... Non Solo Cromopuntura

venerdì 16 gennaio 2015

La clinica che cura con il colore dimezza la spesa per gli analgesici

I primi dati del test autorizzato dal Canton Ticino
«La prima volta che ho fatto la terapia dei colori, il ginocchio mi faceva parecchio male. Ho dovuto sospenderla, ma poi i dolori sono diminuiti e anche la cervicale faceva meno male. Quando arrivava la terapista provavo un grande sollievo».

È la testimonianza di Maria, residente della Casa anziani Malcantonese in Svizzera, dove è stato fatto uno studio clinico sul dolore usando la cromopuntura. Stupefacenti i risultati del test autorizzato dal Dipartimento della sanità del Canton Ticino: dopo la prima seduta, il dolore cala del 30%, per poi svanire quasi del tutto.

Dimezzati i consumi di analgesici, oppioidi deboli e morfina. Anche i medici della casa anziani non si aspettavano un risultato simile: dolori azzerati per undici pazienti su dodici e pastiglie dimezzate.

È il primo studio che indaga gli effetti della cromopuntura sul dolore per un anno (da febbraio 2012 a marzo 2013) con valutazioni oggettive: la percezione del dolore nei pazienti veniva misurata prima e dopo ogni seduta da personale infermieristico indipendente. Sembra tutto molto semplice: irradiando con luce colorata la pelle lungo i meridiani dell’agopuntura e altri punti riflessologici, il male cala.

Perché accada, ce lo spiega un esperto: «La luce è il linguaggio tra le cellule. I colori danno un’informazione al corpo correggendo un disturbo di questo linguaggio», dice Fausto Pagnamenta. L’ex primario di pediatria all’ospedale La Carità di Locarno, esperto di cromopuntura (ha scritto libri e tiene corsi), è il direttore di questo studio clinico: «Abbiamo usato una luce infrarossa che ha la stessa vibrazione del nucleo delle cellule. L’onda dà al corpo un’informazione: sciogliere blocchi energetici. E le cellule ritornano a parlarsi».

Gli chiediamo che cosa sono questi blocchi: «Sono emozioni trattenute per anni. Sono i mattoni che costruiscono la malattia, i fattori scatenanti, spesso dimenticati. Sbloccando questa emotività con la luce, si riduce lo stress nel corpo e di conseguenza il sistema immunitario si rinforza», precisa.

Tutti i pazienti hanno ricevuto una diagnosi, poi una seduta di circa 30 minuti una volta a settimana. Sempre collaborando con i medici, perché la cromopuntura è complementare alla medicina tradizionale. Mentre il corpo medico della struttura è stupito dai risultati, Pagnamenta lo è meno: «Da 25 anni curo emicranie, insonnia, mal di schiena con la luce colorata. Irradiando punti particolari si risolve un dolore anche in poche sedute. Mentre per gravi malattie degenerative si può rinforzare il sistema immunitario. In questo studio, era importante avere una valutazione indipendente dal terapista».

Anche il direttore della casa anziani è soddisfatto dei risultati ottenuti: «Riuscire ad abbattere la percezione del dolore e dimezzare l’assunzione di antidolorifici, anche di morfina, è un ottimo risultato», dice Roberto Perucchi. Poi c’è anche un aspetto economico, si risparmia sui farmaci. «È un terreno da esplorare meglio. Si rifarà la sperimentazione in un’altra struttura per raccogliere ulteriori dati».

Fonte
La Stampa

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