Relazione note e chakra
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Quali note musicali per i nostri chakra?
Nella Divina sinfonia Hazrat Inayat Khan ci dice che ciascuna personalità umana è come un pezzo musicale. Con un tono individuale e un suo proprio ritmo. In pratica, non possiamo cercare meccanicamente tra le sette note della scala le relazioni con i nostri sette chakra: ogni persona ha un proprio suono che è affine alla sua evoluzione particolare. Il maestro indiano ci dice che ciascun individuo ha una nota personale che si accorda con il suo pianeta di nascita.
L’esperienze
È sempre il vissuto personale che dà valore all’esperienza. Con questo presupposto le prossime speculazioni ci saranno d’aiuto per orientarci nel nostro percorso evolutivo. Non ci sono fonti tradizionali che definiscono, in modo univoco, la relazione tra le note e i sette chakra.
La tradizione orientale
Se poi pensiamo che il sistema dei chakra fonda le sue basi nella millenaria tradizione orientale, la relazione con il nostro più recente sistema musicale “temperato” risulta evidentemente una forzatura. Sono molti gli studiosi che hanno ricercato e ricercano le relazioni tra l’energia del suono e la cura.
Le note musicali
Un valente pioniere in questa direzione è certamente Jonathan Goldman: ci racconta che quando si trovò a consultare una grande quantità di studi in questa direzione, provenienti da differenti e attendibili fonti, confrontandoli riscontrò che c’erano sistemi di frequenze, di toni, di mantra per accordare i meridiani, i chakra e i vari organi corporei, tutti efficaci, ma tutti diversi tra loro. Cercando un senso a tutto ciò arrivò a una soluzione con la formula: Frequenza + Intenzione = Guarigione.
L’intenzione e la consapevolezza
Concordo con questa “teoria”; la frequenza è fondamentale quanto l’intenzione e la consapevolezza di chi produce il suono. Soltanto in questo senso potrebbe risultare efficace intonare la sequenza della nostra scala musicale in modalità ascendente relazionandola ai sette chakra, altrimenti questo accostamento è evidentemente troppo semplicistico.
Chakra e Fabien Maman
Nella direzione dell’equilibrio del sistema dei chakra abbiamo sondato anche gli studi e le ricerche di Fabien Maman. In un nostro testo riportiamo alcune sue indicazioni riguardo l’applicazione della dinamica acustica della successione degli intervalli di quinta. Sappiamo che hanno la caratteristica di espandere l’energia nello spazio, stimolando i chakra. Maman ci segnala una sequenza ascendente per rilassare il corpo e indurre l’espansione della coscienza:
(Fa 2 I° radice) – (Do 3 II° sacro) – (Sol 3 III° plesso solare) – (Re 4 IV° cuore) – (La 4 V° gola) – ( Mi 5 – VI° terzo occhio) – (Si 5 – VII° corona)
Sistema vedico e sistema tibetano
In questo lavoro di ricerca, ho trovato una pubblicazione di Suren Shrestha. Nel suo testo accosta al sistema vedico la classica relazione tra i sette chakra e le sette note: (1° chakra Do) – (2° Re) – (3° Mi) – (4° Fa) – (5° Sol) – (6° La) – (7° Si). Descrive anche il sistema tibetano dove si utilizza la tecnica delle quinte con la seguente relazione: (1° chakra Fa) – (2° Do) – (3° Sol) – (4° Re) – (5° La) – (6° Mi) – (7° Si).
L’ottava cosmica
I lavori di Hans Cousto, matematico e musicologo svizzero, hanno ispirata molti ricercatori nel campo vibrazionale. I suoi studi riguardavano l’ottava cosmica, le relazioni tra i diversi tipi di fenomenici naturali che si verificano nell’universo, come l’orbita dei pianeti, i colori i ritmi e i toni. I suoi calcoli lo portarono a definire le seguenti frequenze planetarie:
Terra 194,18 Hz – Sole 126,22 Hz – Luna 210,42 Hz – Mercurio 141,27 Hz – Venere 221,23 Hz – Marte 144,72 Hz – Giove 183,58 Hz – Saturno 147,85 Hz – Urano 207,36 Hz – Nettuno 21,44 Hz – Plutone 140,25 Hz.
Questi suoi studi, hanno ispirato il campo delle “ricerche vibrazionali”. In commercio si trovano di frequente strumenti come campane tibetane e diapason…che fanno riferimento al suo lavoro. Le frequenze che vengono riportate per i sette principali chakra sono le seguenti:
1° Radice 194,18 Hz – 2° Sacro 210,42 Hz – 3° Plesso solare 126,42 – 4° Cuore 136,10 Hz – 5° Gola 141,27 – 6° Terzo occhio 221,23 Hz – 7° Corona 172,06
Come possiamo osservare, non è presente una lineare dinamica ascendente, e neanche una serie di quinte. Volendo, si amplia l’orizzonte di ricerca…
Dietmar Kramer
Anche il famoso terapeuta Dietmar Kramer nel suo vastissimo campo di studi si è interessato alla relazione tra note e chakra. Lo fa in un modo molto particolare, mettendo in relazione i chakra tra l’altro con i meridiani dell’agopuntura e con i Fiori di Bach. Per ogni chakra segnala due punti, quello di apertura, nella zona anteriore del corpo, e quello di uscita, con lo stelo del chakra situato nella parte posteriore del corpo. Ci dice che le vibrazioni assorbite dai chakra nella parte anteriore del corpo penetrano e scorrono attraverso lo stelo in tutto l’organismo, fino a quando arrivano ai punti di uscita nella zona posteriore del corpo. Le sue ricerche lo portano a formulare delle precise relazioni tra le note e i chakra.
ZONA ANTERIORE CHAKRA PUNTO D’USCITA
Fa# VII° La
Re# VI° Sol#
Fa# V° Do acuto
Fa IV° Mi
Re III° La#
Sol II° Mi Si I° Do# acuto
Kramer accenna anche alle sue esperienze con le campane tibetane, per delle sensazioni di benessere e rilassamento, con un’influenza sulla coscienza, oltre alla possibilità di utilizzarle anche a scopo terapeutico in relazione agli organi malati.
La voce
Un modo semplice, per armonizzare i chakra è quello che si può effettuare con la propria voce. Intonando le cinque vocali con una naturale tonalità ascendete: U-O-A-E-I, visualizzando il percorso vibrazionale che parte dalla zona del perineo e arriva fino alla fronte. Una volta presa la padronanza con queste intonazioni, si inserisce il percorso discendente. In pratica l’intonazione diventerà: U-O-A-E-I-E-A-O-U. E’ utile inserire a completamento dell’intonazione, tenendo le labbra chiuse, il suono: mmmmmmm. Quindi la vocalizzazione completa diventerà: U-O-A-E-I-E-A-O-U-M-M-M…
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