... Non Solo Cromopuntura

martedì 24 aprile 2012

DEPRESSIONE


In psicologia le depressioni sono annoverate tra le malattie nevrotiche.
Sebbene il concetto di
depressione racchiuda molteplici forme di decorso individuale, la sintomatologia ricorrente di base si può riassumere nei seguenti disturbi principali:
1. L’umore è caratterizzato da paura o da profonda tristezza.
2. Nel depresso vi è inibizione del pensiero e della vita emotiva.
3. I processi psichici e psicofisici sono soggetti a disturbi funzionali.
4. Generalmente nelle depressioni sono coinvolte anche le funzioni fisiche.Il battito cardiaco e la

pressione arteriosa diminuiscono. C’è inappetenza e digestione laboriosa, il respiro rallenta e si fa più
difficoltoso. Il sonno non è profondo.
5. I pazienti avvertono soprattutto un’insuperabile apatia. Le attrattive della vita perdono significato.

Non si registrano proiezioni per obiettivi, o vi è un loro calo.
Il quadro depressivo è caratterizzato da disistima di sé, da sensazioni d’inferiorità, da rimproveri nei propri confronti ed, in particolare, da sensi di colpa.

Secondo gli psicologi, le cause sono spesso difficili da individuare. Spesso i motivi più banali sono decisivi per l’insorgenza della malattia. Un qualsiasi motivo spinge il soggetto verso la tristezza, frequentemente improvvisa, alla quale il terapeuta o lo psicologo comunemente non sa dare risposta. Nella caratterizzazione del soggetto depresso emergono tratti distintivi identici a tutti i singoli gruppi. Emergente è la ricerca d’affetto, che si sviluppa nella direzione di un bisogno affettivo insaziabile, che non potrà essere soddisfatto in alcun modo.
D’altra parte il depresso non sa dare affetto, un dilemma il cui quadro è poi completato dalla scarsa stima di sé del malato (ama il tuo prossimo come te stesso).
Gli psicologi suppongono che le cause siano da ricercare nell’infanzia del malato.
La diagnosi del punto terminale praticata dalla medicina esogetica permette ora un’individuazione soddisfacente.

Contrariamente all’opinione corrente, l’esogetica parte dal presupposto che nelle depressioni, come in tutte le altre forme patologiche, l’unità spirito-psiche-corpo partecipi in eguale misura.
Nella mente, sono programmati i processi cognitivi che non possono essere cancellati o che non fluiscono “verso l’alto” dove possono essere “ascoltati”.

La struttura psichica è stata pesantemente disturbata: nella fase prenatale, alla nascita, oppure nell’importante fascia d’età del terzo, sesto e nono anno di vita.
La vicinanza dei genitori, il loro affetto e l’essere protetto rivestono proprio in questi anni dell’infanzia un ruolo importante.
Spesso i genitori educano o invitano i figli al perfezionismo. Le funzioni dei genitori, si esprimono nell’infanzia in invidia, gelosia oppure anche in aggressività.
Il lagnarsi e lamentarsi dei pazienti depressi costituisce un’arma nei confronti dei diretti interessati partners, parenti e amici.
Le depressioni permettono di esercitare un notevole potere sull’ambiente circostante.
Un ulteriore criterio derivante dall’infanzia è il pensiero di vendetta, vendicarsi sull’ambiente direttamente circostante per un’infanzia spesso infelice.
Il corpo, quale terzo strumento dell’unità spirito-psiche-corpo, ne patisce le conseguenze.
La perdita di sincronizzazione di quest’unità, indirizzata dall’interiorità verso l’esteriorità, nella maggior parte dei casi ha un effetto di disturbo sulla comunicazione delle cellule, degli organi e dei tessuti.
La ghiandola pineale è strettamente correlata con il concetto dell’alterazione depressiva.
Mediante la melatonina, prodotta nella ghiandola pineale e nel fegato, la ghiandola pineale decide e controlla il ritmo sonno-veglia, l’orologio interno, nonché i ritmi fondamentali del corpo.
Il trattamento delle depressioni, è in ogni modo uno dei settori terapeutici più ostici e richiede innanzi tutto l’impiego di terapeuti medici o psicologi esperti.
Nel paziente depresso frequentemente si nota un deficit della comunicazione interna riferita alla capacità d’azione. 




Se questa situazione avviene di continuo, come accade spesso nel vissuto infantile, è possibile scivolare nel non accettarsi e non realizzarsi.
Questa forma d’incapacità a dare e ricevere amore è all’origine di una forte conflittualità nel soggetto malato. L’intento di rimuovere questi conflitti conduce, in definitiva, a limitare gli impulsi d’azione e ad una rigidità che sfocia poco a poco in una depressione crescente, sostenuta dal principio di non agire e di non prendere coscienza.

I pazienti depressi necessitano di moltissima comprensione e dedizione, ma anche di una chiara illustrazione ed attivazione della propria situazione.
È quindi opportuno iniziare tempestivamente un trattamento nei soggetti a rischio depressivo, sempre nell’intento di attivare le forze d’autoguarigione.

L’insorgenza d’insonnia o un persistente stato d’irrequietezza per un periodo prolungato sono sintomi da non sottovalutare.
Un sistema vegetativo equilibrato, può esistere solo nell’individuo nel quale gli impulsi ad agire siano liberi da paure e che abbia la possibilità di trovare quiete in se stesso e di prendere coscienza di sé.

Proprio in un’epoca caratterizzata da concetti come più grande, più veloce e di più, un numero crescente di persone si vedono emarginate e si sentono minacciate da paure d’inadeguatezza. La valutazione di una persona non avviene in quanto tale, ma sulla base del rendimento.
Il rendimento è però solo il tentativo di essere accettato, ma colui che produce conta meno del prodotto! Ciò comporta un disturbo degli impulsi individuali che, dopo un determinato periodo, degenera da condizione nervosa in patologia, con sintomi di paure ed aggressioni in primo piano. Se si considera la struttura cellulare del cervello come
hardware e la struttura psichica-mentale come software, si può ipotizzare che nel soggetto che si ammala di depressione è venuta a mancare la compatibilità tra le due parti.
La medicina esogetica ha sviluppato delle metodiche indirizzate a risolvere quest’equivoco.
Si focalizza l’attenzione sul
software per ottenere un flusso d’informazioni armonico.
La medicina esogetica si astiene in una prima fase dal trattare verbalmente il paziente depresso, senza peraltro negare l’importanza dei colloqui terapeutici.
La scoperta di nuove zone riflessologiche ha evidenziato che nel corso della terapia senza impulsi verbali esterni avvengono reazioni che fanno affiorare nel malato immagini di disordine del proprio
software individuale, descritte di buon grado dal malato.
Spesso si ha l’impressione che proprio questa presa di coscienza metta in moto un processo d’autoregolazione.
I pazienti sono invitati a descrivere le immagini affioranti ad esempio dal periodo infantile. Ciò innesca automaticamente la valorizzazione della propria interiorità ed il malato si sincronizza da solo.
Cambiare richiede forza di volontà, superamento di resistenze, porsi obiettivi e creare nuovi propositi.
È importante che il paziente sia a conoscenza delle modalità d’attuazione del proprio cambiamento, e in questo contesto sono più utili piccoli passi terapeutici piuttosto che cambiamenti rapidi.
Come già accennato, il trattamento delle depressioni non è assolutamente semplice.
Secondo le perifrasi della maggior parte dei pazienti, l’essenza della depressione è
l’oscurità, quindi l’opposto della luminosità. 



Si potrebbe dedurne logicamente che la depressione equivale ad una perdita di luce.
Perciò è importante accennare in questo contesto anche alle premesse ed alla simbologia della luce assoluta, equiparata all’amore.
Le persone depresse aspirano in genere inconsciamente a sentirsi amati, protette e comprese. Se si considera l’impossibilità di vita senza la luce, si potrebbe concludere che il depresso non vive.
Capire la depressione come malattia, è particolarmente difficile, solo chi ha già sperimentato di trovarsi da solo in un ambiente profondo e buio può immaginare quello che si prova in uno stato depressivo, è quindi della luce che ha bisogno la persona che vive nell’oscurità per guarire.
Non basta la continua somministrazione d’anti-depressivi, anche se ciò è inevitabile nei casi gravi. Bisognerebbe considerare seriamente la possibilità di non somministrare tali preparati chimici durante tutto l’arco della vita del paziente!
Cosa c’è di più ovvio che consigliare l’affiancamento di trattamenti di supporto alternativi, ad esempio la terapia con i colori, che sono parte della luce, della quale vi è una gran carenza in questa forma patologica?



fonte: la farmacia della luce vol2 Mandel/Pleger


venerdì 13 aprile 2012

MASSAGGIO CROMATICO DEL TESSUTO CONNETTIVO



...Anche chiamato Massaggio esogetico colorato del tessuto connettivo    
applicato su tutta la schiena,per effetto riflesso raggiunge il tessutto connettivo di tutto il corpo.


Il trattamento viene eseguito con la penna a punta piatta e vengono usati
i  colori di base il MCTC viene usato anche per sclerosi multipla in abbinamento
con trattamento Orologio sui talloni


qui sotto un immagine con la visione generale del trattamento completo




Le Indicazioni sono:affezioni della colonna vertebrale e delle articolazioni,disturbi dell'irrorazione sanguigna,malattie e disturbi psicosomatici,disturbi nervosi,malattie degli organi interni,disturbi nervosi, paralisi e non da ultimo malattie e disturbi psicosomatici.nelle convalescenze,durante le terapie chemioterapiche.Dona forza ed energia ed e' per questo indicata in periodi di astenia e scarsa concentrazione.Apre ad un senso di liberta' interiore.Si ottiene inoltre un aumento della vascolarizzazione,della depurazione delle cellule portando ad una eliminazione di scorie depositate nel mesenchima.Svolge un'azione rigenerante e rilassante.



L'indicazione fondamentale del massaggio cromatico del tessuto connettivo (MCTC) è il mantenimento della salute e la cura dell'uomo nella sua totalità.
Primariamente, nelle riflessioni terapeutiche c'è il gioco d'insieme di tutti i sistemi organici e i circuiti di regolazione.



Per questo motivo il MCTC può essere usato in linea di massima per tutti i tipi di patologie.

Come accennato sopra, questo tipo di terapia, insieme ad altri metodi esogetici, è efficace per il trattamento delle malattie sistemiche. 



LE TRE PENTOLE


La cromopuntura nasce come variante dell’agopuntura, per sviluppare regole e tecniche proprie.
Padre dalla scienza è il dottor Peter Mandel, medico interessato e praticante della medicina alternativa. Negli anni ’70, alla fine di un periodo di sperimentazione, il medico pone le basi della cromopuntura, o colorpuntura.
Di base, il metodo ricorda l’originaria agopuntura:  conoscere la struttura del corpo umano ed agire contro eventuali problemi. Secondo Mandel,  il corpo umano presenta una griglia energetica che nasce dall’intreccio di linee energetiche, sia orizzontali che verticali. Quando le linee si toccano, nascono delle turbolenze energetiche, che possono aver bisogno di essere riequilibrate. A riguardo, la cromopuntura insegna come i disturbi siano legati ai serbatoi energetici, detti anche pentole colorate. La pentola rossa tocca i disturbi degenerativi-rigidi, la pentola gialla quelli tossico-reattivi. Infine, la pentola blu riguarda le malattie endocrino-neurovegetative.
A questo punto, entra in gioco il terapista. Egli usa uno strumento che unisce un generatore ed un proiettore di luce. Quest’ultimo agisce da filtro e decide il colore da proiettare; il cromopuntore impugna la parte finale dell’attrezzo, una sorta di penna con 7 punte: cristalli di quarzo, ognuno di diverso colore.
Durante le sessioni, l’esperto usa la penna sul paziente. I colori curativi base sono il blu, che si usa sulle linee verticali, il giallo, che si usa sulle linee orizzontali, ed il rosso, sulle diagonali. A volte, è possibile optare per la “sintesi cromatica”, dove due o più colori vengono uniti.
Regola base è che i punti sensibili subiscano un’irradiazione che oscilla da 30 secondi ad 1 minuto: tuttavia, le diverse scuole indicano luoghi corporei diversi. La maggior parte si base sullo schema dell’agopuntura cinese, anche se non mancano riferimenti alla medicina ayurvedica.

fonte link 

lunedì 9 aprile 2012

MARMA PUNTO PER PUNTO











Marma, i punti vitali del corpo, dove la coscienza incontra la materia.
Il principio guida dell’Ayurveda è quello di armonizzare i ritmi corporei con quelli della natura in modo da assicurare una condizione di buona salute e prevenire l’insorgere di malattie. Uno dei modi per creare questo equilibrio è il massaggio dei punti marma chiamato “marmabhyanga”.
Il trattamento dei punti marma agisce sul corpo/mente/spirito, va molto al di là della dimensione fisica e arriva a penetrare il corpo a un livello più profondo, il livello in cui avviene la vera guarigione.
Marma è un termine in sanscrito che significa nascosto o segreto, Sushruta, il padre della chirurgia, nel suo trattato Sushruta Samhita risalente a circa 5000 anni fa, definisce i marma come i punti dove si uniscono due o più tipi di tessuti: muscoli, vasi sanguigni, legamenti, ossa, articolazioni. Questi punti sono la sede principale della forza vitale, il Prana che pervade ogni parte del corpo. Possono anche essere descritti come la congiunzione di Vata, Pitta e Kapha, i costituenti corporei o i punti dove si incontrano Sattva, Rajas e Tamas, le qualità della natura e della mente, sono i punti che possono essere usati per guarire o per nuocere. Mentre un medico o un operatore usano questi punti per promuovere la salute, un guerriero può usare gli stessi punti per danneggiare un nemico.
Nel Sharira Sthana, il VI capitolo del Sushruta Samhita, sono citati in dettaglio i 107 punti marma presenti nel corpo, il numero relativamente limitato li rende più facili da ricordare e semplifica il lavoro rispetto al migliaio di punti che vengono trattati nell’Agopuntura Cinese. L’Ayurveda distingue i marma in maggiori e minori, i punti maggiori corrispondono ai sette chakra, mentre i punti minori sono disseminati su tutto il corpo.
Come nell’agopuntura, per determinare la posizione e la grandezza dei punti si usa una misura (anguli) che corrisponde allo spessore di un dito della persona. Molti punti marma sono più grandi rispetto a quelli dell’agopuntura e questo li rende più facili da localizzare.
I punti marma influenzano i chakra, la salute fisica, i dosha, le qualità della mente, influenzano inoltre il piano spirituale perché possono essere considerati il punto d’incontro fra eternità e relatività, fra Coscienza e materia. Il marmabhyanga aiuta a sviluppare la salute e la longevità del corpo e della mente, assicura il normale flusso ed equilibrio degli ormoni, dei fluidi, dei fattori immunitari. In generale lo scopo del massaggio dei punti marma è quello di stimolare gli organi e i sistemi corporei.
Il massaggio dei marma ha i seguenti benefici principali:
  • migliora il funzionamento del sistema nervoso,
  • favorisce il nutrimento del corpo,
  • promuove una buona qualità del sonno,
  • aumenta o mantiene la stabilità della salute.
Una sessione di massaggio dei marma preceduto da un massaggio generale su tutto il corpo dura dai 60 ai 90 minuti durante i quali l’operatore stimola tutti i 107 punti o concentra l’attenzione su un gruppo di marma secondo l’esigenza della persona.
I punti vengono stimolati con uno o più dita secondo la grandezza del punto. Cominciando con un tocco leggero si aumenta gradatamente la pressione fino a che sia gradevole per chi la riceve. Il movimento può essere circolare in senso orario e antiorario o lineare di strofinamento sulla zona del marma, in questo modo si stimolano le energie e si eliminano i blocchi che ne impediscono il flusso. L’esperienza è di profondo rilassamento e allo stesso tempo tonificante.

fonte http://www.ayurvedam.it/corsi/corso-massaggio-ayurvedico-dei-punti-marma-marmabhyangam/


tabella con descrizione punti Marma















ADHIPATI Signore supremo Sommità del capo Ghiandola pineale o epifisi Vitalità Lubrificazione del cervello Facoltà di pensiero Governa tutto il corpo attraverso mente e cervello
ANI braccio/coscia Punta di un ago Regione inferiore del braccio (2 anguli sopra il gomito) o della coscia Metabolismo dell'acqua Pancreas e Reni Circolazione dei fluidi corporei verso il basso/coscia - -
ANSA Spalla Spalla Cervello Metabolismo della pelle Movimento dell'aria vitale verso l'alto - -

ANSA PHALAKA Scapola Scapola Sistema respiratorio Lubrificazione delle articolazioni Movimento dell'energia dall'esterno verso l'interno Movimento dell'energia verso la periferia -

APALAPA Non custodito Sotto e al centro della clavicola verso ascella Sistema nervoso Particolarmente il flusso nervoso verso le braccia Circolazione periferica verso le braccia, Vyana Vayu - -

APANGA Guardare lontano Angolo esterno delle sopracciglia Organo di senso della vista Funzioni visive Percezione della conoscenza - -

APASTAMBHA Ciò che si pone a lato A lato dello sterno, sotto i capezzoli all'altezza della terza costola Succhi digestivi prodotti da Kapha, Kledaka Kapha Tessuti Canali ossei Adipe -

AVARTA Calamità a causa della sua sensibilità Il punto situato al centro del sopracciglio Vata in generale Aria vitale (prana) Senso della vista Postura corporea -

BRIHATI o VRIHATI Ampio o grande La regione superiore più estesa della schiena Canale della sudorazione Plasma Sistema linfatico Movimento dell'energia verso la periferia -

GUDA Ano Ano e zona circostante Primo chakra Movimento dell'energia verso il basso, Apana Vayu Canali del sistema escretorio, urinario Riproduttivo e mestruale, testicoli e ovaie Collegato alla sede di accumulo di Vata nell'intestino crasso

GULPHA Articolazione della caviglia Articolazione della caviglia Grasso, Ossa Sistema riproduttivo Circolazione Lubrificazione delle articolazioni Movimento del piede

HRIDAYAM Cuore In mezzo allo sterno in corrispondenza del cuore Sistema circolatorio, Facoltà di pensiero, Sadhaka Pitta Vitalità e circolazione in generale, Prana e Vyana Vayu, Forza e sistema immunitario, Ojas Lubrificazione del cervello, del cuore e dei polmoni, Tarpaka e Avalambaka Kapha Aiuta il flusso del latte materno Governa le forme sottili di Agni

INDRAVASTI avambraccio/polpaccio Freccia di indra A metà dell'avambraccio/Al centro del polpaccio Sistema digerente, succhi digestivi, Pachaka Pitta Fuoco digestivo, Agni Assimilazione del cibo, Samana Vayu Intestino tenue Ha un effetto anche sul plasma

JANU Articolazione del ginocchio Articolazione del ginocchio Lubrificazione delle articolazioni Circolazione nelle gambe su Ginocchio dx fegato e formazione del sangue Ginocchio sx milza pancreas Metabolismo dell'acqua - -

KAKSHADHARA Ciò che sostiene il fianco Parte alta dell'articolazione della spalla Sistema muscolare Spalle Postura del corpo Circolazione periferica, Vyana Vayu -

KATIKATARUNA Ciò che sorge dall'anca Articolazione dell'anca Ossa e Sistema scheletrico Lubrificazione delle articolazioni Ghiandole sudoripare Allevia Vata -

KRIKATIKA Articolazione del collo Articolazione del collo Postura corporea Circolazione verso la testa e Lubrificazione del cervello Movimento dell'aria vitale verso l'alto Controlla la posizione eretta della schiena e del collo Mente subconscia

KSHIPRAM Offre veloci risultati Estremità inferiore di alluce o pollice Sistema linfatico Sistema respiratorio Lubrificazione del cuore e dei polmoni, Avalambaka Kapha Cuore e polmoni nell'insieme Respirazione e circolazione, Prana e Vyana Vayu

KUKUNDARA Ciò che determina i fianchi Sull'articolazione dell'anca, tra trocantere e protuberanza ischiale Sistema circolatorio Formazione del sangue Sistema mestruale Movimento dell'energia verso il basso -

KURUCHCHA (KURCHA) Un nodo Sotto le articolazione di alluce e melluce Vista Acutezza dei sensi in genere Inspirazione, Espirazione Deglutizione Nella mano: energia vitale e nervosa, Prana Vayu. Un punto importante per il prana e vata

KURCHASIRA mano La testa di kurcha La base del pollice, articolazione fra carpo e metacarpo Vista, Alochaka Pitta Fuoco digestivo (Agni) Subdhosa di Vata, Pitta e Kapha che governano la digestione, Pachaka Pitta, Kledaka Kapha, Samana Vayu Influenza la testa, il sistema nervoso e la mente calmando Vata Un punto importante per Agni in tutte le sue forme sottili e grossolane

KURCHASIRA piede La testa di kurcha Al centro tallone Sistema muscolare I muscoli del piede Postura Fuoco digestivo (Agni) -

KURPARA Articolazione del gomito Articolazione del gomito Sangue e Sistema circolatorio Assimilazione del cibo, Samana Vayu Parte corpuscolare del sangue e della bile, Ranjaka Pitta Metabolismo dell'acqua, Udaka Vaha Srota Gomito dx: fegato e Ranjaka Pitta Gomito sx: milza e Udaka Vaha Srota

LOHITAKSHA Dagli occhi rossi Al centro dell'ascella/Inguine Linfa e sistema linfatico Sangue Movimento dell'energia verso la periferia Movimento dell'energia verso il basso Circolazione periferica, Vyana Vayu particolarmente nelle braccia

MANIBANDHA Braccialetto Articolazione del polso Sistema scheletrico Movimento delle mani Lubrificazione delle articolazioni, Sleshaka Kapha Circolazione periferica, Vyana Vayu -

MANYA DHAMNI Onore Sotto osso mandibolare Plasma sangue e sistema circolatorio Lubrificazione della bocca e senso del gusto Movimento dell'aria vitale verso l'alto Un marma importante per Kapha Connesso alla lingua e alla salivazione, controlla la voce

NABHI Ombelico Ombelico Terzo chakra, Pitta Dhosa Sistema digestivo e circolazone sangue Fuoco digestivo, Agni Succhi gastrici, Pachaka Pitta, Samana Vayu Parte corpuscolare del sangue, Ranjaka Pitta

NILA Blu scuro Parte bassa del collo a lato della trachea giugulare Metabolismo della pelle Movimento dell'aria vitale verso l'alto Il linguaggio La tiroide La circolazione verso il cervello

NITAMBA Natica Parte superiore della natica Plasma e sistema linfatico Grasso corporeo Punto Importante per Kapha Sistema scheletrico Sistema urinario, reni

PARSHVASANDHI Il fianco della ciotola Porzione superiore dell'anca Secondo chakra Ghiandole surrenali Ovaie Canali del sistema digestivo Canali del sistema escretorio e respiratorio

PHANA Il cappuccio di un serpente A lato delle narici Aria vitale Organo dell'odorato Kapha presente nella testa Passaggi nasali e cavità paranasali -

SHANKHA Conchiglia Tempie Organo di senso del tatto Movimento dell'energia verso il basso Vata del colon - -

SHRINGATAKA Luogo d'incontro tra 4 strade Palato Circolazione dell'aria vitale Difese immunitarie Lubrificazione del cervello, della lingua e senso del gusto Sensi dell'udito, vista e odorato -

SIRA MATRIKA Madre dei vasi sanguigni Parte media del collo carotide Flusso sanguigno dal cuore alla testa Movimento dell'aria vitale verso l'alto Sistema nervoso - -

STANMULA Radice del seno Sotto i capezzoli, alla radice del seno Sistema muscolare, particolarmente nella regione del petto Pressione sanguigna Lubrificazione del cuore e dei polmoni, Avalambaka Kapha Energia e circolazione, Prana e Vyana Vayu Lattazione

STANROHITA Porzione superiore del seno Regione superiore del petto Sistema muscolare Sistema nervoso Energia e circolazione, Prana e Vyana Vayu Polmoni Favorisce il flusso del latte materno

STHAPANI Ciò che sostiene o fissa Tra gli occhi Sesto chakra ajna Aria vitale Mente, Sensi Ipofisi -

TALHRIDAYA Centro della superficie Al centro della mano o del piede Sistema respiratorio Metabolismo della pelle, Bhrajaka Pitta Lubrificazione di cuore e polmoni, Avalambaka Kapha La circolazione nella parte alta del corpo, Vyana Vayu, mano. La circolazione nella parte bassa del corpo(sotto ombelico),piede La mano/Il piede, in quanto organo di moto

UTKSHEPA Ciò che si estende verso l'alto Sopra le orecchie Movimento del'energia verso il basso Colon Organo di senso dell'olfatto Punto importante per Vata e la mente -

URVI braccio/coscia Ciò che è ampio In mezzo al braccio o coscia Plasma (braccio) Circolazione periferica, Vyana Vayu - Governa la crescita dei tessuti (braccio) Metabolismo dell'acqua (braccio/coscia) Linfa (coscia) Kapha dosha,elemento acqua presente in tutto il corpo(coscia)

VASTIH Vescica In corrispondenza della vescica Sistema muscolare e grasso corporeo Khapa Sistema urinario e riproduttivo Collegato alla sede di accumulo di Vata nell'intestino crasso Apana Vayu

VIDHURAM Angoscia Dietro punta mascella Organo di senso dell'udito Inspirazione Deglutizione - -

VITAPAM Ciò che è caldo o dolente Dove le gambe si connettono al tronco Sistema riproduttivo Sistema mestruale Movimento dell'energia verso il basso - -

domenica 8 aprile 2012

I PUNTI MARMA


I punti marma sul viso della tradizione ayurvedica posso essere stimolati con la cromopuntura


Nella terapia per il raffreddore e sinusite con naso chiuso sono consigliati i punti 10 ,11,6,3 a sx e dx tutti con il rosso tempo 1 minuto in caso di infezioni usare il verde per tutti i punti


Qui sotto i video per la localizzazione dei punti e per il massaggio degli stessi dalla scuola ayurvedica



 parte 2 http://www.youtube.com/watch?v=J31sEpmvfuQ&feature=relmfu

parte 3 http://www.youtube.com/watch?v=bfkkEB9bIdk&feature=relmfu


Ivano Antar Raja

lunedì 2 aprile 2012

TERAPIA DELLE LINEE LUNARI CON I COLORI

Dietmar Krämer, Naturopata contemporaneo tedesco, ha elaborato varie teorie sulle relazioni tra i 38 Fiori di Bach giungendo a enunciare un proprio metodo diagnostico.

Egli parte dalla visione di Bach sulla suddivisione dei fiori in gruppi, per elaborarne una personale che stravolge completamente la concezione originale senza però escluderla, anzi la incorpora e l’amplifica.

Krämer insieme ai suoi collaboratori e colleghi scopre che esistono delle relazioni tra i fiori che li legano gli uni agli altri in gruppi di tre.

Chiama questi gruppi Binari o Guide. Scopre che esistono delle attinenze tra i fiori e le varie zone corporee creando così una mappa topografica del corpo umano associando a ogni zona uno specifico fiore da trattare localmente con applicazioni varie.

Il suo fervente lavoro lo porta anche a scoprire relazioni tra i vari binari e i meridiani principali della Medicina Tradizionale Cinese, la cui terapia è ancora in fase di sviluppo e assestamento.

La Visione di Dietmar Krämer

Il nuovo concetto della sua terapia si fonda sui seguenti punti.

Considerazioni sulle relazioni tra i fiori.
Krämer propone una nuova visione che mettere in relazione gli uni con gli altri i 38 fiori giungendo a elaborare 12 terne chiamate “Binari”.

Attraverso queste connessioni è possibile facilitare la diagnosi e, di conseguenza, proporre una terapia adeguata, soprattutto quando il soggetto sembra aver bisogno di molti fiori contemporaneamente.

Diagnosi basata sulle corrispondenze cutanee dei Fiori di Bach.
Per ogni rimedio floreale, Krämer ha scoperto una corrispondente zona cutanea.

Sperimentando su un ampio campione di soggetti i rimedi floreali, è giunto a teorizzare che stati d’animo negativi producono un indebolimento della struttura energetica della persona che si ripercuote sul corpo fisico con disturbi e dolori in precise zone cutanee.

Uso cutaneo dei rimedi floreali.
Applicando il rimedio floreale opportuno direttamente sulla zona del disturbo fisico, egli ha notato che l’efficacia del fiore aumenta notevolmente rispetto al solo utilizzo per via orale e anche i disturbi fisici si attenuavano o scomparivano del tutto.

Le possibilità diagnostiche oggettive.
Krämer ha scoperto delle corrispondenze dirette tra i 12 Binari e i 12 Meridiani della Medicina Tradizionale Cinese, poiché secondo lui sono manifestazioni dello stesso principio su due livelli vibrazionali diversi.

Ha, inoltre, messo a punto un metodo diagnostico per individuare la terapia floreale più adeguata basato su punti dolenti localizzati su quelle che lui definisce le Linee Lunari.

Partendo dalla teoria dei 7 gruppi di Fiori di Bach, Krämer li rielabora e li riclassifica in 2 Macro-Gruppi:
Fiori Esteriori.
Fiori Interiori,
Fiore di Base






da :Terapie esoteriche

 Di Dietmar Krämer








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