... Non Solo Cromopuntura

mercoledì 8 novembre 2017

LA TECNICA DEI 9 PALAZZI

Un’antica teoria medico-filosofica cinese. Introduzione all’antico pensiero medico cinese con la tecnica dei 9 Palazzi. Dagli insegnamenti orali del Dr. Feng NinHan (HangZhou). I 9 Palazzi vengono utilizzati tanto per calcoli astrologici quanto quale teoria medica.

Contrariamente a quel che si possa pensare, la tecnica dei 9 Palazzi non è un ennesimo microsistema, ma un modello in grado di esporre e considerare tutte le teorie della Medicina Cinese e che ogni operatore può applicare alla sua conoscenza precedentemente acquisita. I 9 Palazzi forniscono infatti un’interessante chiave di lettura delle teorie mediche dei testi antichi e permettono un’applicazione pratica intuitiva. Non sostituisce le altre tecniche apprese, fornisce piuttosto un sistema per unirle fra loro. L’intenzione con il seguente articolo è di dare una base di comprensione di questo modello e di stuzzicare l’interesse degli operatori a volerlo applicare.

La Cina moderna sta iniziando ad aprirsi culturalmente a noi stranieri; le conoscenze che fino a pochi decenni fa risultavano essere ermeticamente riservate a persone di discendenza famigliare medica, iniziano ad essere divulgate e spiegate.
Il Dr. Feng di HangZhou mi disse: “Vi insegno I 9 Palazzi in quanto per come sta andando la Cina ai giorni nostri, fra non molto saremo noi cinesi a venire in occidente a recuperare la nostra conoscenza”.

Il modello dei 9 Palazzi nasce nella notte dei tempi, nello stesso periodo del bā guà (8 trigrammi), e fa riferimento al quadrato magico “Luò Shū”, ripreso anche da egizi, arabi ed in occidente nelle teorie energetiche massoniche. Se ne parla in diversi testi ma in modo ermetico. Viene esposto a cenni nell’I-Ching; nel HuangDi Nei Jing LingShu al capitolo 77 “I 9 Palazzi e gli 8 Venti” troviamo una spiegazione dell’invasione dei 6 Demoni (LiùXiè), ovvero i 6 fattori patogeni esterni, per mezzo del soffiare degli 8 Venti nei 9 Palazzi. Se ne parla a più riprese nello Zhen Jiu Da Cheng nel quale si trova anche la canzone dei 9 Palazzi e altri dati fondamentali.

Entriamo ora nel vivo dei 9 Palazzi.
Se ne attribuisce la scoperta a FuXi l’imperatore mitologico della cultura cinese. Ad Egli stesso sono attribuiti anche l’I-Ching e il bā guà. Si dice che la tartaruga celeste gli apparve dal fiume LuòShū mentre meditava e pensò che essa avesse la risposta per spiegare gli influssi del Cielo e della Terra sull’Uomo.

I 9 Palazzi sono un sistema di 3x3 quadranti numerati da 1 a 9. Ad ogni quadrante è associato per analogia un Movimento, una direzione e non da ultimo gli ZàngFǔ (Organi e Visceri). I numeri sono sistemati in modo che la somma di ogni riga (orizzontale, verticale e diagonale) dia sempre 15. Mentre la somma dei numeri opposti da sempre 10.

Il modello è simile a quello cosmologico dei 5 Movimenti, infatti riporta la Terra al centro, ovvero al numero 5. A tale numero corrispondono analogicamente tutte le corrispondenze del movimento Terra in ogni suo aspetto. Al numero 5 corrisponde quindi anche il sistema Milza-Stomaco. Al numero 9 risiede invece il Cuore, l’imperatore. È infatti il 2 numero 9 che viene definito in numerologia come il numero del Cielo, quindi imperiale, al quale storicamente tutti gli imperatori facevano riferimento. 9x9 da 81, che è il numero celeste per antonomasia. Notiamo che sia il SuWen che il LingShu hanno 81 capitoli, per ricordare quanto questo numero sia sempre stato legato alle forme di spiritualità più elevate.

Al numero 1 abbiamo l’Essenza, il Jīng, l’unità, il tutto in un potenziale protetto: il Rene.

Appare subito evidente quale tipo di importanza l’asse 9;5;1 o 1;5;9 possa avere nelle implicazioni terapeutiche.

Al numero 3 corrisponde, richiamando i 3 Hùn, il Fegato. Esso ha fisiologicamente un movimento in tutte le direzioni ma un forte potere ascensionale; per questo, vedremo che al numero 3 corrisponde il movimento verso l’alto.

Al numero 7 troviamo il Polmone, anche qui per richiamare i 7 Pò (nella numerologia cinese nulla è per caso). Il Polmone ha un movimento fisiologico di diffusione e di abbassamento. Anche il numero 7 tenderà pertanto a portare in basso.

Per i numeri 4;2;8;6 ci sono due “teorie” principali alle quali ci si deve adattare in base a quanto si presenta e a ciò che si vuole fare. La prima teoria è che corrispondano alle quattro fasi della 5a stagione (vedi disegno nella prossima pagina). In questo caso possono essere usati in contemporanea come corrispondenti a Milza-Stomaco a rafforzare o sostituire il numero 5.

Nella seconda teoria corrispondono ai Fǔ-Visceri escludendo lo Stomaco che, inseparabile dalla Milza risiede nel 5° Palazzo. Abbiamo quindi che al numero 4 troviamo la Vescica Biliare, al 2 corrisponde il Piccolo Intestino. Al 6 risiede il Grosso Intestino e al numero 8 la Vescica Urinaria.

Sostanzialmente i Visceri corrispondono alla loggia energetica dell’organo precedente procedendo in senso orario.

Tuttavia il Dr.Feng, applicando la crono-agopuntura, utilizza i numeri Yīn (2;4;6;8) come corrispondenti a fasi infrastagionali e pertanto relativi al sistema Terra. In questo modo i 9 Palazzi diventa la base di un modello dei 5 Movimenti con l’aggiunta della teoria dei tronchi celesti e delle branche terrestri; in realtà non finisce esattamente qui, ma non è possibile offrire per iscritto una panoramica completa del metodo, cercherò quanto possibile di esporlo per tappe.

Abbiamo finora visto in che modo possiamo considerare graficamente i 5 Movimenti e gli ZàngFǔ; vediamo ora altre considerazioni che si possono fare sullo stesso schema.

Possiamo sì considerare il numero 9 come movimento Fuoco o Organo Cuore e quindi tutte le relazioni analogiche che il movimento comporta; tuttavia possiamo anche vederlo come massimo Yáng. Rispettivamente al numero 1 possiamo avere il movimento Acqua e l’Organo Rene con tutte le sue analogie, ma anche la massima espressione dello Yīn. Conseguentemente possiamo vedere il numero 7 come un passaggio dallo Yáng allo Yīn e quindi il numero 3 come un passaggio dallo Yīn allo Yáng.

Un ulteriore modo di vedere il quadrato dei 9 Palazzi è di considerare le tre righe orizzontali come i 3 Tesori: Jīng, Qì, Shén. Ovviamente tutti questi diversi modelli non devono per forza coesistere e sarebbe opportuno utilizzarli con criterio, ovvero bisogna essere in chiaro su cosa si vuole fare e di conseguenza quale modello dello stesso schema utilizzare per le diverse persone che ci si presenteranno con i loro diversi quadri.

Abbiamo visto quindi la divisione all’interno dei 9 Palazzi della dualità (Yīn-Yáng), abbiamo visto la divisione per 3 (Jīng, Qì, Shén), abbiamo visto la divisione per 5 (come i 5 Movimenti) e la divisione per 8 e per 9, come per trigrammi e Palazzi. Ovviamente ci sono tutte le altre divisioni: per 4 diventa TàiYáng, ShàoYáng, TàiYīn e ShàoYīn. Se dividessimo lo schema per 6 corrisponderebbe ai sei cicli di 2 ore che caratterizzano le due mezze giornate. In questo articolo ci limiteremo a considerare I primi tre schemi.

Il Metodo dei 9 Palazzi fornisce un’intuitivo sistema diagnostico e terapeutico. Maggiore è la conoscenza dell’operatore nella Medicina Cinese, e maggiori sono le sue possibilità di integrare tali conoscenze al quadrato LuoShu.

Dopo aver introdotto gli schemi vediamo come possiamo applicarli alla pratica clinica dell’agopuntura.

Innanzitutto va detto che la tecnica dei 9 Palazzi è abbastanza ermetica ed i detentori di tale conoscenza elargiscono ancora con il contagocce tali nozioni; tuttavia quella che segue vuole essere una breve descrizione e non pretende di essere un’esaustiva esposizione della tecnica in toto.

Essendo al contempo macro e micro-sistema, i 9 Palazzi possono essere applicati in un senso stretto ad un semplice dolore locale, tanto quanto alla persona per il suo quadro generale, ma volendo anche alla stanza per trattare l’interazione energetica nel momento del trattamento fra i diversi pazienti. Non è inusuale vedere presso la clinica del Dr. Feng tre pazienti disposti per quadro in: trattamento riguardante il Jīng, trattamento del Qì e trattamento dello Shén. Dico questo solo per far comprendere le infinite possibilità di pensiero che si nascondono dietro ai 9 Palazzi.

Per restare invece nelle usuali applicazioni ad personam, il Dr. Feng tratta anche qui sempre tre parti: gambe, addome e testa. Ognuna di queste parti corrisponde alla triplice divisione Jīng-Qì-Shén, ma non solo in quanto ogni parte si ridivide a sua volta in un infinito micro 9 Palazzi con tutti i suoi modelli.

Nelle gambe troviamo la radice, corrisponde al Jīng (inteso come Yīn più che come essenza vera e propria). Troviamo però anche le linee dei 9 Palazzi riportate come nel quadrato LuoShu. Troviamo quindi che ad esempio sulla gamba destra il numero 9 decorre circa lungo il meridiano di Stomaco; il numero 3 decorre circa lungo il meridiano di Vescica Biliare; il numero 7 decorre all’incirca lungo il meridiano di Milza ed il numero 1 centrale nella parte posteriore della 4 gamba. I numeri pari hanno un loro decorso fra le altre linee.

Nell’addome abbiamo un 9 Palazzi riportato integralmente come quadranti; il 5 corrispondente al centro è l’ombelico, il quadrato che si crea attorno non ha dimensioni fisse, anzi se ne possono riportare infiniti dal più piccolo attorno all’ombelico stesso, fino al più grande ai limiti dell’anca e del costato.

In testa abbiamo diversi modelli, possiamo usare lo spazio fra le due sopraciglia, le labbra, tutta la testa o la faccia, eccetera. Il Dr. Feng utilizza spesso l’area della fossa posterioe all’incisura giugulare del manubrio dello sterno; tuttavia per i rischi che derivano dall’errata inserzione di tali punti (rischio di ledere l’arco aortico) se ne consiglia l’utilizzo solo ad esperti.

La parte delle gambe e dell’addome le possiamo utilizzare anche come mezzo diagnostico d’ispezione.

Possiamo infatti far scorrere le dita lungo le linee delle gambe con una media pressione e cercare di cogliere diverse sensazioni. Possiamo infatti percepire un improvviso avvallamento e quindi avere la sensazione che il dito sia finito in una “valle”. Oppure si può avere la sensazione di sentire un rilievo e quindi paragonare al percepire una “montagna”. Queste due sono sensazioni rispettivamente di Vuoto e di Pieno. Un’altro tipo di sensazione che si può cogliere è quella di Caldo-Freddo; sempre facendo scorrere le dita possiamo rilevare delle aree ben definite più calde o fredde rispetto alla linea.

Generalmente si parte con la percezione tattile della linea numero 9 bilateralmente, poi si passa alla 7 e successivamente alla 3. Se necessario dopo aver trattato la parte anteriore si fa girare il paziente e si lavora sulla linea 1.

Il lavoro va eseguito sulla gamba, non tocca pertanto la coscia che resta coperta.

Una volta effettuata la diagnostica per mezzo della percezione tattile possiamo unire quanto colto con la diagnostica effettuata mediante gli altri metodi (polsi, lingua, interrogatorio, ...) e decidere come trattare la persona.

Se decidessimo poi di usare I 9 Palazzi anche nel trattamento potremmo iniziare a considerare di controbilanciare. In effetti il metodo è tutto atto a bilanciare il disequilibrio.

Iniziamo dunque a capire dove si trova la malattia, poi tratteremo il lato opposto in tutti i sensi. Ovvero tratteremo sia controlaterale che opposto fra Yīn-Yáng e fra Alto-Basso. Quindi se avessimo un problema che coinvolge il lato interno del braccio andremo a trattare il lato esterno della gamba controlaterale sulla linea dei 9 Palazzi opposta alla linea del braccio. E questo è un modo utile nelle problematiche locali generali. Se invece il dolore fosse persistente e delineato in un’area ben definita, allora potremmo applicare un 9 Palazzi locale e trattarlo mediante esame di palpazione del punto.

Se la turba fosse di Organo, allora potremmo trattare la linea corrispondente all’ Organo stesso. Sempre ricordando che ha due aspetti, uno Yīn ed uno Yáng e che vanno bilanciati fra di loro.

Ad esempio per una turba da Eccesso di Fegato possiamo trattare in dispersione i punti a “montagna” e caldi della linea 3 della gamba destra e tonificare per controbilanciare i punti a “valle” della linea 3 della gamba sinistra.

In realtà ci sarebbero altre decine di tecniche e considerazioni da fare solo sulle gambe, ma non mi sembra il caso di esporle in questo articoletto; passiamo alla parte addominale.

Come detto, sull’addome riportiamo un 9 Palazzi completo (vedi foto). Possiamo usarlo come “motore del Qì” visto che fra gambe-addome-testa corrisponde alla parte del Qì e quindi avrà un forte impatto su di esso; sia ne muoverlo che nell’ibirlo. Possiamo utilizzarlo anche come verifica diagnostica.

Ai quadranti dispari corrispondono il Movimento, l’Organo e tutte le loro analogie corrispondenti, mentre i quadranti con numero pari talora mettono in comunicazione i quadranti fra loro, altre volte corrispondono ai Visceri, e altre volte sostengono la Milza come anticipato prima.

Con tre dita (indice, medio e anulare) possiamo passare i tre Jiāo (Shén,Qì,Jīng) rispettivamente alle 3 linee di 3 quadranti che li caratterizzano. Applichiamo una pressione adattata alla resistenza del paziente e percepiamo la risposta e la sensazione sotto le nostre dita. Si effettua tale pressione sui quadranti come segue: 3-5-7 poi 4-9-2 successivamente 8-1-6 e si termina con 9-5-1. Nella normalità dovremmo trovare l’1 più profondo e rilassato, il 5 un po’ più tonico e il 9 forte e maggiormente superficiale. Se così non fosse va interpretato cosa non corrisponde e quindi corretto con le diverse tecniche di manipolazione sui punti stessi o sulle sue linee.

Va considerato che il numero 3 è il quadrante della via del cielo; ovvero il punto tramite il quale è possibile passare dall’1 al 9. Il 7 invece è la via della terra, ovvero il punto che permette di passare dal 9 all’1. Se ne deduce che il numero 3 può essere utilizzato in generale per dare un moto verso l’alto sfruttando il qì di Fegato. Mentre il punto 7 può essere sfruttato per dare un movimento verso il basso al qì, sfruttando la diffusione del Polmone.

Ad esempio usare solo il punto 3 e 7 dell’addome (ai lati dell’ombelico in prossimità del punto 25St) in mobilizzazione sostiene moltissimo la tecnica dei 4 Cancelli (3Lr-4Li). Pungere solo i punti 9 e 1 può essere molto comodo nella disarmonia Rene-Cuore, eccetera.

Se invece volessimo ad esempio tonificare fortemente la YángQì potremmo ad esempio pungere (o moxare, o agomoxare) il punto 1 (sotto l’ombelico vicino o corrispondente al punto 6VC); applicare una moxa indiretta mediante sale o zenzero sul punto 5 che corrisponde all’ombelico e quindi alla Milza, e aggiungiamo il punto 3 che corrisponde al Fegato, ma in questo caso lo utilizziamo per dare un moto ascensionale. Per controbilanciare pungeremo (con manipolazione di minore intensità) anche il punto 7. In questo caso il punto 3 e 7 vanno manipolati considerando la teoria delle fasi del giorno, della differenza del sesso e dell’età. Ricordiamo che la manipolazione in senso orario manda il qì in alto, mentre in senso antiorario manda il qì in basso. Nell’uomo al mattino il qì va fisiologiacamente in alto e nella donna in basso, nel pomeriggio invece nella donna il qì va in alto e nell’uomo verso il basso.

In Medicina Cinese c’è un famoso detto che dice: “Non inserire l’ago, ma raggiungere il punto”. Per quanto ciò possa sembrare scontato le tecniche di agopuntura possono sempre articolarsi andando oltre. Nei 9 Palazzi ad esempio consideriamo sì il punto d’agopuntura, ma anche che il punto stesso ha 3 livelli di profondità che corrispondono a sua volta a Jīng-Qì-Shén o Cielo il sistema de “Gli 8 metodi della tartaruga intelligente”. Uomo-Terra. Abbiamo inoltre 7 profondità diverse di Deqì: 3 Come detto nei 9 Palazzi possiamo riportare tutti i modelli che conosciamo e sfruttare i punti dei 9 Palazzi stessi per correggere il quadro rilevato con il modello precedentemente scelto o viceversa. corrispondono al centro della triade Cielo-Uomo-Terra, le altre 4 ai punti intermedi fra una e l’altra. Ovviamente riconoscere dalla sensazione percepita tramite l’ago quale tipo di Deqì stiamo dando non è semplice e si acquisisce solo con la pratica guidata da un Maestro. Con ogni manipolazione possiamo andare a cercare il qì dove è e portarlo dove ci serve (la malattia va trattata dove risiede).

Possiamo sfruttare queste profondità per diversi scopi. Intanto possiamo considerare che ad ogni punto, corrisponde una linea o un punto dei 9 Palazzi. Ad esso però corrisponde anche il suo relativo trigramma. Ciò ci può fornire delle indicazioni su che tipo di energia ci possiamo aspettare nelle tre diverse profondità, ma anche dare delle indicazioni su quale profondità o livello dobbiamo raggiungere per essere efficaci nel trattamento.

Possiamo anche vedere i 9 Palazzi con attorno un cerchio come le branche terrestri e i tronchi celesti (la terra è quadrata ed il il cielo è rotondo). Nel Palazzo numero 5 risiede TaiYi (Polaris) come dice il LingShu, essa si sposta per 46 giorni in YeZhe (Palazzo numero 1) nel giorno del solstizio d’inverno, poi si sposta in senso orario ogni 46 giorni. Secondo la tradizione è proibito pungere il Palazzo che ospita TaiYi.

Possiamo utilizzare il modello dei tronchi celesti e branche terrestri pungendo la combinazione in base all’ora, al giorno, al mese o all’anno. Questo è un metodo molto usato e dal quale viene calcolat oil sistema de “Gli 8 metodi della tartaruga intelligente”.

Come detto nei 9 Palazzi possiamo riportare tutti i modelli che conosciamo e sfruttare i punti dei 9 Palazzi stessi per correggere il quadro rilevato con il modello precedentemente scelto o viceversa.

Un’aspetto fondamentale dei 9 Palazzi è invece quello delle forme. Possiamo infatti con gli aghi trattare sì i quadranti e le linee in diversi punti, ma così facendo creiamo anche una forma (unendo gli aghi fra di loro). La forma deve assolutamente essere armonica e bilanciata.

Le forme principali da usare sono semplici, come triangoli, quadrati, cerchi, ... . Ma anche qui non ci sono limiti all’immaginazione e alle possibilità d’applicazione.

In generale possiamo vedere il triangolo come un direzionatore di energia: un convogliatore. Ne risulta che un triangolo con la punta verso l’alto tenderà a direzionare il qì in alto. Invece un triangolo con una punta verso il basso tenderà ad abbassare.

Possiamo inoltre bilanciare le due cose, effettuando un triangolo ascensionale più o meno grande rispetto a qualle discendente. Questo per il principio che è opportuno sempre bilanciare la tecnica e mai badare solo allo Yáng o allo Yīn, ma sempre armonizzarli fra loro. Ad esempio una tecnica utile da usare nel deficit di qì di Rene che non cattura il qì di Polmone è pungere la triade 3Ki (TàiXī) bilaterale e 12CV (ZhōngWǎn). In questo modo diamo vita ad un triangolo atto a portare il qì di Rene verso l’origine del meridiano di Polmone. Però dovremmo portare anche il qì di Polmone maggiormente verso il Rene. Quindi effettueremo un altro triangolo sui 9 Palazzi addominali, ad esempio pungendo il numero 7 e portandolo verso l’1 e viceversa, e aiutiamo il tutto con il punto 3. In questo modo abbiamo creato due triangoli (uno grande ed uno piccolo) che sostengono lo stesso processo ma equilibrando anche Yīn- Yáng, Alto-Basso e creando una forma armonica.

Il principio dei triangoli si può utilizzare anche per sostenere la trasformazione alchemica dei 3 tesori fra di loro.

Potremmo infatti effettuare un triangolo con i punti 4-9-2 e 1. Con questi 4 punti si crea un triangolo che porta l’energia dello Shén verso il Jīng. Può essere utile per sedare uno Shén esuberate tanto quanto per portare l’esuberanza di yáng a trasformarsi in yīn (sostenendo in questo caso il Jīng).

Quadrati e cerchi non fanno fluire l’energia in modo così determinato come il triangolo, ma tendono piuttosto ad armonizzarla e a farla bilanciare. Un esempio di quadrato lo conoscono tutti, sono i “4 Cancelli”. Possiamo però farne anche sui 9 Palazzi addominale oppure locale.

Un cerchio è sostanzialmente molto simile al quadrato e tende a dare un moto circolatorio. Può essere anche composto da solo 4 punti, ad esempio 6PC (NèiGuān) con il palazzo numero 1 dell’addome e il 24GV (ShénTíng) per, ad esempio, far scorrere senza ostruzioni lo Shén.

Come detto più volte, maggiore è la conoscenza dell’operatore e meglio potrà sfruttare questi principi, che per la cultura cinese sono basilari e quasi banali, ed evolverli fino alle forme più elevate di pratica clinica.

Mi rendo conto che quanto qui presentato è solo un accenno di tante piccole informazioni, sperò però di essere riuscito a incuriosirvi in merito ai 9 Palazzi. Buono studio a tutti.

John Barth.

士不可以不弘毅,任重而道遠 ---孔子
“Gli studenti devono avere grandi aspirazioni e una grande costanza, in quanto le loro responsabilità saranno rilevanti, ed il loro cammino infinito”
[Confucio]

Felipe Guerra FB

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