... Non Solo Cromopuntura

lunedì 31 marzo 2014

TIPOLOGIE OMEOPATICHE


OMEOPATIA: OVVERO CURARE LO STATO D'ANIMO

Hahnemann, fondatore dell’omeopatia, afferma nell’Organon: "In ogni stato di malattia lo stato d’animo del paziente costituisce uno dei sintomi più importanti, che va sempre rilevato per poter fare il quadro fedele del male e conseguentemente poterlo guarire con la cura omeopatica". Dal dr Giovanni De Giorgio, ecco nel seguito alcune sintesi relative alle "tipologie omeopatiche", ovvero gli aspetti psicologici di alcuni importanti tipi omeopatici.

Tipo Aconitum. Gli aspetti psicologi di questo tipo: ansia improvvisa, inquietanti crisi di panico e diverse fobie, in particolare, paura della morte. Personalità ansioso-fobica per cui il soggetto è continuamente incline alla paura, all’eccessiva prudenza e a numerosi timori irragionevoli che lo obbligano, ad esempio, a non percorrere certe strade considerate pericolose, a evitare luoghi affollati o a non uscire dalla propria abitazione che rappresenta simbolicamente un luogo protettivo e rassicurante. Il tipo Aconitum è sedentario, ma, non di rado, si dimostra agitato con necessità di movimento.

Tipo Gelsemium: incline alla paura, ai tremori , alla cosiddetta diarrea emotiva, alle inibizioni, alla codardia a profondi sentimenti di insicurezza per i quali il paziente tende a ricercare ambienti rassicuranti, tranquilli, protettivi. E' il bambino che ha paura di cadere e che tenta di aggrapparsi alla madre e nell’adulto questo comportamento si trasforma nella paura di prendere aerei, teleferiche, ascensori. Se il bambino si aggrappa alla madre, per paura di cadere, l’adulto si "aggrappa" psicologicamente a persone o cose che, simbolicamente, avrebbero la funzione di sostenerlo emotivamente. Ha la capacità di "paralizzare" la sua intera vita con inibizioni, esitazioni, timori, fobie. Non di rado, la personalità del tipo Gelsemium sembra essere il prolungamento della volontà paterna o materna.

Tipo Pulsatilla è timido, avido d’affetto, percepisce una carenza d’amore, ha bisogno di conforto, di rassicurazione e di sincera solidarietà allo scopo di colmare enormi bisogni affettivi. Questo soggetto potrebbe aver maturato un culto nevrotico del padre, della madre o di qualcuno a cui è rimasto affettivamente "incollato". Un individuo così strutturato, non è autonomo, ma vive continuamente di "linfa" altrui, attaccandosi nevroticamente, conflittualmente, infantilmente a tutti coloro i quali gli forniranno amore e comprensione.

Tipo Sepia, individuo carico di rancore, ostilità e "acidità" caratteriale. Il tipo Sepia, contrariamente all’amorevole tipo Pulsatilla, è triste, apatico, disaffettivo, ostile, tanto da generare distacchi relazionali principalmente con i propri familiari. Tipica l' indifferenza dell’individuo Sepia nei confronti dei propri familiari, nei confronti del coniuge, nei confronti dei figli che vengono quasi respinti, rifiutati, emarginati, aggrediti con la collera oppure con un mutismo ostile e rancoroso. Per dirla in breve, questo inquietante individuo sembra possedere la capacità di irradiare intorno a sé delle sinistre energie cariche di tristezza, raggelando l’ambiente, abbassando l’umore a chi gli sta accanto, raffreddando, con la sua presenza "oscura", feste, relazioni sociali, incontri conviviali. Una sola battuta di Sepia è sufficiente per spezzare l’allegria a chiunque, mentre un banale scherzo nei suoi confronti potrebbe essere interpretato come un’offesa imperdonabile. Il tipo Sepia tende ad isolarsi, a distaccarsi emotivamente dagli altri, a chiudersi nella sua "tana", ma, così facendo, egli trasmetterà il suo rifiuto relazionale agli altri, provocando, non di rado, la distruzione di importanti legami interpersonali. Cosicché, la cosiddetta depressione irritabile del tipo Sepia sarà distruttiva per tutti, soprattutto per le persone che vivono insieme a questo individuo dall’umore nero...

Tipo Natrum muriaticum, similmente al tipo Sepia, viene aggravato dalla solidarietà, dal conforto, dalla consolazione e anch’egli si isola, ricercando continuamente la solitudine; ma, diversamente dal tipo Sepia, questo tipo non butta addosso agli altri umore acido, sebbene la tristezza possa improvvisamente trasformarsi in collera rabbiosa, carica di risentimento e colma di antico dolore psichico. Egli pensa e ripensa ai propri dispiaceri, anche a quelli più antichi, seppellendo dentro sé stesso ogni sofferenza. L’incapacità di sfogare l’aggressività crea una sorta di "implosione emotiva" che si trasforma in depressione, cambiamenti di umore, paure, dimagrimento. Il tipo Natrum muriaticum è un individuo che cova il proprio dolore silenziosamente. A volte, però, potrebbe esplodere in collera. Adottando tale comportamento, le vecchie "ferite" non potranno essere risanate, i vecchi dolori non potranno essere drenati, "sfogati", espulsi e i vecchi malumori rimarranno presenti per anni e anni nell’animo di questo tipo che, in effetti, non riesce a comunicare.

Tipo Staphisagria tende a reprimere le emozioni provocate da eventuali umiliazioni, alterchi, contrarietà, ingiustizie, manifestando una specie di collera trattenuta, semi esplosiva e, spesso, non esplosiva. Il tipo Staphisagria è l’individuo che non parla, tiene tutto dentro di sé, non dice, ingoia, si carica di indignazione, trattiene "tonnellate" di emozioni. Il tipo Staphisagria, tende a controllare ogni emozione, a sottomettersi, a piegarsi, pur di controllare quelle situazioni cariche di emotività, di significato, di valore. Osserveremo, per esempio, dei genitori che si sottometteranno ai figli, pur di controllare la relazione con essi; osserveremo un coniuge che si sottometterà all’altro coniuge pur di controllare la relazione matrimoniale; osserveremo anche dei figli che si sottometteranno ai genitori, pur di controllare il loro affetto. In questo modo, il tipo Staphisagria controllerà tutta la sua esistenza, senza viverla, forzando un’armonia spesso inesistente e cercando di esternare un’immagine positiva non corrispondente alla realtà. Si potranno anche constatare infinite gentilezze e moine esternate allo scopo di dominare situazioni ritenute emotivamente pericolose da un inconscio che ha imparato per un verso a sottomettersi, per l’altro a controllare. Una delle paure tipiche di questo individuo è quella di perdere l’auto-controllo. Questa paura può essere vissuta come una paura di perdere il controllo sulle proprie relazioni affettive, sulla propria esistenza, sulle proprie emozioni.

Tipo Argentum nitricum: accusa la tipica ansia d’anticipazione. Le sue paure principali sono essenzialmente quelle "immaginarie", quasi l’angoscia presente nell’individuo forzasse la fantasia a produrre le più stravaganti fobie: paura di guardare nel vuoto per timore di soccombere all’impulso di gettarsi (fobia d’impulso), di uscire di casa, della morte, di impazzire, di avere una malattia incurabile. Avremo dunque agorafobia, tanatofobia, claustrofobia, eccetera. Attraverso il meccanismo dello "spostamento" il soggetto si difende dai propri sentimenti d’angoscia che vengono fissati all’esterno, consentendo, così, l’attenuazione del dolore psichico. Accusa anche numerose somatizzazioni come, per esempio, diarrea, vertigini, tremori. Similmente a Gelsemium, il tipo Argentum nitricum accusa una forte ansia d’anticipazione prima di un esame, di un appuntamento, di un incontro importante, di un colloquio di lavoro.

Tipo Lycopodium: codardo, vile, caratterialmente debole. Accusa ansia prima di parlare in pubblico,sebbene egli abbia qualità intellettuali notevoli che, però, esterna soltanto dopo una lotta interiore contro il proprio sentimento di inadeguatezza. Come compensazione può scoppiare in collera, ostentando pose intimidatorie verso il suo interlocutore, verso chiunque, pur di dare un’immagine di sé che, in effetti, non corrisponde alla realtà. Gonfiare i risultati raggiunti, le proprie capacità, persino attribuirsi conoscenze importanti che in realtà non hanno. Addirittura arrivare a mentire spudoratamente su cose che, alla luce dei fatti, si dimostreranno false. Questo gonfiare il proprio ‘ego’è una compensazione all’insicurezza interiore ed è basato su una pressante necessità di essere ammirato e rispettato dagli altri per sentirsi più forte, per "dimostrare" qualcosa a sé stesso" Dunque, soffre certamente di un complesso d’inferiorità che egli tenterà continuamente di riscattare attraverso il raggiungimento di traguardi sociali, professionali, culturali, artistici che lo renderanno apparentemente più sicuro, ma che non modificheranno significativamente il senso di inadeguatezza covato interiormente. Ed ecco perché il tipo Lycopodium spesso rischierà di distruggere la sua intera esistenza, lottando, sperando di raggiungere traguardi sociali ambiziosi, calpestando gli altri. Invece di ricercare nella sua vera natura, il tipo Lycopodium ricerca l’approvazione altrui, essendo fondamentalmente schiavo della propria mentalità complessata e continuamente tesa ad apparire.

Tipo Sulphur tende fortemente all’indipendenza, tanto da risultare, nei momenti di squilibrio costituzionale, indifferente nei confronti del prossimo e dell’opinione altrui. Così, potrà apparire egoista, centrato su sé stesso, menefreghista, ma potrà anche dimostrarsi gioviale, familiare, creativo, ricreativo, tranne quando cade in momenti di pigrizia dovuti a transitori cedimenti motivazionali. Il tipo Sulphur ama relazionarsi agli altri, ama parlare, ama discutere, filosofeggiare, incantare l’interlocutore con i suoi discorsi non sempre sensati. Nelle fasi costituzionali di buon equilibrio il tipo Sulphur corrisponde a un individuo geniale, mentre, nella fase di squilibrio, l’immagine è quella del filosofo malandato, del chiacchierone inconcludente e del sapientone presuntuoso e arrogante. Ogni tipologia umana possiede due orientamenti, quello armonico e quello disarmonico, che si sviluppano durante l’esistenza a seconda delle molteplici situazioni ambientali, educative, sociologiche, culturali.

Tipo Arsenicum, individuo ansioso e debole, dal comportamento agitato, insicuro, angosciato, pauroso della morte, apprensivo per la propria salute, tendenzialmente parsimonioso, risparmiatore, fino a diventare avaro e ordinato fino all’ossessione. Cerca rassicurazione, sostegno, aiuto, essendo egli insicuro, angosciato, triste, pessimista. Ecco perché il tipo Arsenicum odia la solitudine, ricercando smaniosamente la compagnia che rappresenta simbolicamente un sostegno psicologico e una rassicurazione. Anche il denaro costituisce una rassicurazione. Il tipo Arsenicum ammucchia soldi, risparmia su tutto, diventa avaro, teme per il suo futuro e per quello della sua famiglia. L’avarizia del Tipo Arsenicum è proverbiale. Il denaro costituisce una protezione contro le insicurezze. La meticolosità, il bisogno di ordine e la precisione ossessiva rappresentano, invece, degli espedienti utilizzati dall’individuo Arsenicum per cercare di mettere un po’ d’ordine dentro sé stesso. La sua vita interiore è colma d’angoscia e di tristezza.

Tipo Aurum metallicum: idealizza il suicidio e crede che la morte sia l’unica soluzione per poter risolvere le proprie sofferenze. La disperazione domina il quadro clinico del tipo Aurum metallicum caratterizzato, inoltre, dalla sensazione di essere stato emarginato, escluso, messo da parte, isolato, trascurato, abbandonato . E' dominato prevalentemente dalla caduta delle motivazioni che, a volte, vengono nevroticamente ricercate nella vita delle altre persone, nel futuro dei figli, negli ideali degli amici, nei progetti dei parenti, o, addirittura, nel senso delle tradizioni sociali. Insomma, nella fase di equilibrio il tipo Aurum metallicum è sempre pieno di iniziative e di progetti personali, mentre, nella fase di cedimento, l’individuo accuserà un crollo delle proprie speranze che, peraltro, verranno insensatamente ricercate all’esterno della propria spiritualità. il tipo Aurum metallicum utilizzerà diversi espedienti per rivitalizzare la propria vita, ma i suoi "trucchetti" non serviranno a nulla e saranno insufficienti per eliminare il devastante senso di vuoto interiore. Questo vuoto abissale non potrà essere colmato, per esempio, con rapporti interpersonali "meccanici", tanto meno con amicizie forzate ed occasionali prive di qualsiasi sentimento di partecipazione, di appartenenza, di condivisione, di reciprocità affettiva e intellettuale. disperazione del tipo Aurum metallicum si ingigantisce, dunque, quando egli non riesce ad individuare delle situazioni esistenziali capaci di riempire la vita e di dissolvere il vuoto interiore. Tutto ciò può provocare senso di fallimento, demotivazione e collera esplosiva la quale, però, si trasforma facilmente in angoscia, tristezza, senso di solitudine.

Tipo Ignatia amara: tendenzialmente depresso, con cambiamenti d’umore repentini tanto da passare facilmente dalla gioia più sfrenata alla tristezza più angosciante. Vive spesso una rottura relazionale, una separazione, un lutto, ma il dolore psichico non lo esterna quasi mai. Vive le proprie emozioni in solitudine, accumulando rabbia che, progressivamente, potrebbe trasformarsi in scontrosità o in gelido mutismo aggressivo.

Tipo Thuya occidentalis: pieno di scrupoli, ansioso, meticoloso, soprattutto per piccole cose, e, nel lavoro intellettuale, è più portato ad analizzare che non a fare grandi sintesi. La disposizione al dubbio su tutto lo rende scrupoloso nelle piccole cose: torna a vedere se la luce è spenta, controlla il gas, le chiavi... Tendenzialmente nevrotico-ossessivo, preoccupato sulle banalità e sulle sciocchezze, ansioso e depresso, scrupoloso fino all’eccesso, essenzialmente insicuro

Il tipo Nux vomica: competitivo, vuole vincere, vuole superare gli altri perché, probabilmente, percepisce un sentimento di inferiorità molto simile a quello descritto a proposito del tipo Lycopodium. Cova un sotterraneo complesso di inferiorità per il quale viene attivata una voglia di riscatto che potrebbe risultare distruttiva e fatale. Ecco perché il tipo Nux vomica desidera la vittoria in ogni campo. Il tipo Nux vomica avrà bisogno di competere nel lavoro, in famiglia, con gli amici, in qualsiasi attività,esternando continuamente un bisogno di efficienza che la dice lunga sulla sua personalità complessata. Anche nelle discussioni fra amici il soggetto Nux vomica vuole vincere a tutti i costi, tentando di far prevalere la propria opinione su quella degli altri, dimostrando anche in tali occasioni la propria sotterranea fragilità. L’irritabilità, la collera e l’ansietà caratterizzano il tipo che, molto precocemente, potrebbe diventare un individuo frustrato, scontento, annoiato. Lo stress di questo soggetto origina dalla voglia di essere sempre efficiente, dal desiderio di competere e dal desiderio di "mettere sotto" gli altri. Vincere significa, dunque, abbassare gli altri, demolirli, rimpicciolirli per, infine, poter percepire la propria superiorità.

Tipo Calcarea Carbonica, individuo lento, astenico, ma ostinato, che probabilmente raggiunge i propri obiettivi saggiamente, rallentando i tempi, facendo le cose con calma. La lentezza del Tipo Calcarea Carbonica è proverbiale, ma c’è da sottolineare che tale flemma si associa spesso ad ansie e paure. La debolezza del Tipo Calcarea Carbonica si manifesta soprattutto nelle attività fisiche e nello sport.
http://compressamente.blogspot.it/2014/03/omeopatia-ovvero-curare-lo-stato-danimo.html


Organon dell'Arte del Guarire Voto medio su 1 recensioni: Da non perdere

GLI ALIMENTI ALCALINIZZANTI:


GLI ALIMENTI ALCALINIZZANTI:
* Tutte le verdure crude. (Alcune sono acide al gusto, ma all’interno del corpo avviene una reazione è alcalinizzante.”.
Altre sono un po acide, tuttavia, forniscono le basi necessarie per il corretto equilibrio). Le verdure crude producono ossigeno, quelle cotte no.
* I Frutti, stessa cosa. Ad esempio, il limone ha un pH di circa 2,2, tuttavia, all’interno del corpo ha un effetto altamente alcalino. (Probabilmente il più potente di tutti – non fatevi ingannare dal sapore acidulo)

* I frutti producono abbastanza ossigeno..
* Alcuni semi, come le mandorle sono fortemente alcalini.
* I cereali integrali: l’unico cereale alcalinizzante è il miglio. Tutti gli altri sono leggermente acidi, tuttavia, siccome la dieta ideale ha bisogno di una percentuale di acidità, è bene consumarne qualcuno. Tutti i cereali devono essere consumati cotti.
*Il miele è altamente alcalinizzante.
* La clorofilla: le piante sono fortemente alcaline. (In particolare aloe vera, noto anche come aloe)* L’acqua è importante per la produzione di ossigeno. “La disidratazione cronica è la tensione principale del corpo e la radice della maggior parte tutte le malattie degenerative.” Lo afferma il Dott. Feydoon Batmanghelidj.
* L’esercizio ossigena tutto il corpo.
“Uno stile di vita sedentario usura il corpo.”
https://www.facebook.com/214753981891353/photos/a.214972401869511.58467.214753981891353/752413784792034/?type=1
GLI ALIMENTI ALCALINIZZANTI:
* Tutte le verdure crude. (Alcune sono acide al gusto, ma all’interno del corpo avviene una reazione è alcalinizzante.”. 
Altre sono un po acide, tuttavia, forniscono le basi necessarie per il corretto equilibrio). Le verdure crude producono ossigeno, quelle cotte no.
* I Frutti, stessa cosa. Ad esempio, il limone ha un pH di circa 2,2, tuttavia, all’interno del corpo ha un effetto altamente alcalino. (Probabilmente il più potente di tutti – non fatevi ingannare dal sapore acidulo)

* I frutti producono abbastanza ossigeno.
* Alcuni semi, come le mandorle sono fortemente alcalini.
* I cereali integrali: l’unico cereale alcalinizzante è il miglio. Tutti gli altri sono leggermente acidi, tuttavia, siccome la dieta ideale ha bisogno di una percentuale di acidità, è bene consumarne qualcuno. Tutti i cereali devono essere consumati cotti.
*Il miele è altamente alcalinizzante.
* La clorofilla: le piante sono fortemente alcaline. (In particolare aloe vera, noto anche come aloe)* L’acqua è importante per la produzione di ossigeno. “La disidratazione cronica è la tensione principale del corpo e la radice della maggior parte tutte le malattie degenerative.” Lo afferma il Dott. Feydoon Batmanghelidj.
* L’esercizio ossigena tutto il corpo. 
“Uno stile di vita sedentario usura il corpo.”
https://www.facebook.com/214753981891353/photos/a.214972401869511.58467.214753981891353/752413784792034/?type=1

venerdì 28 marzo 2014

PLACENTOFAGIA

"Il meglio per il mio corpo me lo da il mio corpo!". Parola di Claudia Galanti che, in pigiama di seta rosa pesca, seduta sul davanzale della finestra, beve il suo frullato di placenta. La foto, postata dalla showgirl su Instagram, sta facendo discutere. Molti i commenti negativi al rimedio di bellezza, ma la Galanti non si scompone: "Mi nutro della mia placenta! Per l'umore, per la pelle... e per la mia principessa!".FONTE

January Jones, la bella attrice americana diventata recentemente mamma, ha annunciato di aver mangiato la sua placenta dopo il parto. Perché? Secondo lei perché aiuta a recuperare forze ed energia rapidamente dopo le fatiche del travaglio.

Ma quanto c’è di vero in questa teoria?

Hanno provato ad indagare alcuni studiosi dell’Università di Buffalo che si sono chiesti se la placentofagia possa offrire dei concreti benefici per la mamma, ma anche per altri esseri umani. Mark Kristal è un vero esperto del settore, ha studiato la placentofagia per più di 40 anni, e in un recente articolo ricorda che nel mondo animale i mammiferi mangiano la placenta (e ingeriscono anche il liquido amniotico) con importanti benefici per lasalute psicofisica della mamma: ad esempio favorisce l’instaurarsi del rapporto stretto tra mamma e bambino, riduce il rischio di depressione post parto e di ostilità materna nei confronti del neonato, inoltre sembra svolgere una naturale azione analgesica.

Secondo Kristal si sta assistendo a una sempre crescente attenzione nei confronti della placentofagia, ma una certa resistenza, di tipo antropologico e culturale, resiste. “Non è importante convincere gli esseri umani a mangiare la placenta, ma studiarne la composizione in modo da poter usare le molecole responsabili di effetti benefici per realizzare dei prodotti naturali a base di placenta”, ha spiegato Kristal che ha ricordato come alcuni studi abbiano dimostrato l’effetto analgesico di alcune sostanze contenute nella placenta, un effetto che sarebbe riscontrabile sia sulle donne che sugli uomini. Fonte




Alcuni anni fa mi capitò di venire a conoscenza di un costume del quale ignoravo l’esistenza e che, lì per lì, mi provocò una reazione immediata di disgusto: laplacentofagia, praticata per scopi rituali o fisiologici all’interno di particolari contesti culturali. Mi riproposi pertanto di tornare sull’argomento alla prima occasione, che si presentò casualmente: su un sito trovai uno studio di Patricia Guthrie, antropologa sociale (“Many cultures revere placenta, byproduct of childbirth”). Ve ne propongo parte del contenuto, sottolineando che con il generico termine di “placenta” ci si riferisce all’insieme di placenta, cordone ombelicale residuo dopo il taglio e membrane (il “sacco”).

L’autrice parte dalla considerazione che “nella medicina occidentale la placenta umana viene abitualmente considerata come nulla più che un rifiuto, mentre presso molte culture essa gode di un trattamento di tipo cerimoniale. Riverita per il suo simbolismo collegato con la vita, lo spirito e l’individualità, viene spesso sepolta all’esterno. Alcune popolazioni la sottopongono anche a cottura e se ne cibano, sia per celebrare la nascita sia per il suo alto contenuto di nutrienti. Presso gli Indiani Navajo del Sudovest degli USA è d’uso seppellire una placenta all’interno del territorio della riserva tribale, delimitato dai Quattro Angoli sacri, come simbolo di legame con la terra degli antenati e il gruppo di appartenenza. I Maori della Nuova Zelanda mantengono anch’essi la tradizione di sotterrare la placenta sotto il suolo nativo. Nel loro linguaggio originale, la parola per “terra” e “placenta” è la medesima: whenua. Gli indigeni boliviani Aymara e il popolo Quechua pensano che la placenta abbia un suo proprio spirito. Essa deve essere lavata e sotterrata dal padre in un luogo segreto e ombroso. Se questo rituale non viene correttamente eseguito, la madre o il bambino possono ammalarsi gravemente o anche morire. Gli Ibo della Nigeria e del Ghana trattano la placenta come il gemello morto del bambino vivente e le tributano riti di sepoltura. Le madri filippinesono solite sotterrare la placenta con libri, nella speranza di avere un bambino intelligente.

Altre culture usano associare alla placenta un simbolo del proprio gruppo sociale quando la interrano, come una sorta di assicurazione di discendenza.

Presso l’etnia Hmong del Sudest Asiatico, la parola per “placenta” può essere tradotta come “giacca”, essendo considerata il primo e più bell’indumento del bambino. Anch’essi sotterrano la placenta, poiché pensano che dopo la morte l’anima deve ripercorrere, a ritroso, i tragitti seguiti in vita fino a tornare al luogo di sepoltura della propria “giacca-placenta”…

Essendo la placenta la struttura anatomica attraverso la quale il feto riceve nutrimento, molte culture la considerano ricca di principi nutritivi; ritengono inoltre che attenui la depressione postparto. La preparazione della placenta per il consumo da parte della madre è usanza tradizionale presso Cinesi e Vietnamiti. I primi pensano che una madre nutrice debba bollire la placenta, consumandone il brodo, poiché berlo rende migliore il suo latte. Questa pratica, conosciuta come “placentofagia”, non è stata molto apprezzata quando, nel 1998, è comparsa sul programma inglese di cucina “TV dinner”, secondo il periodico londinese “The independent”…

A questo punto, l’autrice analizza le reazioni suscitate dalla visione del programma negli spettatori, che dimostrano non soltanto quanto sia lontano un concetto del genere dal nostro modo di pensare, ma anche quanto arduo sia tentare di trasferire nel nostro contesto culturale usanze che non ci appartengono, che non sentiamo intimamente parte della nostra tradizione.

“Al programma ha partecipato una coppia londinese che festeggiava la nascita della nipote, preparando e poi mangiando la placenta della bambina, come un modo per diffondere rituali di altre parti del mondo e condividere simbolicamente il patrimonio genetico della neonata. La placenta è stata fritta con aglio e scalogno, flambata, triturata e servita a venti famigliari e amici, in forma di patè su focaccia. Il padre si servì 17 volte, ma gli altri ospiti furono meno entusiasti”, ha riportato il giornale. Dopo aver ricevuto lamentele dai telespettatori, la redazione reputò che il programma avesse violato un tabù e che fosse risultato sgradevole per molti, anche se i produttori avevano cercato di trattare l’argomento con sensibilità e imparzialità”.

E’ probabile che un gesto del genere sia stato vissuto come “cannibalico”: di certo nelle nostre società non esiste un legame così stretto con la placenta, né le si attribuisce alcun significato simbolico. Tuttavia, sarebbe bello che come ostetriche ci abituassimo a valorizzare quest’organo agli occhi della donna/coppia, a mostrarlo come parte di un insieme, descriverlo, farne intuire il fascino più o meno nascosto: la placenta è di una bellezza sorprendente. Dopo aver assistito un parto domiciliare, se ci sono fratellini la osserviamo sempre insieme, e i loro occhi si riempiono di stupore mentre fanno mille domande; quasi sempre la lascio alla donna, poiché ritengo che ne sia legittima proprietaria, proponendole di sotterrarla: il più delle volte finisce in un grande vaso o in piena terra, alla base di una pianta che ben presto diventa meravigliosamente florida… ; ) Fonte

Citazioni tratte dal libro Malattia e Destino


Riporto alcune citazioni tratte dal libro Malattia e Destino di Thorwald Dethlefsen:


Se nel corpo di una persona si manifesta un sintomo, questo attira più o meno l’attenzione su di sé e spezza sovente in modo brusco la continuità della vita. Un sintomo è un segnale che calamita attenzione, interesse ed energia e mette quindi in discussione tutta la normale esistenza. Un sintomo esige da noi osservazione, che lo vogliamo o no.

Questa interruzione, che sembra venire dall’esterno, noi la percepiamo come un disturbo e in genere abbiamo soltanto uno scopo: far sparire al più presto ciò che disturba (il disturbo). L’uomo non vuole avere disturbi, e in questo modo comincia la lotta contro il sintomo. Anche la lotta significa attenzione e dedizione, e così il sintomo riesce a far sì che ci occupiamo di lui. (pg. 20)


In questo universo non c’è niente di ingiustificato, ma ci sono molte cose di cui il singolo non riesce a vedere la giustificazione. Tutte le tensioni dell’uomo servono in realtà a quest’unico scopo: imparare a veder meglio i rapporti – o meglio: imparare a diventare più consapevoli –, non a modificare le cose. Non c’è niente infatti da modificare o migliorare – all’infuori della propria ottica. (pg. 46)


La nostra ombra ci infonde paura. Questo non deve meravigliare, in quanto essa consiste esclusivamente di tutte quelle parti di realtà che abbiamo allontanato il più possibile da noi. L’ombra è la somma di tutto ciò che noi crediamo fermamente che dovrebbe essere eliminato dal mondo affinché il mondo possa essere bello e sano. Ma le cose stanno esattamente all’opposto: l’ombra contiene tutto ciò che il mondo – il nostro mondo – ha bisogno di avere per sanarsi. L’ombra ci rende malati in quanto ci manca la sua presenza per poter essere interamente sani. (pg. 53)


L’uomo deve smettere di lottare e imparare invece che cosa ha da dirgli la malattia. Il paziente deve guardare dentro di sé ed entrare in comunicazione coi propri sintomi, se proprio vuole conoscerne il messaggio. Deve essere pronto a mettere in discussione tutto ciò che pensa di se stesso e a integrare consapevolmente quello che il sintomo cerca di fargli capire a livello fisico.

La guarigione è sempre collegata ad una dilatazione di coscienza e ad una maturazione. Se il sintomo è sorto perché una componente dell’ombra è precipitata nel corpo e lì si è manifestata, così la guarigione è il processo inverso: il principio del sintomo viene portato a livello di coscienza e redento quindi dalla propria esistenza materiale. (pg. 71)

Alcuni esempi di simbologia dei sintomi:

L’infezione

La persona che non è disponibile a portare a livello di coscienza i propri conflitti, a elaborarli e gradualmente a superarli, è destinata a vedere i conflitti scendere a livello materiale, rendendosi visibili sotto forma di infiammazione. Ogni infezione è un conflitto divenuto materia. Le conflittualità (con tutti i loro dolori e i loro pericoli) evitate nella psiche si fanno strada nel corpo e si manifestano come infiammazioni..

L’allergia

Negli allergici la giusta difesa viene portata agli estremi. L’allergico si costruisce un’armatura e vede nemici dappertutto. […] l’allergia è espressione di forte difesa e aggressività repressa nel corpo. L’allergico ha problemi con la propria aggressività, che però in genere non ammette di avere e quindi neppure vive consapevolmente.

La stitichezza

La stitichezza è espressione del non voler dare, del voler trattenere e riguarda sempre l’avarizia. Mostra chiaramente un attaccamento troppo forte alle cose materiali e l’incapacità di donare su questo piano.

Fonte
http://www.dionidream.com/citazioni-malattia-e-destino-di-thorwald-dethlefsen/

Malattia e Destino di Thorwald Dethlefsen:
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giovedì 27 marzo 2014

Sciroppo d’acero: depurativo naturale


Dolcificante naturale e ottima fonte di tre elementi essenziali e conosciuto anche come "vitamina del morale", è lo sciroppo d'acero!



Sciroppo d'AceroLo sciroppo d’acero si presenta sotto forma di un liquido zuccherino ottenuto bollendo la linfa dell’acero da zucchero (Acer saccharum) raccolta all’inizio della primavera in Canada e in alcune zone del New England, in particolare nel Vermont. La linfa è costituita in gran parte da saccarosio, acido malico, potassio, calcio, ferro, vitamine e componenti fenoliche; in origine veniva trattata in modo da ottenerne cristalli che fungevano da surrogato dello zucchero di canna, solo in seguito si scoprì la possibilità di ricavarne uno sciroppo ricco di potassio e sali minerali.

Viene utilizzato come alimento nei paesi freddi per le elevate calorie e proprietà nutrizionali, mentre nell’Europa continentale è famoso per le sue proprietà depurative.

Il sapore delicato, simile al miele d’acacia, lo rende particolarmente gradevole come dolcificante naturale disciolto nelle bevande o nella preparazione di dolci, il vantaggio è che apporta una quantità di calorie ridotta (circa 250 calorie per 100g) rispetto ad altri dolcificanti naturali come miele e malto. Per queste ragioni è consigliato ai diabetici e in alcuni regimi dietetici.

Lo sciroppo d’acero ha grandi poteri emollienti, rinfrescanti ed energizzanti, è utile in tutti i casi di gastrite, di costipazione intestinale, di colite spastica.

Grazie al suo alto potere energetico e depurativo può essere utile per una cura disintossicante. Per un giorno provate a bere (senza toccare altro cibo) due litri di acqua dove siano stati sciolti quattro cucchiai di sciroppo di acero. In questo modo è possibile assumere tutti i principi attivi della linfa di acero utili per la disintossicazione e la depurazione dell’organismo così, a fine della giornata, la sensazione sarà quella di pulizia e di “sgonfiamento”.

Come ricostituente lo si può assumere puro o versato sugli alimenti, come se fosse del miele.

Al momento dell’acquisto è bene verificare l’assenza di additivi e di trattamenti.

Nessuna controindicazione.

Sonia Tarantola http://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/sciroppo_d_acero_depurativo_naturale



Sciroppo d'Acero
250 ml.


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LA PULIZIA DELLA LINGUA

La  putrefazione delle sostanze proteiche che si depositano sul dorso della lingua, in particolare di quelle ricche di aminoacidi contenenti gruppi sulfidrici, libera sostanze chimiche, come il solfuro d'idrogeno e metilmercaptano, direttamente collegate al maleodore orale. Il primo composto, il solfuro d'idrogeno, ha odore di uova marce, il secondo, il metilmercaptano, di cavolfiore in decomposizione. Tra l'altro è stato ipotizzato che i microrganismi che proliferano in tali residui siano responsabili anche di carie e parodontopatie. La superficie della lingua, specie la sua parte più profonda, va pulita perché è una delle zone principali di accumulo dei batteri che generano cattivo odore dell'alito.  Spazzolare  il dorso della lingua con un normale spazzolino da denti, o meglio ancora con appositi strumenti pulisci lingua, dovrebbe entrare nella quotidiana pratica d'igiene orale. Si dovrebbe considerare la pulizia della lingua con la stessa importanza che riserviamo allo spazzolamento dei denti e al passaggio del filo interdentale. Funziona nell'eliminare i residui alimentari che vi si depositano e i batteri che li colonizzano, riduce la quantità di placca batterica nel cavo orale e può prevenire oltre che l'alito cattivo anche le carie dentarie e le parodontopatie.
L'unico inconveniente è lo stimolo di rigetto che provoca, sebbene l'azione ripetuta lo attenui e faccia subentrare una sensazione di sporco quando non praticata. Il paziente affetto d'alitosi non dovrebbe trascurare questa importante operazione, ma è da rimarcare l'importanza che entri a far parte delle manovre quotidiane d'igiene orale di tutti.
Si effettua facendo sporgere il più possibile la lingua dalla bocca e inserendo molto profondamente il puliscilingua (purtroppo le zone di maggior accumulo sono quelle più posteriori) che va retratto strofinando in maniera non eccessivamente energica per evitare irritazioni della lingua. Il paziente con alitosi, ma anche chiunque volesse effettuare una pulizia del cavo orale completa, dovrebbe eseguirla due volte al giorno e prima di iniziare a spazzolare i denti, per evitare che la patina linguale si ridistribuisca su denti e gengive. Alla fine dello spazzolamento, per rafforzare l'igiene della lingua e della bocca, si possono effettuare sciacqui con collutori battericidi specifici.

  fonte

martedì 25 marzo 2014

IMPRINTING

Quando un bambino nasce di notte, la sua prima esposizione al mondo è il buio e
non la luce. Sto semplificando, perché la realtà è molto più profonda e complessa.
Il Sole è assente, l’energia solare non è presente. Tutt’intorno il mondo dorme, di
fatto nulla è sveglio: questo è il primo impatto del bambino sul mondo.
...Chiunque nasca dopo il sorger del Sole sarà ricco di energia. Dopo il tramonto,
nell’oscurità della notte, solo esseri addormentati possono venire al mondo. La
nascita che avviene al sorger del Sole, avverrà sotto l’influenza dell’energia; quella
che avviene dopo il tramonto, sarà soggetta all’influenza del sonno. L’esposizione
sarà diversa, ed è necessario capirlo chiaramente, perché l’astrologia è
profondamente intessuta intorno a questo concetto.

Gli scienziati che hanno fatto degli studi su questa esposizione al momento della
nascita, affermano che si tratta di un evento di estrema importanza: quel fissaggio
iniziale ti accompagnerà per tutta la vita. Quando un pulcino nasce vicino alla
chioccia, immediatamente si mette a seguirla. Noi diciamo che segue la madre, ma
gli scienziati affermano che non ha nulla a che vedere con la madre: si tratta solo
del primo fissaggio.
Sono stati fatti centinaia di esperimenti. In un esperimento a dei pulcini sul punto
di nascere veniva mostrato un pallone: non appena le uova stavano per schiudersi,
la madre veniva allontanata e al suo posto veniva messo un pallone. Quando
aprirono gli occhi, i pulcini videro il pallone e, per quanto stupefacente vi possa
sembrare, lo amarono come se fosse la loro madre. Ovunque il pallone veniva
lanciato, loro lo seguivano. Non si preoccuparono di cercare la madre, seguivano
solo il pallone. Quando si sentivano stanchi, si andavano a sedere vicino al pallone,
cercarono perfino di farsi allattare da lui!

Konrad Lorenz è stato un pioniere in questi studi: egli afferma che l’attimo del
fissaggio è il più importante. In quel momento il bambino entra in intima relazione
con la madre, e la segue solo perché la sua immagine lo ha impressionato in quel
primo istante di vita.
In altri esperimenti si è visto che i maschi non allevati alla presenza della madre,
non erano in grado di amare nessuna donna. Non era avvenuta la giusta
esposizione: l’immagine di una donna non era stata fissata nel giusto modo, nella
mente di quei bambini.

Se in Occidente l’omosessualità è in continuo aumento, una delle ragioni
fondamentali è un’insufficiente esposizione a uno dei genitori. In Occidente
l’amore eterosessuale sta diminuendo sempre di più, si privilegia l’amore con
partner dello stesso sesso: anche se si tratta di un evento innaturale, è inevitabile
che accada.
...L’attrazione sessuale tra un uomo e una donna è condizionata anche in un altromodo.
 Si dovrebbe considerare a quale dei due genitori il bambino dovrebbe essere
mostrato per primo: una donna non sarà mai felice in questo mondo, se alla nascita
è stata esposta prima di tutto alla presenza della madre. Dovrebbe essere ‘esposta’
a un uomo: il primo impatto sulla mente di una bambina dovrebbe essere quello di
suo padre. Solo in quel caso sarà in grado di amare un uomo pienamente. Il motivo
per cui gli uomini superano sempre le donne è dovuto proprio al fatto che
entrambi, al momento di nascere, sono mostrati alla madre.

L’esposizione dei maschi è giusta, non quella delle femmine. Per cui, fino a
quando non si esporrà la bambina al padre, non potrà esistere alcuna parità tra i
sessi: non la si potrà ottenere tramite leggi politiche, né tramite parità di impiego,
né attraverso l’indipendenza economica. La donna non potrà mai avere
un’eguaglianza, poiché da un punto di vista psicologico rimarrà sempre una
debolezza nella sua personalità, e nessuna civiltà, fino a oggi, è riuscita a vincere
questa debolezza.

Osho

fonte
http://altrarealta.blogspot.it/2011/05/astrolologia-scienza-della-non-dualita.html


Il medico viennese Konrad Lorenz (1903-1989), professore di psicologia alle Università di Vienna e di Konigsberg, nel 1935 pubblica il primo articolo in cui descrive il meccanismo dell’imprinting, uno dei costrutti più rilevanti per gli studiosi del comportamento
Imprinting è: stampare dentro (to print in) cioè timbrare
Lorenz conduce per anni delle osservazioni su vari animali e in particolare sulle papere che abitano il parco della sua villa di famiglia ad Altenberg
Nota che, poche ore dopo la nascita, i palmipedi identificano come proprio punto di ancoraggio il primo oggetto in movimento, di dimensioni rilevanti, che capita loro di incontrare
Per cui gli si attaccano compulsivamente, seguendolo ovunque
L’apprendimento per imprinting è una forma forte di associazione mentale complessa, che si determina in base a meccanismi psicologici innati di risposta comportamentale
L’associazione per imprinting si verifica in un momento specifico della vita animale, detto periodo critico da Lorenz e che oggi viene definito come periodo sensibile, che può durare anche meno di un’ora ma che non di rado è più dilatato
Il fenomeno presenta una relativa somiglianza con il condizionamento classico pavloviano, ma senza che vi sia l’intervento di un rinforzo e seguendo un processo di collegamento mentale che sembra essere maggiormente articolato
L’apprendimento associativo per imprinting produce in primo luogo l’instaurarsi di obbligazioni sociali
Il giovane animale fissa nella memoria a lungo termine alcune caratteristiche visibili di elementi che sono in azione attorno a lui e che di lì in poi rappresentano l’oggetto di riferimento verso cui si indirizza il suo comportamento relazionale
L’imprinting può essere relativamente irreversibile e influisce anche sullo sviluppo dell’animale nella maturità
Il suo effetto principale si sostanzia nella identificazione di un soggetto vivente a cui affiliarsi nel periodo della crescita (imprinting verso il genitore-tutore) e del tipo di soggetti con cui accoppiarsi sessualmente una volta raggiunta la maturità biologica (imprinting verso il partner)
L’imprinting è stato studiato soprattutto negli uccelli, ma è presente, in modi e gradi diversi, presso la generalità dei vertebrati
Si manifesta, in forma più sfumata, nei mammiferi in generale e anche nella specie umana
Lorenz è considerato il fondatore dell’etologia, che è la psicologia sociale degli animali quale viene analizzata e descritta in termini soprattutto genetico-innatisti
E’ stato anche direttore dell’Istituto di Fisiologia del Comportamento al Max Planck Institute e dell’Istituto per la ricerca sul comportamento all’Accademia delle scienze austriaca
Nel 1973, Lorenz riceve il premio Nobel in condivisione con Nikolaas Tinbergen (1907-1988) e Karl von Frisch (1886-1982)
Stimolato dal contributo di Lorenz, che produce anche vari best-seller di divulgazione popolare sulla vita degli animali e sulle interazioni di questi con gli esseri umani, lo studio dell’imprinting è stato ampiamente sviluppato e affinato da molti ricercatori successivi

soffocamento; la manovra di Heimlich




















Cosa fare in caso di soffocamento

I casi di cronaca ci ricordano che molti bambini muoiono a causa dell’ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo.

A salvare la vita basterebbe però conoscere alcune tecniche e manovre da effettuare al momento opportuno.

La tecnica utilizzata in caso di soffocamento si chiama “Manovra di Heimlich”, che in pratica consiste in una serie di spinte addominali e va applicata solo se la persona è cosciente.

La manovra può essere effettuata su una persona che si trova in piedi o seduta, su un neonato e anche su se stessi.



Fonte


http://www.mobinews.it

domenica 23 marzo 2014

Realtà o Fantasia ?!: Il ganoderma, meraviglioso fungo dai mille benefic...

Realtà o Fantasia ?!: Il ganoderma, meraviglioso fungo dai mille benefic...: Nella medicina tradizionale cinese il Lingzhi era da millenni particolarmente rispettato. Già nella prima farmacopea cinese, segue...

Gli effetti curativi dimostrati del Ganoderma

Uso esteso e curativo del Ganoderma
  • - migliora il funzionamento del sistema immunitario (effetto immunomodulante)
  • - aiuta la guarigione dei pazienti con uno stato di salute compromesso
  • - antitumorale: è di estrema importanza per l'aggiunta alla terapia del cancro gastrico, colico, del fegato e del pancreas
  • - epatoprotettivo
  • - chemio e radiopreventivo
  • - anti-ulcera
  • - antivirale
  • - antipertensivo
  • - abbassa il livello del colesterolo e dei trigliceridi
  • - previene la formazione di coaguli di sangue
  • - antidiabetico
  • - antiossidante

Arancione: STREPITOSE QUALITÀ DEL TARASSACO

Arancione: STREPITOSE QUALITÀ DEL TARASSACO:  DEPURATORE DEL FEGATO E STIMOLATORE DELLA DIURESI

Queste sostanze hanno proprietà antinfiammatorie e disintossicanti, agiscono soprattutto sul fegato, attivandolo e aiutando l’eliminazione delle scorie (zuccheri, trigliceridi, colesterolo e acidi urici) facendo del tarassaco una pianta epatoprotettiva, indicata in caso di insufficienza epatica, epatite, e calcoli biliari. Tra i nomi popolari del tarassaco c’è anche pisciacane o piscialletto, perché le sue proprietà diuretiche lo hanno reso noto come tale. Di tali proprietà sono responsabili i flavonoidi e in parte i sali di potassio, che stimolano la diuresi favorendo l’eliminazione dei liquidi in eccesso. segue....

sabato 22 marzo 2014

PREFAZIONE L'0racolo sulla pelle

All’inizio della mia attività come Naturopata, cosa che ormai risale a ben 40
anni fa, mi sono confrontato con l’I Ching, il trattato di saggezza e filosofia
dei cinesi, datato oltre 5000 anni. Tuttavia per me allora non era ancora arrivato il tempo di confrontarmi con gli oracoli. Al contrario, pensavo che gli ”oracoli” fossero simili alla divinazione e che potessero avere un senso solo per persone che percorrono il cammino della loro vita in modo un po’ troppo ingenuo. 

Se ripenso ad allora, presto fui costretto a cambiare idea, quando tentai di
occuparmi dell’I Ching in modo più approfondito, ponendo domande di
carattere personale. Le risposte che ricevetti alle mie domande furono talmente
precise, che ancora oggi mi stupisco se ci ripenso. L’ I Ching ancora oggi è il mio compagno fedele e ogni volta che si presentano domande riguardanti il mio
futuro, consulto l’ oracolo. Fino ad oggi ho sempre ottenuto una risposta
appropriata. Si pone quindi la domanda del perché questo sia possibile e di
quali canali informativi dell’essere umano intervengano.
Da sempre gli uomini sono alla ricerca del senso della vita. Ci si recava da
sciamani, guaritori, stregoni, druidi od oracoli, per affrontare il futuro o il
presente, per meglio comprendere ”il perché e come mai”. Oggigiorno il mondo
è popolato da migliaia di mezzi di comunicazione che offrono consigli, sostegno
e istruzioni per l’individuo singolo o per la collettività. Sembra si tratti della
modalità moderna per ottenere aiuto dalle alte sfere. Ad ogni modo questo
succedeva, in un modo o nell‘altro, in tutte le ere e in tutte le culture.
E‘ interessante notare che le informazioni dei singoli ”medium” si
assomigliano moltissimo, anche se i nomi degli ”ultraterreni o Angeli”, dei quali
si accoglie il consiglio, risultano diversi. Dal punto di vista sia scientifico che
spirituale viviamo in tempi ricchi di numerose nuove conoscenze. Si parte dal
presupposto di una coscienza collettiva, che, per miglior comprensione, è stata
suddivisa in tre parti. La coscienza dell’ego. Comprende l’idea che abbiamo di
noi stessi, con gli aspetti sia coscienti che inconsci. Il secondo livello di coscienza
viene definito da Ken Wilber come ”livello esistenziale” e postulato come base
del livello della coscienza dell’Io. Egli parla di un ”legame cosciente” tra corpo e
anima, che collega l’interno con l’esterno, creando in questo modo il
trasferimento dei sentimenti dall’interno verso l’esterno nella coscienza dell’ego.
Il terzo livello viene generalmente definito come coscienza mistica e
comprende quello che noi chiamiamo ”Spirito”. A questo livello troviamo la
totalità di tutte le informazioni presenti nelle varie dimensioni, quindi anche
nell’essere umano ed è il livello che ci collega con il resto dell’Universo.
Sempre più persone prendono coscienza di questi tre livelli, aumenta la
trasparenza rispetto a dimensioni superiori e la ricettività relativa ad
informazioni superiori è in continuo aumento. L’ispirazione, l’intuito e la
creatività accelerano l’evoluzione e lo sviluppo della specie umana e la ragione
logica dell’Ego si collega con i livelli inconsci dell’Essere. Questo ci dimostra che
noi esseri umani abbiamo in noi il livello spirituale e che da esso possiamo
attingere a tutte le informazioni di ciò che costituisce la vita. Così diventa più
comprensibile e accettabile quello che oggi viene chiamato ”Channeling”. Ma
abbiamo anche la possibilità, attraverso gli oracoli, come ad esempio l’IChing,
di ricevere importanti informazioni da parte della nostra anima.
Pur avendo avuto, per molti anni, numerose e importanti esperienze con
l’oracolo dell’I Ching, nella ”profondità della mia anima” rimanevo sempre un
po’ scettico. Tutte le risposte alle mie domande avevano per me un senso e sono state molto utili alla mia vita. Oggi come allora sono convinto della precisione di tiro dei testi ai quali attingo e che sono prevalentemente quelli pubblicati nel libro ”Buch der Wirklichkeit” [NdT.: Libro della Realtà] di Norbert A. Eichler1.
Ciononostante mi rimaneva sempre una piccola spina in testa, forse dovuta al
”non credere” o al ”non comprendere”. E‘ possibile che questo fosse il motivo
della mia idea di proiettare sulla superficie corporea l’esagramma ottenuto dalla
mia consultazione. Grazie al mio lavoro con i cosìddetti modelli sulla pelle
(segmenti delle zone riflesse, punti di agopuntura ecc.), sono convinto da
sempre che ”tutto ciò che fu, che è e che sarà” sia presente nell’ologramma della nostra pelle.

Fu questo l’inizio di una lunga ricerca delle 64 zone riflesse dell’I Ching sulla
pelle dell’essere umano. Nel 2006, dopo molti anni di ricerca, ho potuto per la
prima volta pubblicare questo nuovo metodo di terapia durante un seminario
internazionale. Nel frattempo molti terapeuti hanno potuto applicare con
successo sui loro pazienti le cose che ho proposto. Questo mi infonde nuovo
coraggio per continuare ad indagare sentimenti e reazioni delle persone
durante questo tipo di trattamento. Vorrei comprendere perché noi esseri
umani ci ammaliamo anche se la nostra origine è divina. Che cosa continua ad
impedirci di accettare questo fatto? A livello simbolico è stato ”Diabolos”, che
per ordine del ”Supremo” suddivise il ”Tutto” in innumerevoli singole unità.
”Solve et coagula” significa, sempre dal punto di vista simbolico e in questo
contesto, ”suddividi il Tutto e ricomponi le parti in un Tutto”. E‘ compito
dell’essere umano partecipare a questo disegno, affinché, come in un puzzle ”i
pezzi” vengano rimessi al posto giusto e in tal modo, quando sarà il momento,
possa riformarsi ”il Tutto”. In questo senso intendo il mio lavoro in questo
momento della mia vita: poter comprendere ”l’ologramma del Tutto attraverso
le sue parti”. Le zone riflesse dell’I Ching, che sono riuscito a trovare sulla pelle,
possono senz’altro contribuire a questo.
Peter Mandel

Bruchsal, settembre 2013













































PREFAZIONE I Ching com egioco L'0racolo sulla pelle
Peter Mandel

giovedì 20 marzo 2014

Golden milk al latte di Mandorle e CURCUMA


Il Golden milk al latte di Mandorle è una bevanda preparata a base di Curcuma..
La curcuma è una spezie dalle mille proprietà: considerata un’efficace anticancerogeno, antinfiammatorio e antiossidante. Questa bevanda fa parte dei rimedi terapeutici della antica scienza dell’Ayurveda come “curatore interno”. Riportato in auge dalle pratiche Yoga, perchè particolarmente indicata nei problemi alle articolazioni o alle giunture, ottima per la colonna vertebrale dato che lubrifica, aiuta a rompere i depositi di calcio, riduce eventuali infiammazioni e contribuisce a rimuovere le tossine. Buona e salutare la Golden Milk ha una azione disintossicante, soprattutto a livello del fegato, cicatrizzante e antiossidante, ideale come bevanda da assumere nei periodi di dieta. La terapia secondo Yogi Bhajanp prevede l’assunzione di questa bevanda per 40 giorni affinché abbia effetto.


Quella che vi propongo io è una ricetta a base di Latte di Mandorla. Usualmente si usa o latte di Soia o di Riso mai latte vaccino!
Ingredienti:
  • Curcuma - un cucchiaio da cucina
  • Latte di mandorle - un bicchiere
  • Olio di mandorle (per uso alimentare) - mezzo cucchiaino
  • Cannella - qb
  • Acqua - qb
  • Pepe nero - qb
  • Opzione
  • Miele - qb
  • Chiodi di garofano - uno
  • Cardamomo Verde - tre
  • Zenzero - qb
  • Opzioni per il latte di Mandorla
  • Latte di soia -
  • Latte di Avena -
  • Latte di Riso -

Istruzioni:

  1. Preparate la pasta di curcuma
  2. Mettendo un cucchiaio di Curcuma in un pentolino ed aggiungendo due cucchiai di acqua
  3. Mettete a riscaldare fino a che non diventi una pasta
  4. Scaldate il Latte di Mandorle senza portalo a bollore
  5. Versatelo in una tazza
  6. Aggiungete mezzo cucchiaino di pasta di curcuma
  7. Aggiungete mezzo cucchiaino di Olio di Mandorle per uso alimentare
  8. Aggiungete del pepe macinato fresco
  9. A discrezione aggiuntale del miele ma solo per il gusto, non serve da un punto di vista del rimedio
  10. Se volete qualcosa di più eccentrico frullate il tutto per  farla diventare uno smoothies
  11. Spolverate di cannella prima di bere sia freddo che caldo
  12. Il pepe aumenta il potere disinfettante della Curcuma
fonte
http://abbabbafood.com/golden-milk-al-latte-di-mandorle/

SULLA POSTURA...



Sulla postura vengono ad agire anche la componente psicologica e caratteriale del soggetto, nonchè le influenze ambientali. Il nostro atteggiamento rispecchia la nostra propensione d'animo, e lo fa in modo involontario, che proviene più dalla sfera istintiva e subcosciente che non da quella volontaria e cosciente. Un soggetto timido ed introverso si atteggerà curvo, spalle in avanti, mentre un aggressivo, sicuro di se, starà dritto come un corazziere.

Ross Ottantasei ha condiviso la foto di Dentosofia.
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