... Non Solo Cromopuntura

sabato 26 aprile 2014

SIAMO UN CONGLOMERATO DI BATTERI PIÙ ANCORA CHE DI CELLULE


LETTERA

ARTICOLO SULL'INFLUENZA COMPORTAMENTALE DEI BATTERI INTESTINALI

Ciao Valdo, ho trovato questo interessante testo  che spiega molto bene il meccanismo con cui i batteri dell'intestino possono influenzare il cervello e il comportamento. So che ne hai già parlato, ma ho pensato che questo articolo potrebbe apportare qualche dettaglio in più.
Vanna

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RISPOSTA

ELABORAZIONE DALL'ORIGINALE DI SIRI CARPENTER, GIORNALISTA DI MADISON-WISCONSIN 

Ciao Vanna. L'articolo è scientificamente ottimo anche se assai lungo, nell'ottima traduzione di Letizia Bernardi Cavalieri. Altro punto, a mio avviso potenzialmente critico, la sua enfasi eccessiva verso l'inserimento di batteri pro-biotici come equilibratori delle disbiosi intestinali, manovra adatta alle solite manipolazioni targate Big Pharma. L'ho rilaborato, sintetizzato, stringato, corretto in qualche cifra e sottotitolato come al solito, mantenendo le cose essenziali e senza travisarne il significato. Grazie Vanna per la solita intelligente collaborazione.

100 TRILIONI DI CELLULE MA 1000 TRILIONI DI BATTERI

Se gli alieni dovessero piombare sulla terra scendendo dallo spazio e, per cercare di capire di che cosa siamo fatti, e se cercassero di schiacciare un uomo verso il basso, giungerebbero alla conclusione che noi siamo costituiti per lo più di batteri. In effetti, gli organismi unicellulari che popolano il nostro corpo, per lo più batteri, superano le nostre cellule di almeno dieci volte, e la maggior parte di loro si insediano nel nostro intestino. L’intestino, a sua volta, si è evoluto grazie ad una rete neurale incredibilmente complessa (cervello enterico) in grado di sfruttare questo ecosistema batterico per il nostro benessere fisico e psicologico.

IL MICROBIOMA INTESTINALE INFLUENZA ANCHE LA MENTE

L’idea che i batteri brulicanti nel nostro intestino, noti complessivamente come microbioma, possano influenzare non solo l’intestino, ma anche la mente, si è appena catapultata sulla scena, come dice John Bienenstock, neuroimmunologo, MD, della McMaster University di Hamilton, nell’Ontario.
Solo negli ultimi anni, la prova che il microbioma intestinale può davvero influenzare lo sviluppo neurale, la chimica del cervello e una vasta gamma di fenomeni, compreso il comportamento emozionale, la percezione del dolore, le risposte del sistema dello stress, è stata comprovata attraverso studi clinici di laboratorio compiuti sui roditori.

INTERRELAZIONE TRA MENTE E INTESTINO

La ricerca ha trovato, per esempio, che modificando l’equilibrio tra batteri benefici e quelli che causano le malattie nell’intestino di un animale può cambiare la sua chimica del cervello e questo può portare quell’individuo a diventare sia più coraggioso o più ansioso. Il cervello, a sua volta, può anche esercitare una forte influenza sulla flora batterica intestinale, come molti studi hanno dimostrato.

STRAORDINARIA IMPORTANZA DELLO STRESS NELLA RESISTENZA ALLE MALATTIE

Anche un lieve stress può far pendere pericolosamente la bilancia microbica dell’intestino, rendendo l’ospite più vulnerabile alle malattie infettive e innescando una cascata di reazioni molecolari che eccitano a loro volta il sistema nervoso centrale. Ecco provata ancora l'importanza del pensiero positivo. Ecco riprovata l'importanza fondamentale di non spaventare e di non terrorizzare la gente, di non sottoporla a stress inutili, esagerati e spesso pure falsi, come succede in campo medico.

SIAMO ANCORA IN ALTO MARE

La ricerca su come i batteri intestinali influenzano il benessere psicologico negli esseri umani è ancora agli albori. Per prima cosa, gli studi si sono quasi interamente limitati ai roditori. In secondo luogo, i ricercatori hanno appena iniziato a sondare come si verificano quegli effetti. Infine, correggere gli squilibri microbici nel trattamento della malattia richiede in primo luogo la definizione di ciò che costituisce il microbioma di un intestino sano, qualcosa che gli scienziati stanno ancora cercando di capire.

L'INTESTINO VIENE DEFINITO COME SECONDO CERVELLO UMANO

L’intestino umano è uno straordinario mosaico. Spesso definito come il secondo cervello, è l’unico organo a vantare un proprio sistema nervoso autonomo, un'intricata rete di 100 milioni di neuroni incorporati nella parete intestinale. Questa rete neurale è così sofisticata che l’intestino continua a funzionare anche quando la via di conduzione neurale primaria tra intestino e il cervello, ossia il nervo vago, è reciso.

SIAMO UN PARCO GIOCHI PER 1000 TRILIONI DI BATTERI

Alla nascita, qualsiasi intestino è sterile. Ma nel corso del tempo, l’intestino di ciascuno sviluppa un cocktail diverso e distinto di specie batteriche, determinato in parte dalla genetica e in parte da ciò di cui i batteri si nutrono e dall’ambiente che ci circonda. I mille trilioni di microbi che trasformano  il tratto gastrointestinale nel loro parco giochi, sono fondamentali per la salute.

BATTERI REGOLATORI DELLA DIGESTIONE E DEL RITMO METABOLICO

I batteri intestinali regolano la digestione e il metabolismo. I batteri estraggono nutrienti dal cibo che si mangia. I batteri rendono biodisponibili le vitamine e gli altri nutrienti. I batteri programmano il sistema immunitario del corpo. I batteri costruiscono e mantengono integre le pareti intestinali, che proteggono l’organismo da invasori esterni. I batteri si mangiano i virus endogeni ovvero i detriti cellulari che il nostro corpo, spesso indebolito da diversi fattori, non riesce a smaltire prontamente. E con la loro presenza, i batteri benefici creano una barriera nell’intestino contro i microbi dannosi e producono sostanze chimiche anti-microbiche difensive.

EFFETTI POSSIBILI SU COLON IRRITABILE, SULL'UMORE E SULL'ANSIA

I ricercatori coinvolti stanno studiando se e come batteri intestinali influenzano l’umore e la funzione del cervello nei pazienti affetti da sindrome dell’intestino irritabile che hanno anche la depressione e l’ansia. Da qui l'arruolamento di pazienti per uno studio esplorativo che esaminerà l’effetto del probiotico Bifidobacterium longum su una serie di indicatori, tra cui l’umore, la funzione del cervello e la biochimica cerebrale. Essi sperano di avere i risultati entro la fine di quest’anno.

INTESTINO E CERVELLO VANNO STUDIATI SIMULTANEAMENTE

Perché gli studi sui batteri intestinali dei pazienti diventino produttivi al fine di curare la depressione o l’ansia, siamo ancora probabilmente lontani. Eppure, gli scienziati che stanno inseguendo questa linea di ricerca sono sempre più convinti che per comprendere appieno le nostre emozioni e i nostri comportamenti, abbiamo bisogno di studiare l’intestino tanto quanto il cervello.

Valdo Vaccaro

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