituiscono una terapia efficace, semplice, naturale, economica, autogestibile e sicura in quanto completamente priva di effetti collaterali.

Il testo illustra i principi attivi del cavolo, la sua azione terapeutica e le benefiche reazioni che è in grado di destare nel corpo, tutti i tipi di utilizzo di questo ortaggio compreso l’uso alimentare: impacchi di foglie, olio di cavolo per massaggi, succo di cavolo per uso interno, succo di crauti, insalata di cavoli ecc.
Inoltre, tutto il corollario di alimenti e erbe medicinali utili a rinforzare l’azione del cavolo: qi gong, cristalloterapia, mudra, olio di semi di girasole, aceto di mele, esercizi di respirazione, argilla, ecc.

Un’insolita miscela di informazioni e biografia fa di questo testo un libro originale e piacevole: un romanzo terapeutico che vi insegnerà a curare acne, asma, bronchite, caduta dei capelli, congiuntivite, anemia, mal di denti, diarrea, disturbi gastrici, emicrania, stanchezza cronica, febbre, mal di gola, gengivite, gotta, herpes ecc.

Indice: 
Indice Presentazione Prefazione PARTE PRIMA: Il cavolo 1. Il cavolo nella storia 2. Le componenti del cavolo: azione terapeutica e reazioni nel corpo 3. Come usare il cavolo PARTE SECONDA: Altre cure alternative 4. Il qi gong 5. Guarire con le pietre 6. I mudra 7. La ”cura dell’olio di semi di girasole” e la sua straordinaria azione terapeutica 8. Aceto di mele 9. La respirazione 10. Argilla 11. Idroterapia 12. Il miele PARTE TERZA: Alimentazione 13. Benessere per mezzo di un’alimentazione sana 14. Dieta I germogli una fonte di energia di notevole valore Il müsli PARTE QUARTA: Consigli curativi 15. Rimedi semplici e rispettive applicazioni Acne Alcoolismo Alito cattivo Allergie, eruzioni cutanee di natura allergica Anemia Angoscia, stati di ansia Arteriosclerosi Articolazioni infiammate, rigide, dolorose Artrite, artrosi Ascesso Asma bronchiale Bile, affezioni alla Brividi da febbre Bronchite acuta Bruciore di stomaco Calcio, mancanza di Calli Cancro Capelli Catarro delle cavità del naso Colesterolo Congiuntivite (infiammazione agli occhi) Crampi muscolari Cuore, disturbi al; di natura nervosa Cuore, affezioni del e dei vasi sanguigni Debolezza dell’età avanzata Denti, mal di Depressioni Depurazione del sangue Diabete Diarrea Diarrea del lattante Digestione difficile, stitichezza Disturbi circolatori Disturbi d’irrorazione sanguigna Edema Ematomi, contusioni, slogature, strappi muscolari Emicrania Emorroidi Emostasi Enterite Epilessia Esaurimento mentale e nervoso Esaurimento, spossatezza Febbre alta Ferite Ferro, mancanza di Flatulenza Flebite Forfora Gengive distaccate Gengive sanguinanti Gengivite Gola, mal di; infezione alla gola Gotta Herpes Herpes zoster Immunitaria, debolezza Influenza Indebolimento dopo grave malattia Insonnia Isterismo Invecchiamento Laringite Lombaggine Menopausa Metabolismo, disturbi del Muscolari, dolori Nausea Nervosismo Nevrite Obesità Occhi Orecchio, tappo di cerume nell’ Orticaria Orzaiolo Otite Ovarite Pancia, mal di Patereccio (giradito) Pelle Perdite bianche (patologia degli organi femminili) Pertosse Piaghe da decubito Polmonite Pressione alta Pressione bassa Prurito Psoriasi Puntura da insetto Raffreddamento, malattie da Raffreddore da fieno Raggi, lesioni da Reni, mal di Respiratorie, vie Reumatismi Scarlattina Schiena, mal di Sciatica Scottature gravi Scottature lievi Seno, malattie al Singhiozzo Sinusite Slogature, contusioni Stanchezza al mattino Stomaco, affezioni allo Stomatite Stress Tabagismo (intossicazione da tabacco) Tendosinovite Testa, mal di Testa, mal di; di natura nervosa Tiroide, disturbi alla Torcicollo Ulcere alle gambe Ulcere, ascessi, foruncoli, ferite, piaghe Urinare, difficoltà a Utero, affezioni all’ Vene varicose Vermi Verruche, piccole Vescica, affezioni alla Vomito Indice analitico Bibliografia


Estratto:
Le componenti del cavolo: azione terapeutica e reazioni nel corpo Da che cosa dipende l’enorme potere curativo del cavolo, è rimasto ancora in gran parte un’enigma non risolto, un segreto dal quale gli scienziati cercano di togliere il velo. Analisi precedenti hanno rivelato la seguente composizione chimica della pianta del cavolo: amidi solfati di potassio fosforo sostanze proteiche nitrati di potassio magnesio resine zolfo zinco estratti gommosi sostanze solubili in acqua e alcool ossido di ferro + magnesio vitamina A, C, B1, B2, PP e U Nessuna di queste sostanze da sola o in combinazione con altre è ritenuta capace di così spettacolari virtù terapeutiche. L’unica eccezione, forse, è costituita dalla vitamina U alla quale vengono attribuite delle rapide e complete guarigioni di ulcere allo stomaco e al duodeno. Ricerche successive, tra altro del Fibiger Institut a Kopenhagen, hanno rivelato, che il cavolo contiene ancora altri componenti chimiche (flavonoidi) che agiscono, come si è potuto dimostrare, sulle cellule cancerogene trasformandole e guarendole. In ambiti scientifici si deduce quindi che queste sostanze possono influire anche su altri sistemi del corpo umano. Aspettando risultati definitivi da parte della scienza voglio qui dunque solo parlare di ciò che ho potuto osservare personalmente e che ognuno può eseguire, se vuole, mettendo in pratica i miei consigli. Fin dai primi trattamenti con degli impacchi tenuti per parecchie ore, potei constatare che la pelle emetteva una secrezione spesso maleodorante, che tra le foglie si era depositata una polvere bianca oppure delle bollicine bianche o gialle di muco. Queste secrezioni cessavano non appena si verificava la guarigione della malattia. Sembra allora che il cavolo possieda la facoltà di espellere dal corpo delle tossine di varie specie e provenienza, e attraverso questa pulizia di favorire e rendere possibile un naturale processo di guarigione. Da quando seguo un’alimentazione prevalentemente vegetariana con cibi freschi e vivi ed evito, in linea di massima, il consumo di generi voluttuari come il tabacco, alcool, dolciumi, tè e caffè, ho potuto notare che le foglie, pur continuando a emanare un odore forte e sgradevole, non si sono più coperte di nessun tipo di secrezione. Quando trattiamo piaghe e ascessi si possono avere delle fuoriuscite di materia mista con sangue, ma anche in tal caso presumo che si tratti di un processo di pulizia interna che favorisce la guarigione che avviene con una sorprendente velocità e in modo completo. Quando è terminata la secrezione di tossine si forma presto una nuova pelle e la terapia può essere sospesa. Piaghe che sono state curate con il cavolo a volte non lasciano alcuna cicatrice, dove invece si manifesta, è sempre bella e pulita. In caso di ulcere isolate, secche e coperte di pelle o crosta, il cavolo poco dopo l’inizio di un trattamento provvede a una secrezione, cioè l’ulcera si apre per espellere in poco tempo le materie tossiche, poi guarisce completamente. Con nessun altro metodo di cura da me usato per piaghe, ascessi e ulcere ho avuto risultati così tempestivi e sicuri. Non soltanto le tossine che si trovano direttamente sotto la cute vengono espulse, ma anche le materie tossiche accumulate dai vari organi vengono attirate ed eliminate attraverso la pelle. Grazie a questa azione in profondità si possono trattare con successo tutti gli organi del corpo dall’esterno con l’applicazione di foglie. Oltre a essere coperte con delle secrezioni, durante la cura le foglie cambiano aspetto. Secondo la natura dei succhi nocivi eliminati la foglia diventa gialla o bruna, si appassisce o si secca del tutto.

Però solo fin quando è fresca e verde mantiene la sua efficacia. Durante i trattamenti si possono verificare un arrossamento della pelle, formazione di bollicine e prurito. Questi sintomi spariscono quando la guarigione è completata. Se si dovesse staccare la pelle dopo molti giorni di cura, è bene sospenderla, finché si è formata una pelle nuova. Dopo si continua con il trattamento come prima. Nella maggior parte dei casi che ho trattato bastava fare degli impacchi durante la notte, in modo che il malato potesse svolgere i suoi impegni abituali durante il giorno. In caso di malattia grave e/o in presenza di febbre le applicazioni si eseguono in modo continuo. Anche nei trattamenti per piaghe e ulcere aperte con fuoriuscita di materia non si dovrebbe interrompere la cura.

 Le tossine vengono eliminate dal corpo non solo attraverso la pelle, ma gli impacchi con il cavolo provocano spesso anche un’eliminazione delle stesse con l’urina soprattutto quando le foglie si mettono sui reni. Se si dovesse verificare diarrea durante la cura, è consigliabile fare impacchi sulla pancia per deviare le tossine verso l’esterno attraverso la pelle. Inoltre ho potuto rendermi conto che il cavolo: - agisce come disinfettante - è un ottimo calmante - normalizza la temperatura corporea - aiuta la circolazione del sangue - calma il dolore, ma nei casi di insensibilità provoca temporaneamente dei dolori - in caso di ustioni calma i dolori, rinfresca e lascia cicatrici belle e pulite. Altresì ho potuto constatare che le ricadute sono rare e le complicazioni pressoché inesistenti. Non ho mai riscontrato effetti collaterali, al contrario, la cura con il cavolo si è dimostrata completamente innocua. Tuttavia è possibile che il corpo a volte reagisca con una certa fiacchezza e talvolta ci può essere un aumento dei dolori. Questi sintomi non ci devono spaventare e bisogna assolutamente continuare con i trattamenti, essendo la guarigione ormai vicina.

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Quando utilizzare gli impacchi di Cavolo

Riprendo di nuovo un’affermazione del prof. Cinquegrana, che da anni utilizza il cavolo – oltre ad altri rimedi come l’amaro svedese – per praticare degli impacchi esterni sui suoi pazienti al fine di curare un numero quasi infinito di problematiche.
Se si avverte una sofferenza a carico di un particolare organo, o di una determinata regione corporea, si può procedere senza indugio all’applicazione in loco di impacchi di cavolo. Se il male è reale e consistente, la terapia si rivelerà presto efficace e attiva; diversamente, le foglie non risulteranno mai alterate, anche dopo reiterate applicazioni.
In sostanza, secondo il prof. Cinquegrana, possiamo fare affidamento sugli impacchi di foglie di cavolo praticamente in ogni disturbo, indipendentemente dalla tipologia e dalla gravità. Volendo però essere più precisi, riporto un elenco di disturbi dove le foglie di cavolo sono già state testate con successo:
  • Cavo orale (applicata sulla guancia): gengivite, paradontite, ascessi, ecc..;
  • Cervicale: dolori, atrosi cervicale, discopatia cervicale, ecc. (impacchi sulla zona posteriore del collo);
  • Contusioni (applicata sulla zona interessata);
  • Distorsioni (applicata sulla zona interessata);
  • Dolori articolari (applicata sulla zona interessata);
  • Emicrania (applicata sul cranio);
  • Faringite (applicata sulla gola);
  • Febbre (applicata sulla pancia);
  • Laringite (applicata sulla gola);
  • Malattie del fegato e della cistifellea (applicata sul quadrante superiore destro dell’addome);
  • Malattie del pancreas e della milza (applicata sul quadrante superiore sinistro dell’addome);
  • Malattie degli organi genitali e della vescica: prostatite, cistite, ovarite, endometriosi, ecc. (applicata sul bacino);
  • Malattie della pelle (applicata sulla zona interessata);
  • Malattie dei polmoni: polmonite, enfisema polmonare, broncopolmonite,  ecc.. (applicata sul torace sia anteriormente che posteriormente);
  • Sinusite (applicata sulla fronte);
  • Tiroiditi, gozzo, noduli alla tiroide (applicata sulla gola);
  • Tonsillite (applicata sulla gola);
  • Vene varicose (applicata sulla zona interessata);

In caso di Febbre

dieta del gruppo sanguigno e cavolo cappuccio
cavolo cappuccio
Quando c’è la febbre, se ne conosca o meno la causa è sempre molto utile ricorrere ad un breve ciclo di impacchi di cavolo sull’addome: le applicazioni fanno abbassare la temperatura e purificano l’organismo, agendo come un filtro sulla rete circolatoria addominale. Tengano presente questo consiglio soprattutto le mamme con bambini della primissima infanzia, che danno tante preoccupazioni per gli improvvisi e misteriosi rialzi termici: considerino gli impacchi un rimedio di pronto soccorso, di una efficacia sempre sorprendente. È chiaro che, trattandosi di bambini molto piccoli, la cui pelle è particolarmente” delicata, si deve avere una cura maggiore nel preparare gli impacchi, e bisogna usare poche foglie scure e più foglie chiare e tenere, badando bene che tutti i nervetti delle foglie siano sempre ben appianati, e portando a contatto con il corpo lo strato delle foglie chiare.

Come preparare ed applicare gli impacchi

I tipi di cavolo più utilizzati sono il cavolo verza e il cavolo cappuccio. In alternativa, se non riesci a reperire uno dei due, va benissimo qualsiasi altra varietà di cavolo, in quanto grosso modo vantano tutte le stesse proprietà terapeutiche.
Questo è il giusto procedimento per preparare ed applicare gli impacchi di cavolo:
  1. Rimuovi le foglie esterne, lavando le foglie sporche di terra con dell’acqua tiepida. Rimuovi il nervo grosso centrale dalla foglia.
  2. Schiaccia bene le foglie fino ad appianarle. Per fare ciò puoi utilizzare una bottiglia di vetro, o un matterello a mo’ di rullo, utilizzando inoltre il margine del fondo della bottiglia per schiacciare le venature più in rilievo. In alternativa può essere utile l’utilizzo dei rulli della macchina per fare la pasta, sia essa elettrica o con la manovella. Questo sistema elimina la fatica dello schiacciamento delle foglie con la bottiglia. E’ importante schiacciare bene le nervature delle foglie per rendere più aderente l’impacco di cavolo ai tessuti cutanei. Meglio le foglie aderiscono e più efficace sarà l’azione del cavolo.
  3. Le foglie vanno applicate in questo modo: una busta di plastica molto sottile e morbida, cui togliete via i manici; da tre a quattro salviettine di carta bianca; lo strato di foglie di cavolo opportunamente schiacciate e strizzate, dello spessore di almeno un centimetro (più ne mettete meglio è). Questo strato di foglie sia costituito prevalentemente da foglie verdi, sulle quali poi stendete qualche foglia di cavolo più tenera, di colore chiaro. Le foglie schiacciate, prima di essere applicate, vanno strizzate, per eliminare il liquido prodottosi a causa dello schiacciamento.
  4. Applica l’impacco di cavolo sulla parte del corpo da trattare, in modo tale che il cavolo schiacciato sia a diretto contatto con il corpo. Fissa l’applicazione con delle fasce opportune (sciarpe, foulards, bende, corpetti, fasce elastiche, ecc.).
  5. Quanto alla durata di ogni singola applicazione, generalmente l’impacco di cavolo verza, o di cavolo cappuccio, va messo la sera e rimosso la mattina. Oppure, quando se ne presenti l’opportunità, l’impacco della sera va rimosso solamente quando diventa particolarmente acido e maleodorante. Il ciclo delle applicazioni termina quando il male che stai trattando è stato rimosso completamente; il che viene evidenziato anche dalla constatazione del fatto che, dopo un certo numero di applicazioni gli impacchi della sera risultano «inalterati» la mattina seguente, il che viene evidenziato anche dalla constatazione del fatto che, dopo un certo numero di applicazioni gli impacchi della sera risultano «inalterati» la mattina seguente.

Cattivo odore? Segno che il rimedio sta funzionando

Quando applichiamo l’impacco di foglie di cavolo, spesso, dopo alcune ore, le foglie iniziano ad emanare un odore sgradevole. Infatti le tossine, attirate verso l’esterno, interagiscono con le foglie del cavolo, le quali inacidiscono,
liberando un cattivo odore caratteristico, acre e pungente. Questo è un segno inequivocabile dell’azione drenante e terapeutica del cavolo.
Da una parte è un segno negativo, perché vuol dire che effettivamente la parte che stai trattando è intossicata/infiammata, però è anche un segno positivo, perché vuol dire che il cavolo sta facendo bene il suo lavoro di spazzino. Come detto in precedenza bisognerà continuare ad insistere con gli impacchi fin quando le foglie non resteranno inalterate.


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