... Non Solo Cromopuntura

martedì 29 marzo 2016

LE TUE CELLULE TI ASCOLTANO: parlare con il tuo corpo può aiutarti a guarire.

“Ogni singola parte del tuo corpo ha la sua propria coscienza o la sua propria anima”. Queste parole rivoluzionarie, dette dalle donne della medicina locale, fecero iniziare il mio viaggio alla scoperta della straordinaria capacità di auto-guarigione del corpo umano.

Quando mi venne presentata questa prospettiva, soffrivo di un intenso dolore cronico. Ho immediatamente immaginato di fare mio questo concetto nella mia meditazione quotidiana. Pensavo: “Può sentirmi il mio corpo? Posso parlarci per cooperare nel guarire questa condizione?”
Quella notte, dopo aver cercato uno stato di profonda calma attraverso la meditazione, ho iniziato ad avere una conversazione sincera e introspettiva con il mio corpo; ero speranzosa ma non sapevo cosa aspettarmi. Dopo circa un’ora di questa attenta comunicazione, accadde qualcosa di straordinario. I miei muscoli iniziarono a rispondere. Legamenti e tendi iniziarono ad allungare e divaricare i tessuti della pelle quelli cicatrizzati. I nervi iniziarono a scaldarsi e i muscoli del polpaccio iniziarono a tendersi e distendersi indipendentemente dal mio controllo conscio. Mentre questa risposta continuava, uno dei miei polpacci che era paralizzato da una condizione neuropatica, diagnosticata come una distrofia del riflesso simpatico, si risvegliò grazie a quelle che sembravano delle scosse elettriche lungo tutta l’area


Il mio cuore ebbe un sussulto nel momento in cui realizzai che il cammino verso la libertà dalla mia condizione era finalmente iniziato. Con un background di studi sull’agopuntura e la medicina orientale, sapevo molto bene che la maggior parte dei disturbi erano di origine cronica e pensai come le implicazioni di questo fenomeno potessero essere utili alle altre persone che ne soffrivano. Mentre continuavo a progredire nella mia nuova condizione, organizzai un approccio verso un sistema da insegnare ai miei clienti e iniziai a concentrare la mia attenzione sulla terapia ipnotica.

Quando parlavo ai miei clienti, cercavo di spiegare come una meditazione regolare fosse necessaria ad allenare il cervello a raggiungere uno stato di onde alpha e theta, perché era proprio in questo stato che avveniva la comunicazione tra mente conscia e corpo fisico. Ho scoperto che durante la comunicazione, ci sono tre punti fondamentali da raggiungere nella cooperazione con il corpo:

-Avvicinarsi al corpo con compassione, comprendendo che è fatto ci cellule consce che provano emozioni.
-Creare fiducia introducendo il tuo corpo ad una conversazione mentale positiva riguardo i tuoi desideri che riguardano entrambi aiutandovi nella cooperazione e superando la malattia.
-Permetti i cambiamenti in questa conversazione usando diversi pensieri e parole che creino una sequenza di emozioni elevate e spontanee.

Secondo la mia esperienza, questa piccola guida è necessaria per raggiungere una risposta del corpo dinamica verso la guarigione. Recentemente mi sono imbattuto in una serie di fattori scoperti dal ricercatore Cleve Backster, che passò 36 anni della sua vita studiando la biocomunicazione nelle piante, negli animali e nelle cellule umane. Si riferisce a questi fattori come a delle vere intenzioni e atti spontanei.

Backster, un ex specialista d’interrogatorio nella CIA, racconta del preciso momento che lo condusse al suo vero lavoro in questo mondo, nel suo libro “Primary Percetion”. Questo momento arrivò una mattina del febbraio 1966 quando decise di monitorare la fragranza della pianta di Dracena nel suo laboratorio utilizzando una strumentazione simile alla macchina della verità. Attaccò gli elettrodi alle piante e iniziò a pensare ai vari modi con cui avrebbe potuto stimolare l’attività elettrica della pianta. Negli umani questa attività è associata a delle emozioni molto intense. Immaginò improvvisamente di bruciare le foglie attaccate agli elettrodi. Nel preciso istante in cui questa idee sfiorò la sua mente l’indicatore della macchina schizzò al massimo mostrando una reazione estrema da parte della pianta. Stupefatto, prese una scatola di fiammiferi dalla sua scrivania pensando alla possibilità della pianta di rilevare la potenza dell’intenzione umana.
Quando tornò con la scatola di fiammiferi, la pianta stava ancora mostrando lo stesso livello di reazione. Backster decise di “ritirare le minacce” e riportare i fiammiferi sulla scrivania. In quel momento il grafico mostrò una lenta discesa dell’indicatore collegato con il “tranquillizzarsi” della pianta. Quando Backster provò a ripetere gli stessi risultati facendo finta di bruciare la pianta, non ci fu nessuna reazione. La pianta sembrava aver capito la differenza tra intenzione reale e artificiale. Scoprì inoltre che le piante potevano sintonizzarsi con le cure primarie del proprietario, rispondendo sia alle emozioni positive che a quelle negative e addirittura mostrando risposte emozionali al ritorno del proprietario dopo una lunga assenza. Le scoperte del grafico mostrarono inoltre che le piante riuscivano a riconoscere le emozioni del proprietario rispetto a quelle di un vicino.

Più tardi, Backster allargò la sua ricerca includendo le cellule umane e i loro segni di coscienza. Raccolse dei campioni di globuli bianchi del sangue di un donatore umano, conducendo dell’elettricità all’interno di una provetta, e registrò la reazione delle cellule nel momento in cui il donatore faceva esperienza di diversi stati emozionali. Scoprì che le emozioni spontanee riuscivano ad indurre una reazione elettrica nelle cellule. Per esempio, se il donatore era forzato a provare un’emozione, le cellule non rispondevano. Ad ogni modo, quando lo stesso riceveva una chiamata dolorosa dalla sorella, le cellule reagivano significativamente.

Notò che la distanza sembrava irrilevante in questi esperimenti. Per esempio, un donatore lasciò le sue cellule nel laboratorio ma tenne un diario molto dettagliato di tutte le emozioni significative che provò durante il viaggio per raggiungere casa verso un altro stato come perdere il turno sull’autostrada, aspettare in una lunga fila all’aeroporto, e il decollo dell’aereo. Più tardi le sue informazioni vennero comparati a quelli registrati dal grafico e mostrarono una forte correlazione tra l’incidenza dell’evento stressante e la reazione elettrica delle sue cellule. Il grafico tornò a dei livelli di quiete quando il donatore arrivò a casa e andò a dormire.

Questi esperimenti furono condotti utilizzando una strumentazione in grado di tracciare e registrare le radiazioni elettromagnetiche, l’energia utilizzata per la trasmissione di informazioni. Le cellule si comportarono come se le macchine non fossero lì, suggerendo che la comunicazione è trasmessa da un campo non identificato dalla scienza convenzionale. Alcuni scienziati credono che lo sviluppo della fisica quantistica possa aiutare a guidarci verso la comprensione di questo campo che trasmette le intenzioni emozionali tra le cose viventi. L’intreccio quantico è un processo in cui due particelle che interagiscono, comunicano come se fossero connesse anche dopo essere state separate per chilometri. Quando un cambio energetico viene effettuato su una delle particelle (posizione, moto e rotazione), le altre particelle distanti cambiano allo stesso istante.

Il fenomeno scientifico e le ricerche di Cleve Backster, indicano il concetto di unicità, la visione che tutta la natura è direttamente collegata e interdipendente. Le culture antiche compresero questa connessione come un campo di energia universale vivente che sostiene la vita durante l’evoluzione delle coscienze attraverso l’universo.

Le tecniche di meditazione coinvolte nella pratica portano alla mente un attenuamento di questo campo. L’energia di questo campo è concentrata nella guarigione fisica anche attraverso le vere intenzioni, portate attraverso la conversazione che provoca emozioni spontanee.

il momento che  io chiamo ANTARA (parola sanscrita che significa “dentro”), rende possibile fare esperienza delle possibilità curativi create dall’alleanza tra mente e corpo attraverso questo campo di energia universale vivente.

sabato 26 marzo 2016

Fritz Albert Popp

Fritz Albert Popp sta rivoluzionando la fisica, la biologia e la medicina ma nessuno ne parla, eppure è più di 40 anni che le sue scoperte sono accessibili e le sue conferenze in tutto il mondo ne sono la prova. La sua carriera universitaria è stata rapida e brillante, e dalla fisica teorica è passato alla fisica delle radiazioni, quindi alla biofisica, ottenendo ben presto una cattedra di radiologia all’università di Marburg.
Studiando l’effetto delle radiazioni sui sistemi viventi, il professor Popp si è imbattuto in alcune proprietà molto interessanti dei composti chimici cancerogeni: tali composti infatti agiscono da “rimescolatori di frequenze” in un range molto preciso, quello dei 380 nanometri.
Fece il test su 37 sostanze chimiche diverse, alcune causanti cancro, altre no. Il risultato è stato sempre lo stesso: i composti che erano cancerogeni prendevano la luce UV, la assorbivano e cambiavano la frequenza.
Indagando sulla particolare radiazione luminosa con lunghezza d’onda di 380 nanometri scoprì che essa è associata al fenomeno della foto-riparazione. Se se si inonda una cellula di luce UV al punto che il 99% della cellula, incluso il suo DNA, viene distrutto, è possibile riparare il danno interamente e in un solo giorno, semplicemente illuminando la cellula con la stessa lunghezza d’onda ad una intensità molto più debole. C’è di più: questa riparazione è molto più efficace e veloce se si usa la luce a 380 nanometri.
Ecco allora l’intuizione: le sostanze cancerogene sono quelle che assorbono la frequenza dei 380 nanometri e la cambiano impedendo così la riparazione cellulare!
Queste sue prime scoperte lo portarono ad avere fama e notorietà, ed a partecipare ad un congresso internazionale ove espose la sua convinzione che la spiegazione più ovvia di quanto da lui scoperto fosse che i sistemi viventi emettessero della luce a determinate frequenze e che i composti cancerogeni (in quanto rimescolatori di frequenze) ne bloccassero la trasmissione … e che proseguendo l’indagine su quella strada si potesse arrivare a scoprire una cura naturale per il cancro basata sull’utilizzo di particolari frequenze elettromagnetiche.
A questo punto però si trovò di fronte alla sfida di dimostrare tale supposizione, ovvero di provare che vi fosse luce nei corpi degli esseri viventi, e che tali organismi emettessero realmente della luce (luce propria e non riflessa ovviamente).
Per fortuna Popp entrò in contatto con un dottorando, Bernhard Ruth, che costruì un apposito strumento (basato su di un fotomoltiplicatore) permettendo a Popp di dimostrare senza ombra di dubbio che i vegetali, anche se cresciuti e tenuti all’oscurità, emettono dei fotoni, ovvero delle particelle di luce. Era il 1976, ed erano stati finalmente scoperti i bio-fotoni.
Siamo nel 2016: quanti di noi sanno dell’esistenza di tale tipo di radiazione? Pochi, pochissimi, quasi nessuno? Forse perché si tratta di un tipo di conoscenza che non deve essere diffusa? Ben sappiamo come vengono osteggiati i medici che scoprono rimedi naturali contro il cancro e le altre malattie, malattie che fanno incassare alle case farmaceutiche migliaia di miliardi di fatturato nel mondo!
Ed infatti la fama, la notorietà, e la carriera di Fritz Albert Popp stavano per affrontare un blocco improvviso, perché qualcuno molto in alto ben presto decise che i suoi studi non dovevano più proseguire né avere ampia diffusione. Quando infatti proseguì nelle sue ricerche e pubblicò gli strabilianti risultati ottenuti iniziò a subire l’ostilità dell’ambiente accademico, e gli studenti che volevano studiare con lui i biofotoni venivano ostacolati. Alla scadenza del contratto l’università decise di non rinnovarlo e due gironi prima di tale scadenza i funzionari dell’università fecero irruzione nel suo laboratorio per sequestrare la sua strumentazione (ufficialmente denigravano i risultati ottenuti con tali strumenti, ma poi cercarono di accaparraseli). Per fortuna restarono a mani vuote perchè Popp, avvertito in tempo del blitz, aveva nascosto i suoi preziosi strumenti. Da notare che l’università si rifiutò persino di pagare a Popp una cifra di 40.000 marchi (circa 25.000 euro) che gli spettava di diritto, e che il professore ottenne solo dopo avere intentato una causa civile.
Ma cosa aveva scoperto di tanto incredibile e di così fastidioso Fritz Albert Popp? Aveva scoperto che l’emissione di biofotoni mostrava una caratteristica altamente inattesa, ovvero quella della coerenza (fotoni che vibrano in sintonia, in concordanza di fase e con la stessa frequenza). Tale coerenza è un fenomeno che si manifesta artificialmente nei laser ed era incredibile poterla osservare come risultato di un processo biologico. E andando avanti scoprì che le molecole all’interno delle cellule rispondono a determinate frequenze, che le radiazioni bio-fotoniche sono collegate allo stato di malattia o di salute di un organismo, che esse vengano utilizzate dalle cellule di un organismo vivente per una sorta di efficientissima comunicazione elettromagnetica inter-cellulare, che vengono anche scambiate tra organismi della stessa specie (dai batteri alle pulci d’acqua), che la molecola vivente che più di ogni altra è deputata alla ricezione ed alla trasmissione dei bio-fotoni è il DNA.
Tutte queste scoperte messe assieme distruggevano l’intero costrutto assiomatico della biologia ortodossa fondato sul primato del DNA ed aprivano la strada alla nuovo biologia fondata sulla genetica ondulatoria e sull’epigenetica.
La scoperta dei bio-fotoni permetteva di spiegare tramite quale mezzo avvenissero queste comunicazioni e sincronizzazioni fra cellule di uno stesso organismo, ma anche tra colonie o branchi di esseri della stessa specie, anche se restava da comprendere dove fosse scritto il programma di costruzione di un organismo, dato che al momento nessuno studioso del DNA ha trovato in esso nessuna informazione codificata che corrisponda al piano di sviluppo di un essere pluricellulare (e nemmeno monocellulare).
Un’ipotesi rivoluzionaria è quella del biologo R. Sheldrake che considera che tali programmi vengano depositati e poi letti nei cosiddetti campi morficiche potrebbero da un punto di vista puramente fisico, essere contenuti nelle vibrazioni del Campo di Punto Zero, ovvero in una struttura vibratoria del vuoto quantistico. Lo stesso Popp del resto pensava che l’emissione dei bio-fotoni interagisse col Campo di Punto Zero.
Dal punto di vista della salute le scoperte di Popp sui bio-fotoni permettevano di giustificare l’efficacia dell’omeopatia, informazione energetica memorizzata nei farmaci omeopatici sotto forma vibrazionale e quindi trasmessa al corpo, ed apriva la strada ad importanti applicazioni curative.
Ora, che tipo di luce è presente in chi è malato? Popp fece delle prove su una serie di pazienti malati di cancro. In ognuno dei casi, questi pazienti avevano perso i loro ritmi periodici naturali e la loro coerenza. Aveva perso il loro collegamento con il mondo: in effetti la loro luce stava svanendo. Gli organismi in buona salute emettono bio-fotoni molto coerenti e gli organismi in cattiva salute emettono fotoni meno coerenti.
Con la sclerosi multipla, però, si nota l’esatto opposto. La sclerosi multipla è uno stato di troppo ordine. I pazienti con questa malattia introducono troppa luce, inibendo così l’abilità delle loro cellule a fare il loro lavoro. Troppa armonia cooperativa impedisce fessibilità ed individualità: come nel caso di troppi soldati che marciano allineati mentre attraversano un ponte, provocando la sua caduta.
Forte di tali scoperte Popp riuscì a guarire una donna, malata terminale di cancro, utilizzando dell’estratto di vischio. Il rimedio fu scoperto testando diversi estratti vegetali su un campione di tessuto malato della donna e notando che il vischio tendeva a ripristinare lo stato di coerenza dei bio-fotoni.
Oggi sappiamo che l’uomo, in sostanza, è un essere di luce. E la scienza moderna di fotobiologia sta attualmente dimostrando questo. In termini di guarigione, le implicazioni sono immense. Ora sappiamo, per esempio, che i quanti di luce sono in grado di avviare, o arrestare, reazioni a cascata nelle cellule, e che un danno cellulare genetico può essere virtualmente riparato, in poche ore, da deboli fasci di luce. Siamo ancora sulla soglia di comprendere appieno il complesso rapporto tra la luce e la vita, ma ora possiamo dire con forza, che la funzione di tutto il nostro metabolismo dipende da luce
~ Dr. Fritz Albert Popp

http://www.dionidream.com/popp-biofotoni-coerenti-salute/

venerdì 25 marzo 2016

Rompere la prigione emotiva che ci chiude nella dipendenza affettiva

Ecco perché, per affrontare una separazione, occorre una grande capacità di amare se stessi. Talmente grande da rompere quella prigione emotiva che ci vieta di essere liberi, ma che ci rilega ad essere dipendenti. Ecco da dove nasce la dipendenza affettiva.

L’emancipazione emotiva: rielaborare l’inconscio, da famiglia a essere individuale

Abbandonare il concetto di famiglia a livello inconscio, comporta uno sforzo emotivo tremendo dato che significa disfare il progetto di una vita insieme ma è necessario per ripristinare l’individualità. Servono: molto coraggio, molta energia, molta autostima.
persona-piu-importante

Pianificare il cambiamento

Imparare a stare soli con se stessi è il compito più difficile da affrontare, dopo aver trascorso tanto tempo insieme sotto lo stesso tetto…e allora cosa facciamo, ci arrendiamo?
Per superare la sensazione d’abbandono, è certamente di aiuto darsi degli obiettivi concreti e pianificare materialmente le tappe del cambiamento.
È utile:
  • Frequentare persone diverse
  • Evitare di vedere film drammatici
  • Evitare di cercare la persona per la quale si sta male
  • Evitare pretesti per chiamarlo/a
  • Non coinvolgere in nessun caso i figli, qualora ci fossero
  • Cercare o ripristinare vecchi interessi
  • Gestire la solitudine senza cercare consensi tra gli amici e i parenti
L’accettazione della fine di una relazione, è la conquista dell’autonomia, l’evoluzione affettiva che ci svincola dalla dipendenza affettiva.
In questa nuova chiave, infatti, non ci sono colpe e nemmeno fallimenti, ma una crescita emotiva che passa attraverso l’emancipazione emotiva. Solo così potremo perseguire obiettivi in linea col nostro mondo interno e lasciare che la crescita ci conduca, un passo dopo l’altro, al raggiungimento di una sempre più profonda capacità di voler bene a noi stessi.
Dedico questo post a tutte le persone che hanno amato, sofferto e imparato ad amare se stesse.

 Fonte: Ana Maria Sepe http://psicoadvisor.com/

giovedì 24 marzo 2016

La preghiera può essere una potente fonte di guarigione



La preghiera può essere una potente fonte di guarigione, una raffinata forma di elevazione

spirituale. La preghiera è anche un modo per entrare in contatto con realtà superiori. Ho

scelto queste due testimonianze di persone che dopo un’intensa esperienza di premorte

ricordano il viaggio extra corporeo e il giusto modo di pregare.


“Una buona cura contro gli schemi di pensiero egoistici consiste nel pregare di essere

liberati dalla paura, che secondo gli insegnamenti dell’essere di luce deflette costantemente i

nostri sforzi di amare veramente. Pregare per la grazia dell’amore ci può liberare dalle paure

più insidiose, mentre pregare per il soddisfacimento dei nostri desideri ha l’effetto opposto,

cioè di radicarle sempre più. Perché una preghiera abbia pieno successo deve essere diretta

fuori di noi verso gli altri, allargando efficacemente il nostro cerchio dell’amore.”


dal libro Transformed by the Light (Trasformati dalla luce)


“Chiesi alla luce che il mio tumore fosse eliminato. In realtà, pregai. E la luce disse che ciò

che di solito riteniamo una preghiera è più simile a una lagnanza, e che spesso imploriamo

di non essere puniti per qualcosa che semplicemente rifaremo di nuovo nel futuro. Mi chiese

di pensare al mio peggiore nemico, e lo feci, poi mi disse di mandare tutto il mio amore al

mio peggiore nemico. Io lo feci e da me uscì un improvviso scoppio di luce, che ritornò verso

di me come se fosse stato riflesso da uno specchio... Quando finalmente mi ripresi, l’essere

di luce disse, ora tu hai pregato per la prima volta nella vita.”



(Morse e Perry, 1992)

l’Autosuggestione Cosciente



“Oggi la comunità medica crede che un effetto placebo è coinvolto in diversi aspetti di una

procedura medica che non hanno effetti farmacologici specifici sull’organismo del paziente.

La fama di un metodo di cura, le aspettative del paziente, l’ambiente terapeutico e la fiducia

del dottore nella propria diagnosi sono tutti fattori che contribuiscono al successo

terapeutico. come è stato dimostrato da numerosi esperimenti, anche la dimensione, la

forma e il colore di una capsula contribuiscono alla sua efficacia.”

Il terapista francese Emile Coué sosteneva che con l’autosuggestione cosciente è possibile

ottenere realizzazioni benefiche per la nostra salute e il nostro carattere. “Con

l’Autosuggestione Cosciente”, affermava il dottor Coué, “si può allontanare il dolore, riuscire

a dormire a piacere, influire sulle malattie organiche, sul diabete, sulla tubercolosi, sciatica,

asma, mal di testa, ecc.... le donne possono mantenere ed aumentare la loro bellezza.”


Michael Murphy ne Il futuro del corpo

mercoledì 23 marzo 2016

THETA

Advanced Mind Institute Italia
1 h ·


CONSIGLIO VIVAMENTE A CHI E' STANCO, A CHI VIVE NELL'ANSIA, A CHI NON ASPETTA NULLA DALLA VITA: VI RIGENERERA’! E’ una magnifica meditazione THETA!

Ecco le istruzioni di Lenni.


Questa meditazione vi aiuterà a entrare in uno stato theta profondo. Inizia dalla frequenza 15 Hz e poi scende a 5,2 Hz. Si adopera anche un ritmo isocronico che condurrà il vostro cervello in uno stato di rilassamento profondo. La frequenza portante del ritmo isocronico è 528 Hz che è benefica per il nostro DNA e per l’organismo in generale.
Che cos’è lo stato THETA?

In uno stato theta si attivano le capacità dell’apprendimento, si sviluppa l’intuito, l’organismo si risana. Il fatto della potenza curativa delle frequenze theta è scientificamente provato. Le cliniche di tutto il mondo adoperano le frequenze theta.

In uno stato theta vi liberate dalle paure, ansie, emozioni negative. In questo stato ritornate all’armonia, integrità, gioia.
Le onde theta generano uno stato particolare di coscienza. Per lungo tempo gli scienziati non riuscivano a esplorarlo, perché una persona normale vi entra prima di addormentarsi e vi permane per alcuni minuti.

Le onde theta sono la frontiera tra la coscienza e il subconscio, aprono l’accesso alle libere associazioni, alle idee illuminanti, alla creatività.

Prima di ascoltare il programma bevete un bicchiere d’acqua. Tra 8 minuti entrerete in uno stato di rilassamento...
Il programma può essere ascoltato sia con le cuffie (entrerete in uno stato theta più velocemente) sia senza.

Non si consiglia di ascoltarlo alle donne in stato di gravidanza, ai portatori di pacemaker, agli epilettici, ai minori di 16 anni.

© Lenny Rossolovski 2014. All rights reserved,

martedì 22 marzo 2016

rilassare i muscoli degli occhi



Una tecnica per rilassare i muscoli degli occhi e far riposare il cervello. Aiuta a ripristinare la vista. Si consiglia di guardare l’immagine pulsante per 10 min 2 volte al giorno. Si può chiudere un occhio con una mano e, con l’altro occhio, osservare senza tensioni il punto bianco al centro.

Autore: Aygul Agapia


giovedì 17 marzo 2016

MAGNESIO



Descrizione

        Il magnesio è un minerale essenziale che rappresenta circa lo 0,05% del peso totale del corpo. Il 70% circa di esso si trova nelle ossa insieme al calcio e al fosforo, mentre il rimanente 30% è situato nei tessuti molli e nei fluidi dell’organismo. Del magnesio ingerito, viene assorbita una quantità che va dal 30 al 40%, mentre il resto viene eliminato con le feci.
Il magnesio è responsabile di molti processi metabolici essenziali, tra i quali la produzione di energia del glucosio, e la sintesi delle proteine dell’acido nucleico, la formazione dell’urea, il tono vascolare, la trasmissione degli impulsi muscolari, la stabilità elettrica delle cellule, la trasmissione nervosa e l’attività. La quantità maggiore di magnesio si trova all’interno delle cellule, dove attiva gli enzimi necessari al metabolismo dei carboidrati e degli aminoacidi. Contrastando l’effetto stimolante del calcio, il magnesio svolge un ruolo importante per le contrazioni neuromuscolari. Aiuta anche a regolare l’equilibrio acido-alcalino dell’organismo..

        Il magnesio stimola l’assorbimento e il metabolismo di altri minerali quali il calcio, il fosforo, il sodio e il potassio.
Aiuta inoltre ad utilizzare le vitamine del complesso B e le vitamine C ed E. E’ di aiuto durante la crescita ossea ed è necessario per un buon funzionamento dei nervi e dei muscoli, compreso quello cardiaco. Secondo alcuni studi il magnesio è associato alla regolazione della temperatura corporea.
Il magnesio è presente in una vasta scelta di alimenti e si trova principalmente nelle verdure verdi fresche, essendo un elemento essenziale della clorofilla. Tra gli altri alimenti ricchi di magnesio ricordiamo il germe di grano non macinato, la soia, i fichi, il mais, le mele, i semi oleosi, le noci e in particolare le mandorle. Il magnesio è presente anche nel pesce, nell’aglio, nel tofu, nelle pesche, nelle albicocche, e nei fagioli di Spagna (per altre informazioni sugli alimenti che contengono magnesio e sulle dosi, consultate la tabella sulla composizione degli alimenti).

Assimilazione ed immagazzinamento

        Dal 30 al 40% del magnesio assunto giornalmente viene assorbito dall’intestino tenue. Il grado di assorbimento è influenzato dagli ormoni paratiroidei, dal tasso di assorbimento dell’acqua e dalla quantità di calcio, fosfati e lattosio presenti nell’organismo. Il magnesio e il calcio vengono assorbiti negli stessi siti. L’assorbimento può essere inibito dal fitato, da un eccesso di grasso, dall’olio di fegato di merluzzo e dalle proteine. Gli alimenti che contengono grandi quantità di acido ossalico inibiscono l’assorbimento. La vitamina D è necessaria per una piena utilizzazione del magnesio.
Quando l’assunzione di magnesio è bassa, il tasso di assorbimento può arrivare al 75%; quando è alta, il tasso di assorbimento può arrivare a punte minime del 25%.
La ghiandola surrenale secerne un ormone chiamato aldosterone, che aiuta a regolare il tasso di eliminazione del magnesio attraverso i reni e ne garantisce così una presenza costante nel corpo, indipendentemente dalle variazioni dell’assunzione alimentare. Le perdite tendono ad aumentare con l’uso di diuretici e con il consumo di alcool.

Dosaggio e tossicità

        Il Consiglio Nazionale di Ricerca (Usa) suggerisce un’assunzione giornaliera di magnesio di 350 milligrammi per gli adulti di sesso maschile e di 280 milligrammi per le donne. La quantità dovrà essere aumentata a 320 milligrammi durante la gravidanza e 355 milligrammi per i primi sei mesi di allattamento e 340 mg per gli altri sei mesi. I neonati sino ai sei mesi hanno un fabbisogno di 40 mg e quelli da sei mesi a un anno di 60 mg. I bambini da uno a tre anni hanno un fabbisogno di 80 mg, mentre dai 4 ai 6 il fabbisogno è di 120 mg e dai 7 ai 10 di 170 mg. I ragazzi dagli 11 ai 14 anni devono assumerne 270 mg e dai 15 ai 18 anni 400 mg. Il fabbisogno delle ragazze dagli 11 ai 14 anni è di 180 mg e dai 15 ai 18 anni è di 300 mg. Si calcola che la dieta tipica americana ne fornisca 120 milligrammi per 1000 chilocalorie, un livello che copre a malapena la dose di assunzione giornaliera consigliata.

        Alcuni studi hanno mostrato l’importanza dell’equilibrio tra il calcio e il magnesio. Se il consumo di calcio è alto, anche l’assunzione di magnesio deve essere alta altrimenti si creerà una carenza. Il fabbisogno di magnesio è influenzato anche dalla quantità di proteine, fosforo e vitamina D presenti nella dieta. Il fabbisogno di magnesio aumenta quando i livelli di colesterolo nel sangue sono alti e quando si consumano molte proteine.
La tossicità è minima, grazie all’abilità dei reni di eliminare il magnesio in eccesso (sino a 60 g al giorno). L’intossicazione da magnesio (ipermagnesiemia) è rara, ma può manifestarsi in diverse circostanze: quando la funzione urinaria è anormalmente diminuita, quando sono state assunte alte quantità del minerale o qualche volta dopo iniezioni intramuscolari.

Effetti da carenza e sintomi

        La carenza di magnesio è un fenomeno molto comune. La lavorazione e la cottura dei cibi ne provoca, molto spesso, l’eliminazione. L’acido ossalico presente negli spinaci e l’acido fitico presente nei cereali, formano dei sali che fissano il magnesio dell’organismo.
La carenza di magnesio può manifestarsi in pazienti affetti da diabete, nelle persone che assumono diuretici o preparazioni a base di digitale, nelle persone anziane, nelle persone che soffrono di pancreatite, alcolismo cronico, disfunzioni renali, kwashiorkor, cirrosi epatica, arteriosclerosi, nelle gestanti, in persone che seguono una dieta a basso contenuto calorico o ad alto contenuto di carboidrati, oppure a causa di una grave mancanza di assorbimento causata da diarrea cronica o vomito. Alcuni ormoni, se assunti come farmaci, possono sconvolgere il metabolismo e causare carenze locali. Il fluoro, alti livelli di zinco, alti livelli di vitamina D, i diuretici e la diarrea causano la carenza di magnesio.

        Si ritiene che la carenza di magnesio sia legata alle malattie cardiocoronariche, tra le quali la necrosi miocardica. Un’assunzione insufficiente di questo minerale può portare alla formazione di grumi nel sistema circolatorio e nel cervello e può facilitare depositi di calcio nei reni, nei vasi sanguigni e nel cuore. L’insufficienza cardiaca causata da fibrillazione e lesioni delle piccole arterie è legata alla carenza di magnesio, come pure la vasodilatazione, seguita da comportamento ipercinetico e convulsioni fatali.
I sintomi di una carenza di magnesio possono includere disturbi gastrointestinali, mancanza di coordinazione, debolezza, cambiamenti di personalità, apprensione, spasmi muscolari, tremori, confusione, ritmo cardiaco irregolare, depressione, irritabilità e disorientamento. La carenza ostacola la trasmissione degli impulsi nervosi e muscolari. La carenza a lungo termine può portare alla tetania, come nel caso della carenza di calcio, alle allucinazioni alcoliche, a movimenti anormali di viso e occhi, alopecia (calvizie), gonfiore e lesioni alle gengive.
Alcuni studi effettuati hanno mostrato che le contrazioni uterine dolorose delle donne arrivate alla fine della gravidanza erano legate ad una carenza di magnesio.

Effetti benefici nelle malattie

        Il magnesio è fondamentale nella prevenzione degli attacchi di cuore e delle trombosi coronariche. Gli integratori di magnesio possono proteggere dalle ischemie cardiache (mancanza di ossigeno del muscolo cardiaco causata da spasmi o restringimenti e intasamenti delle arterie coronarie). Le persone che hanno assunto integratori di magnesio dopo un attacco di cuore hanno avuto un tasso di sopravvivenza più alto e una minore incidenza di pericolose aritmie. Esso sembra avere una certa importanza nel controllare il modo in cui le cariche elettriche vengono utilizzate dall’organismo per indurre il passaggio degli elementi nutritivi all’interno e all’esterno delle cellule. E’ stato usato con successo per curare la poliomielite. Si è rivelato efficace anche nel trattamento di disturbi neuromuscolari, nervosismo, scoppi d’ira, sensibilità al rumore, depressione e tremori alle mani. La sindrome pre-mestruale viene alleviata dal magnesio. A pazienti con calcoli di ossalato sono stati somministrati 200 mg al giorno di magnesio insieme a 10 mg di vitamina B6; si possono somministrare anche 300 mg di solo magnesio, ma la presenza della vitamina B6 tende a ridurre ulteriormente i calcoli. Il magnesio aiuta a prevenire l’accumulo di depositi di calcio nel tratto urinario. Rende solubili nelle urine il calcio e il fosforo impedendone la trasformazione in calcoli duri.

        Negli alcolizzati i livelli di magnesio nel sangue e nei muscoli sono bassi. I trattamenti a base di magnesio aiutano l’organismo a trattenere il magnesio e spesso contribuiscono a controllare il delirium tremens. Il magnesio aiuta a controllare vertigini, debolezza e spasmi muscolari, cardiopatie e ipertensione e instaura un giusto equilibrio del pH. Giuste dosi di magnesio possono aiutare a ridurre il tasso di colesterolo nel sangue e a mantenere le arterie in buona salute.
E’ il magnesio, e non il calcio, il responsabile della formazione di quello smalto dei denti che resiste alle carie. Indipendentemente dalla quantità di calcio che si ingerisce, in mancanza di magnesio non si avrà la formazione di uno smalto resistente.
La terapia a base di magnesio si è rivelata efficace nel trattamento della diarrea, vomito, nervosismo e kwashiorkor. La diarrea può essere prevenuta con l’assunzione di gluconato di magnesio. Poiché il magnesio contribuisce a mantenere la salute del sistema nervoso, esso è stato usato con successo nel controllo delle convulsioni delle donne incinte, del travaglio prematuro e in pazienti epilettici. Essendo il magnesio molto alcalino, agisce come antiacido e può essere usato in sostituzione di prodotti antiacidi comuni.

Ricerche eseguite su esseri umani





  1. Il magnesio e i calcoli renali. Una donna incinta di 33 anni aveva avuto dagli otto ai dodici calcoli durante le precedenti gravidanze. Le sono stati somministrati dai 500 ai 1500 milligrammi di magnesio al giorno per un periodo di sei settimane.

    Risultati. La gravidanza nel corso della quale le erano state somministrate dosi orali di magnesio è stata la prima in cui non ha avuto un solo calcolo renale. (F. Peter Kohler e Charles A. W. Uhle, Journal of Urology, Novembre 1966, citato nelComplete Book of Minerals for Health, pag. 78, di Rodale.)
IL MAGNESIO PUO’ ESSERE EFFICACE NELLA CURA DELLE SEGUENTI MALATTIE:

OrganiMalattie
Apparato intestinaleColite
Diarrea
Morbo celiaco
ArticolazioniArtrite
Cervello/Sistema nervosoDepressione
Disturbi neuromuscolari
Epilessia
Scoppi d’ira
Sensibilità al rumore
OrganiMalattie
Tremori alle mani
Malattie mentali
Morbo di Parkinson
Nervosismo
Nevrite
Sclerosi multipla
CuoreArteriosclerosi
Aterosclerosi
Cardiopatia ischemica
Ipertensione
Trombosi delle coronarie
DentiCarie
GambeCrampi
MuscoliDebolezza muscolare
Disturbi neuromuscolari (spasmi muscolari)
Eccitabilità muscolare
OssaFratture
Osteoporosi
Rachitismo
PellePsoriasi
ReniCalcoli di ossalato
Calcoli renali
Nefrite
Sangue/Apparato circolatorioAlto livello di colesterolo
Alto livello di colesterolo LDL
Arteriosclerosi
Aterosclerosi
Diabete
Ipertensione
StomacoVomito
GeneraleAlcolismo
Convulsioni
Delirium tremens
Epilessia
Kwashiorkor
Mal di schiena
Poliomielite
Sindrome pre-mestruale
Sovrappeso e obesità

http://www.laleva.cc/almanacco/magnesio.html

vedi anche
MAGNESIO nell'alcalinizzazione del sangue

Magnesio Supremo
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venerdì 11 marzo 2016

Il programma di rigenerazione


Il cibo morto innesca, un programma di degenerazione, decomposizione.
Il cibo vivo, al contrario, è in grado di rivitalizzare
e rinnovare tutto il corpo. Però, per attivare il programma
di rinnovamento c’è bisogno di una spinta. Il cibo da solo non
risolve tutto. L’intenzione di depurazione e rinascita può servire
sia da fine che da impulso, da spinta iniziale per attivare il programma
di rigenerazione dell’organismo. Non credete a coloro
che vi assicurano che è impossibile. Al nuovo gradino della piramide
molte cose diventano possibili. Ci vuole solo una ferma
dichiarazione della vostra intenzione. Le forme-pensiero possono
essere più o meno le seguenti:

Nel mio organismo tutto si sta depurando, rinnovando, ripristinando,
ringiovanendo. Il processo di invecchiamento si è invertito.
Il cibo vivo sta rimettendo in ordine tutto il mio corpo, tutte
le funzioni vitali vengono ripristinate e normalizzate.
Un organismo vivo richiede cibo vivo. Il cibo vivo rinnova
tutto il mio corpo e avvia il processo di rigenerazione.
Al posto dei denti caduti ne crescono di nuovi. Tutto il mio
sistema nervoso si sta completamente ristrutturando. Tutto
il sistema sanguigno e quello linfatico si stanno completamente
ripulendo, rinnovando e rinascendo. I dischi intervertebrali
si stanno completamente ripristinando. La mia
colonna vertebrale è flessibile, giovane, fresca, come quella
di un bambino. Tutti i miei organi si stanno completamente
rigenerando.
Nella mia mente c’è un programma di sviluppo e miglioramento.
Ogni giorno nascono nuovi neuroni, milioni di
nuovi neuroni. Entrambi gli emisferi funzionano a meraviglia,
precisamente, sincronicamente. Si stanno formando
nuove connessioni tra gli emisferi. Ho un cervello geniale e
un potente intelletto.
La mia pelle si sta ripulendo, levigando, è ringiovanita.
Ho una pelle pulita, liscia, fresca, elastica. Appaio giovane
e attraente. Ho un ottimo aspetto, che migliora di giorno
in giorno.
Tutto il mio corpo sta rinascendo. Mi sto trasformando in un
elfo (elfa) giovane e bello. Appaio giovane, potente, attraente.
Sono un giovane bellissimo elfo (elfa)».

Di fatto, la dichiarazione d’intenzione rappresenta proprio quel
fattore decisivo che separa e distingue il semplice crudismo come
tipo di alimentazione e l’alimentazione a base di cibi vivi come parte
del Transurfing. Se avete incontrato dei crudisti che non hanno
raggiunto quei fini e quei vantaggi di cui si è costantemente parlato
in queste pagine, significa che le loro intenzioni lavoravano
in una direzione completamente diversa, o non lavoravano affatto,
o che queste persone seguivano dei princìpi diversi di transizione.
Anche se il cibo vivo, già di per sé, dà molti vantaggi.

Vadim Zeland


domenica 6 marzo 2016

THETA-HEALING DELLA NATURA





La medicina moderna adopera i preparati chimici per curare il corpo, ma questi spesso risultano inefficaci, specialmente nel caso delle malattie croniche. La nostra coscienza non prende parte del processo della guarigione, non è sintonizzata e non aiuta l’organismo a combattere le malattie. Occorre coinvolgere la coscienza per accrescere la potenza dei medicinali. La medicina + la mediazione = rafforzamento dell’effetto terapeutico.

Il programma “Il theta-healing della natura” adopera i suoni della natura modulati con i ritmi theta e uno sfondo acustico speciale; entrambi favoriscono la guarigione. Questo fenomeno è noto da tempo come “theta-healing “. Potete aumentare l’efficacia dei metodi di cura tradizionali collegandoli a theta-healing, rendendo attiva la coscienza.
Come lavorare?
Seguite la tecnica della meditazione neuroacustica descritta qui:https://it.advanced-mind-institute.org/…/come-meditare-in-m…
Si può ascoltare il programma a qualsiasi ora della giornata.


https://www.youtube.com/watch?v=wmGaLfDe0-k

Advanced Mind Institute Italia

sabato 5 marzo 2016

HYPNOTIC ANIMATION

oli essenziali per la guarigione delle ferite



Perché usare oli essenziali per la guarigione delle ferite?

Gli oli essenziali sono sostanze naturali, in grado di dialogare con i nostri tessuti, di essere riconosciuti e di attivare i fisiologici processi di rigenerazione. Non contengono sostanze dannose e sono perfettamente biocompatibili..

Gli oli essenziali di grado terapeutico, possono accelerare il processo di guarigione, poiché contengono più proprietà medicinali, in particolare esercitano le seguenti funzioni:
• anti-batterica;
• anti-fungina;
• analgesica (antidolorifica);
• antisettica;
• anti-infiammatoria;
• anti-biotici;
• omeostatica (arresto sanguinamento)
• vulneraria ( aiuta e guarisce le ferite doloranti per applicazione esterna).

Gli oli essenziali contengono più proprietà fisiche, ma non solo. Hanno anche la capacità di affrontare l'aspetto emozionale, quindi, se vi è stato un trauma o shock siamo in grado di affrontare anche tale componente!



Quali sono i migliori oli essenziali per la guarigione delle ferite ?

Ci sono molti oli diversi, per selezionare i più utili si può adottare un criterio basato sul tipo di ferita e sull'azione che è necessaria.
Questi oli essenziali hanno proprietà disinfettanti:
Olio essenziale di Albero del Tè
Olio essenziale di Ravintsara

La purificazione è efficace come usando perossido di idrogeno (acqua ossigenata). Vengono usati per lavare e pulire i tagli. Impiego topico 2-5 volte al giorno. Applicare 2-4 gocce o fare sciacqui con acqua sterilizzata (fatta bollire e riportata a temperatura ambiente) con aggiunti gli oli essenziali.



Come interrompere il sanguinamento?
Olio essenziale di Elicriso

Elicriso è sicuramente il miglior olio essenziale per controllare l'emorragia. Utilizzare un impacco freddo fino a quando il sanguinamento si arresta.



Cosa si può usare per le ferite infette?

Questi oli essenziali aiutano con le ferite infette:
Olio essenziale di Chiodi di garofano
Olio Essenziale di Mirra

Aiutano a prevenire l'infezione, soprattutto nelle ferite aperte. Sono eccellenti antisettici e rigenerano i tessuti. Utilizzare un impacco freddo o applicare un paio di gocce pure.
Quali essenze possono promuovere la guarigione naturale delle ferite?

Questi oli essenziali contribuiscono a promuovere la guarigione:
Olio Essenziale di Camomilla Blu
Olio Essenziale di Copaiba
Olio Essenziale di Lavandula

Impiego topico 2-5 volte al giorno. Applicare 2-4 gocce pure o diluite in olio vegetale di calophylla.
Quali oli essenziali aiutano con le cicatrici?

Ci sono molti oli essenziali in questa categoria. Oli che possono prevenire e ridurre le cicatrici, evitando i cheloidi
Olio Essenziale di Lavandula
Olio essenziale di Cisto

Impiego topico 2-5 volte al giorno. Applicare 2-4 gocce pure o diluite in olio vegetale di calophylla.
Come trattare i graffi naturalmente?

Un olio di primo soccorso che può essere utile tenere a portata di mano è quello di Lavanda.

Una valida ricetta è costituita da
5 gocce di olio essenziale di Lavandula
3 gocce di olio essenziale di Albero del Tè
2 gocce di olio essenziale di Cipresso

Mettere questi oli in 1/2 cucchiaino di argilla ventilata, e versare in una bottiglietta da 10ml di acqua (precedentemente fatta bollire per 2 minuti), munita di erogatore a spruzzo. Agitare fino a dissoluzione.
Spruzzare su piccole ferite e tagli prima di applicare bende. Ripetere più volte al giorno per 3 giorni.



Macrolibrarsi.it



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